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L’opposizione: «Chiediamo
un consiglio comunale aperto
sul tema tagli alla sanità»

ANCONA - È l'iniziativa dei consiglieri di centrosinistra e sinistra dell'assise dorica in merito agli ulteriori tagli alla sanità previsti dalla Regione Marche e che andrebbero a colpire i posti letto a Torrette.

Un Dottore

I capi dipartimento dell’Ospedale di Torrette lanciano l’allarme: «altri 100 posti letto sono a rischio». Per questo l’opposizione del consiglio comunale di Ancona chiede un consiglio comunale aperto sul tema. Formale richiesta è già stata inoltrata al presidente dell’assemblea Simone Pizzi.

«Non c’è più tempo per aspettare – si legge nel comunicato – Con la presente i sottoscritti consiglieri chiedono la convocazione di un consiglio comunale aperto sul sistema Sanità, le strutture Sanitarie e socio sanitarie, in particolare Torrette e Inrca. È notizia di questi giorni, relativamente all’Ospedale di Torrette, del taglio dei posti letto per mancanza di infermieri e Oss, così come della  comunicazione di 8 capi dipartimento dell’ospedale di Torrette che segnalano “l’allarmante degrado degli standard assistenziali e di sicurezza delle cure omogeneamente diffuso in tutti i Dipartimenti  e tutte le discipline chirurgiche mediche e dei servizi registrabili all’interno dell’ospedale di Torrette, dei sindacati che si sono mobilitati,  dell’impossibilità di dare risposte, tutte questioni che incidono sulla qualità dei servizi offerti alla cittadinanza”».

Federica Fiordelmondo, Partito Democratico

Il comunicato prosegue: «È anche notizia di questi giorni, relativamente all’Inrca che la nuova struttura subirà un ulteriore ritardo e il relativo finanziamento è slittato dal 2023 al 2025. Analoga situazione riguarda la costruzione del nuovo Salesi».

Le firme sono di Susanna Dini, Federica Fiordelmondo, Stefano Foresi, Mirella Giangiacomi, Giacomo Petrelli e Andrea Vecchi (Partito Democratico), Ida Simonella e Diego Urbisaglia (ancona Futura), Tommaso Fagioli (Azione), Massimo Mandarano (Gruppo Misto-Italia Viva), Carlo Pesaresi (Ancona Diamoci del Noi) e Francesco Rubini (Altra Idea di Città).

E sul tema è intervenuto anche Ruggero Giacomini, segretario marchigiano del Partito Comunista Italiano: «Il grido d’allarme lanciato dai primari di vari reparti dell’Ospedale Umberto I di Torrette di Ancona – scrive – richiede ascolto, accoglienza nelle istituzioni e  mobilitazione a sostegno da parte dell’opinione pubblica. Ed è irresponsabile l’atteggiamento di minimizzare e fare spallucce come fa in risposta l’assessore regionale alla sanità Saltamartini. Torrette è il fulcro della rete sanitaria marchigiana, sia in termini di qualità che di pazienti».

Ruggero Giacomini, segretario regionale del Partito Comunista Italiano

Giacomini prosegue: «Sull’ospedale di Torrette si sono concentrate sempre più richieste e attese, man mano che avanzava la politica dissennata di chiusura degli ospedali e dei servizi periferici perseguita in questi anni per le spinte privatizzatrici dalle destre e dal Pd. Contemporaneamente anche su Torrette si è abbattuta la scure politica dei tagli alle risorse e al personale dei governi nazionali e della regione.

Di qui l’accorata denuncia di qualificati e stimati professionisti della salute pubblica».

Ancora per il Pci Marche: «Tagli delle risorse e del personale vanno inevitabilmente a deprimere sia il numero delle prestazioni che dei pazienti assistibili. Nel caso poi della Facoltà di Medicina e Chirurgia è a rischio l’accesso degli studenti alla formazione specialistica.  In queste condizioni di pressioni inaudita sul personale, agisce anche la concorrenza di strutture pubbliche e private. In questa situazione – è l’opinione del segretario del partito – fa sorridere che l’assessore Saltamartini quale rappresentante della Giunta Acquaroli mostri di cadere dalle nuvole, non si spieghi perché ci si lamenti del venir meno di qualche infermiere e si nasconda dietro le disposizioni che comprimono la spesa, quando lui stesso per acquisire consenso alla sua parte faceva le dimostrazioni contro le chiusure di ospedali e tagli e le privatizzazioni del Pd di Ceriscioli».

(A.Bomb.)

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