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Caos Torrette, parla Gozzini:
«Ci sono 170 operatori stabilizzabili
La qualità resta, siamo in crescita»

ANCONA - Il direttore generale dell'azienda ospedaliera regionale lancia un messaggio positivo: nel 2023 sono aumentati i numeri del Piano esiti, un programma di azione per il personale e per le dotazioni tecnologiche

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Armando Gozzini

di Luca Patrassi

Si salvi chi può? A leggere alcune cronache in uscita da Torrette sembra di essere sul Titanic prossimo al naufragio: così non è osserva il direttore generale Armando Gozzini che mantiene la barra dritta. Torrette – assicura il manager – non naviga a vista ed ha un piano a breve e medio termine che guarda, come sempre, all’eccellenza dei camici bianchi e di tutti gli altri colori sanitari e delle strutture. Gozzini ha taciuto finora, ma oggi ha deciso di dire cosa c’è nel presente e nel futuro dell’ospedale regionale di Torrette. Si inizia con la questione degli organici (carenti). «Intanto in questa azienda – osserva il direttore generale  – si sapeva di questa quota importante di personale cresciuta fuori dalla pianta organica – 170 sono gli operatori stabilizzabili se riconosciuti in una pianta organica – che sono stati assunti sostanzialmente in periodo Covid dal 2020 e che nel tempo hanno poi colmato necessità pregresse di anni e di sistema rinforzando così in questi ultimi 3 anni tutte le attività e sostenendo così la sanità marchigiana in quelle prestazioni tipiche di un hub, sia costituite da prestazioni di alto livello per la specializzazione dei suoi professionisti sanitari che di alta tecnologia».

Gozzini tocca il tema dei riflessi della riorganizzazione anche normativa delle aziende sanitarie. «Nel 2022, anno di riforma e prima della costituzione delle Ast,era impossibile riattribuire a tavolino risorse economiche ad aziende non ancora costituite, nate sulle ceneri della vecchia Asur e delle Aree vaste che sono oggi degli spoke verso hub e viceversa. Queste Ast stanno vivendo un periodo di profonda trasformazione della mission in termini di cambiamento ospedale/territorio, ma soprattutto fino ad oggi era impossibile rivedere la politica del personale, cosa che ora invece dovrà succedere, senza aver prima definito ora esattamente i perimetri di tutti gli Enti sanitari, attivi dopo la riforma, dal gennaio 2023». Come conciliare tetti di spesa e assunzioni? Ecco cosa dice Gozzini: «Tetti e piante organiche vanno sì rivisti in funzione della mission, ma poi anche di un consolidato certo, come ha dimostrato nel 2023 Torrette attraverso il rinnovo dei precari del periodo Covid, portato da me all’attenzione della Regione e poi autorizzato dalla stessa: questo in attesa dei nuovi tetti e così anche da poter sostenere, i “case mix “specialistici e complicati tipici dell’hub, oltre al grande impegno formativo con l’Università, verso centinaia di medici e di infermieri che si diplomano ogni anno, essendo appunto un’ azienda universitaria che richiede volumi di risorse umane già formate».

La partita delle stabilizzazioni e la sua motivazione: «In ogni operatore, medico o infermiere che sia, c’è sempre un background che ha un valore in termini di esperienza professionale e di passaggio delle conoscenze: non impariamo da soli, per questo abbiamo bisogno di non disperdere qualità attraverso anche le stabilizzazioni, lasciando che il patrimonio conoscitivo resti lì e dia i suoi frutti proprio dove si è realizzato. Èd è quindi solo con la lucida consapevolezza dei problemi che ci sono in termini di risorse umane, ma anche in termini di trasformazione tecnologica, che si può pensare che l’Azienda ospedaliera delle Marche continui a mantenere il livello ottenuto grazie anche alla forza dell’unità e alla flessibilità di tutto il sistema rispetto al cambiamento stesso». I numeri di Torrette: «Intanto i dati del “Piano esiti/Pne dell’anno in corso confermano un netto ulteriore incremento per l’anno che sta per terminare, quindi delle cure del 2023, Torrette migliora ulteriormente rispetto al passato, questo dimostra qualitativamente la grande forza di questa Azienda che lavora a testa bassa per curare i cittadini di tutta la regione».

Una sfida anche personale per Gozzini: «Ho cercato io questa Azienda con lo spirito sfidante di affrontare una riorganizzazione di tutta la macchina che ha bisogno di guardare al futuro per non restare ferma anche in termini tecnologici e di sviluppo .Stiamo preparando un atto di sviluppo prodromico all’atto aziendale  con importanti proposte di cambiamento sia a livello di funzionigramma che di impostazione organizzativa dei servizi a supporto. Due linee forti di azione, una per il personale e una per gli investimenti, guardando però al futuro. Non ci si può fermare .Operativamente fra pochi giorni partirà la nuova Morgue e saremo pronti per le demolizioni in funzione del nuovo Salesi. Sul piano burocratico abbiamo sbloccato diversi contenziosi pregressi tra cui quello per i lavori della nuova Palazzina uffici. Stiamo rivedendo, perché assente,tutta la logistica dei percorsi interni e dei servizi ai reparti e ai servizi per la chirurgia nelle sale operatorie ed esterni come la rivisitazione di tutte le aree parcheggi che saranno integrati. Un piano per la sostituzione di apparecchiature arrivate a fine vita come gli angiografi, la tomoterapia e la tac pet nonché un piano per l’ammodernamento dei servizi di facility sull’immobile dell’ospedale, il tutto in una visione sinergica». Sinergie, non allarmi, la ricetta di Gozzini per Torrette che semmai è da animare (appunto con  le assunzioni). La rianimazione meglio lasciarla agli specialisti, quelli che hanno iniziato un percorso con il camice bianco e lo portano a termine sempre in bianco, senza passare da un colore all’altro, da un ruolo all’altro.

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