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Ubriaco, spacca
le vetrate di un palazzo

ANCONA - Per fermare ed aiutare il 40enne ieri sera nella zona di via Raffaello Sanzio è stato necessario l'arrivo di due volanti della Questura, dell’automedica del 118 e di una ambulanza della Croce Gialla.

Un’ambulanza della Croce Gialla (Archivio)

 

Ha alzato troppo il gomito e ha scaricato tutta la rabbia che aveva nel cuore spaccando le vetrate di un palazzo non distante dalla stazione ferroviaria di Ancona. Vetri in frantumi a terra anche di bottiglie  e urla nella serata di ieri nella zona via Raffaello Sanzio che hanno suggerito agli stessi condomini di chiedere aiuto al 112. Per fermarlo è stato necessario l’arrivo di due volanti della Questura, e in contemporaneamente sono confluite sul posto anche l’automedica del 118 e una ambulanza della Croce Gialla.

C’è voluta più di un’ora per convincere l’uomo, un 40enne di origini egiziane, a farsi aiutare. Non voleva salire sul mezzo sanitario che poi lo ha trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette per le cure del caso. Giunti sul posto i poliziotti da subito notavano il portone di ingresso del palazzo con il vetro in frantumi e, a terra, una bottiglia di birra anch’essa frantumata. Entravano all’ interno dello stabile e qui i condomini indicavano loro la strada per raggiungere l’uomo, aggiungendo che avevano udito urla e diversi rumori provenire dal pianerottolo e dall’ appartamento dell’uomo.

Raggiunta l’abitazione i poliziotti prendevano subito contatti con l’uomo, che si presentava da subito poco collaborativo con loro e in stato di alterazione psicofisica dovuto all’ abuso di sostanze alcoliche. L’uomo riferiva di essere in collera con sé stesso e che per tale motivo aveva sfogato la sua rabbia contro gli oggetti e i suppellettili della casa. Inoltre in preda ad un delirio autolesionistico colpiva con il braccio una scrivania, procurandosi un vistoso ematoma. L’ abitazione si presentava in disordine e l’uomo manifestava agli operatori di via Gervasoni intenti suicidi. Pertanto i poliziotti procedevano a far calmare l’uomo, fornendogli supporto e rassicurandolo, riportando la situazione alla tranquillità.

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