Negli ultimi 10 mesi sono stati 26 i provvedimenti di ammonimento firmati dal questore Cesare Capocasa. Un anno, quello della Polizia, trascorso accanto alle donne vittime di violenza domestica e atti persecutori. E’ il bilancio della prevenzione posta in essere dalla Questura di Ancona per tutelare le donne al primo sintomo di pericolo. I dati sono aggiornati al 31 ottobre scorso. In tutti questi casi si è agito prima che la lesione della libertà sessuale, di autoderminazione e di movimento delle donne, venisse annullata da un uomo che rischiava di diventare un carnefice. Ma il 2023 è stato anche e soprattutto un anno fatto di ascolto, colloqui, istruttorie dell’ufficio Misure di Prevenzione, insieme alle donne e per le donne che si sono rivolte alla Polizia di Stato e alle altre forze dell’ordine.
Tante storie diverse che annoverano quella di una 40enne maltrattata dal proprio compagno, quella della giovane studentessa che non riesce a liberarsi dall’ex fidanzato, della commessa trentenne perseguitata dall’ex datore lavoro. E ancora: la vicenda del figlio che molesta madre e sorella per avere soldi. Storie di quotidiana sofferenza sconfitta dal desiderio di reagire di donne forti che decidono di riprendere in mano la propria vita e di uomini che comprendono il disvalore delle loro condotte e cessano di commettere atti pericolosi per l’integrità delle vittime. Tra tutti questi casi non è stata registrata alcuna recidiva.
La Polizia rammenta che chiedere aiuto è semplice: basta scrivere una richiesta al questore, descrivendo i fatti. Solo questo per fare partire l’istruttoria dell’Anticrimine. Se fa male…non è Amore. «Siamo consapevoli che queste sono battaglie complesse che vanno combattute ogni giorno e non a intermittenza. – sottolinea in una nota il questore Cesare Capocasa – Il percorso è lungo ma se lo facciamo insieme con la stessa intensità, lo stesso impegno , lo stesso coinvolgimento emotivo, l’eliminazione della violenza contro le donne passerà da ambizioso proposito a una realtà concreta».
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