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Enrico Sparapani: «Il Clementino?
Nessun vantaggio nel banchinare quel molo
e i tempi sarebbero molto lunghi»

ANCONA - L'ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle alle ultime amministrative torna a parlare e lo fa per dire 'no' all'opera ritenuta strategica per alcuni e deleteria per altri

Enrico Sparapani, Movimento 5 Stelle

di Antonio Bomba

Enrico Sparapani torna sulla scena politica. Il candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle alle ultime comunali, dopo mesi di silenzio, torna a parlare e lo fa sul tema più acceso e sentito dell’intera politica anconetana: il banchinamento del molo Clementino. E, come più volte detto dal suo partito in campagna elettorale così come successivamente, il ‘no’ è secco e deciso.

Le ragioni? «Il banchinamento delle grandi navi – è l’inizio del suo discorso – presso il molo Clementino è un intervento che non valorizzerà la città per tutta una serie di motivi. In primo luogo, per realizzare un molo di dimensioni adatte all’attracco delle navi da crociera, dovrà essere interrata un’ampia porzione di mare, snaturando ancor più di come è stato fatto sino a ora, l’arco portuale di epoca romana che caratterizza le immagini storiche del golfo di Ancona».

Sparapani a fianco del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte

Dopo l’analisi da ingegnere qual è, Sparapani passa al tema più trattato da tutti, quello dell’inquinamento dell’aria: «La vicinanza delle grandi navi – è la sua opinione – alla zona abitata sarà nociva alla salute dei residenti del centro storico. Come ribadito più volte in campagna elettorale ed evidenziato dal Piano di Inquinamento Ambientale (meglio noto come Pia, ndr) redatto dal professor Floriano Bonifazi, l’inquinamento dovuto al porto è uno dei punti critici della città. Infine, una delle porzioni più affascinanti del porto – prosegue – sarà destinata all’attracco delle navi da crociera e pertanto non più fruibile, almeno in parte, dai cittadini anconetani».

Il discorso dell’appartenente al M5S del gruppo territoriale di Ancona si estende: «In passato il porto ha rappresentato il fulcro della vita cittadina. Un’area vitale di incontro e commercio. La successiva divisione delle competenze gestionali e l’incompatibilità di alcune attività portuali con quelle urbane hanno creato una cesura tra porto e città e questo intervento tenderà a rafforzare la separazione delle sorti di queste due aree».

Sempre secondo lui «il porto, visto dall’alto, presenta un tessuto disomogeneo a causa di veloci trasformazioni e ridistribuzioni funzionali a cui le strutture urbane si sono adeguate lentamente e con estrema difficoltà. I responsabili politici e gli operatori portuali – ritiene – hanno operato senza un progetto strategico condiviso. Il piano regolatore del porto risale agli anni ‘80 e non è in grado di dare risposta al necessario adeguamento funzionale. L’immagine aerea dei porti del nord Europa ci restituisce un tessuto molto diverso, regolare e ordinato, con aree organizzate in base alla specifica funzione».

Da qui, la proposta dei 5 Stelle: «In questo contesto una soluzione più razionale e attenta alla salute dei cittadini è quella proposta in passato dall’associazione del Porto antico e portata avanti in campagna elettorale dal M5S, ma anche dall’attuale Sindaco Daniele Silvetti e consiste nell’ampliamento dell’area ex-Mandracchio, attraverso la realizzazione di una penisola. Nel Piano Regolatore degli anni ‘80 – fa notare – era già prevista per l’area una ferrovia per lo spostamento delle merci, che permetterebbe di diminuire l’inquinamento dovuto al trasporto su ruote. Questa soluzione allontanerebbe tutte le navi dall’arco portuale storico, valorizzando nuove connessioni tra città e mare».

La risposta alle critiche a questa soluzione è che «alcuni evidenziano i tempi eccessivi per la realizzazione della penisola. Tuttavia anche la realizzazione del molo Clementino avrà tempi lunghi e risolverà l’unico problema dell’attracco croceristico, senza affrontare, a differenza della penisola, il problema della gestione – è la conclusione di Enrico Sparapani – della restante parte del traffico navale».

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