di Monia Orazi
Ricordata Concetta Marruocco ieri mattina all’ospedale di Matelica. Lei, Titti per familiari ed amici, è stata uccisa a soli 53 anni dall’ex marito con 39 coltellate, nella notte del 14 ottobre scorso a Cerreto D’Esi. Negli stessi luoghi che l’hanno vista sollecita ed attenta infermiera, l’Azienda sanitaria territoriale di Macerata ha voluto ricordarla, nel giorno dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, insieme a tutti coloro che insieme con lei hanno condiviso non solo il lavoro in corsia, ma anche l’impegno ad uscire da quel tunnel di dolore che l’ha portata a chiedere aiuto e a rifugiarsi anche in una casa famiglia, per ricominciare una vita lontano dalla violenza.
Ricordi, riflessioni, le voci di chi ha parlato tra emozioni ed occhi lucidi non hanno risparmiato considerazioni critiche, chiedendo alle istituzioni l’impegno ad essere in prima linea, per difendere le donne dalla violenza di chi invece dice di amarle.
Le voci di Cristina Lucernoni e di Giada Gori hanno letto dei testi per lanciare il messaggio che la donna va rispettata sempre e soprattutto l’invito a chiedere aiuto, a rendere noto che dietro un “va tutto bene”, può nascondersi anche un calvario fatto di violenza e solitudine.
Ancora una volta è stato raccontato il dolore e l’annientamento che la violenza provocano nelle vittime, unendo l’invito a chiamare il numero antiviolenza 1522 e ad uscire dal silenzio e denunciare, come coraggiosamente aveva fatto Concetta Marruocco. Sono intervenute le colleghe della donna, la coordinatrice Valentina Maccari, rappresentanti della Cri, gli assessori Denis Cingolani e Graziano Falzetti del comune di Matelica, Giorgia Scaloni, Paolo Antognoni, Massimo Sgattoni, Sabina Brandi, Fabia Pioli coordinatore del Dmi di Macerata, l’assistente sociale Vanessa Stefani. Sostegno all’iniziativa da parte del comune di Gagliole, associazione Don Giovanni Cagnetti e associazione Contatto Onlus di Castelraimondo.
Sempre a Matelica in piazza Garibaldi in tanti erano presenti per l’inaugurazione della panchina rossa, oggi pomeriggio. La Croce rossa italiana, comitato di Matelica, ha inaugurato una panchina rossa per dire no alla violenza di genere. Una installazione che serve a ricordare che i maltrattamenti nei confronti delle donne «avvengono anche nelle nostre comunità, nelle piccole e grandi città. Matelica ha risposto presente all’invito e ha partecipato in buon numero al momento dell’inaugurazione, nonostante le temperature rigide» dice il Comune.
La panchina è dedicata anche a Concetta. Per l’occasione era presente l’amministrazione comunale, con il vicesindaco Denis Cingolani: «Ringraziamo il comitato locale della Croce rossa italiana, sempre impegnato su più fronti, soprattutto quando si parla di iniziative importanti come questa – ha spiegato il vicesindaco – purtroppo sempre più spesso sentiamo parlare di femminicidi e violenze, fenomeni aberranti che vanno estirpati dal nostro tessuto sociale. La panchina rossa è un monito: la violenza non deve esistere e va stroncata sul nascere. Il nostro Comune ha sottoscritto recentemente un importante protocollo Anti-violenza con la prefettura di Macerata, in modo da fornire risposte adeguate e condivise a questo fenomeno».
A seguire sono intervenuti Domenico Belardinelli (presidente Cri Matelica), Andrea Galvagno (presidente Cri Marche), Elisa Stronati (consigliere giovani Cri Matelica), Renzo Marinelli (consigliere regionale), David Grillini (sindaco di Cerreto D’Esi), Deborah Pantana (presidente consiglio di parità provincia di Macerata), Ivana Marchegiani (responsabile attività sociali Cri Matelica) e Maria Pia Mantovani (docente Unicam). Erano presenti anche alcuni alunni della scuola primaria Mario Lodi di Matelica: la prevenzione su questa tematica inizia infatti nelle famiglie e nelle scuole. Grazie ai Servizi Sociali e alle forze dell’ordine chi è vittima di violenza può essere aiutato. Ricordiamo il numero di telefono “antiviolenza e stalking”: tel. 1522.
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