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Fotovoltaico a Sassoferrato,
Sgarbi: «No a questo scempio
ambientale e paesaggistico»

AMBIENTE – Alla vigilia della pronuncia della Conferenze del Servizi, il sottosegretario della Cultura esprime il suo orientamento contro il progetto dei mega impianti alle pendici del monte Strega assicurando che «il Ministero vigilerà con particolare attenzione»

Vittorio Sgarbi

 

E’ convocata per giovedì la conferenza dei servizi della Provincia di Ancona con gli enti interessati che dovrà pronunciarsi sulla installazione di campi fotovoltaici a terra a Monterosso Stazione di Sassoferrato, alle pendici del monte Strega. Alla vigilia di questa decisione importante, dopo mesi di proteste, dopo le firme della petizione contro i due progetti che coinvolgerebbero circa 11 ettari di territorio presentate al sindaco di Sassoferrato dal Comitato Monte Strega, dopo il voto unanime del Consiglio comunale e la mozione presentata dai consiglieri regionali Carlo Ciccioli, Renzo Marinelli, Giacomo Rossi, Maurizio Mangialardi, Luca Santarelli, Jessica Marcozzi e Dino Latini, arrivano anche le parole di Vittorio Sgarbi. Il sottosegretario alla Cultura non usa giri di parole e dice «”No” a questo scempio ambientale e paesaggistico».

«C’è una contraddizione profonda tra le battaglie che hanno portato Sassoferrato a essere inserita tra i borghi più belli d’Italia, grazia anche alla bellezza del suo paesaggio, e la paventata costruzione di due mega impianti fotovoltaici a ridosso del Monte Strega e in prossimità di siti culturali di straordinario valore. Da sottosegretario dico no a quello che sarebbe uno scempio al paesaggio e all’ambiente. Su questi temi non sono tollerate ambiguità» spiega in una nota ufficiale Vittorio Sgarbi riferendosi esplicitamente alla presentazione al comune di Sassoferrato, da parte di una società, dei due mega impianti fotovoltaici in contrada Monterosso Stazione.

La posizione del sottosegretario segue quindi la presa di posizione dei sette consiglieri regionali che con la loro mozione si rivolgono alla giunta regionale perché assuma una posizione netta. Il sottosegretario, tra l’altro, sottolinea come gli impianti siano oltre la cosiddetta «fascia di rispetto» dei beni culturali tutelati da Ministero, e nel caso in specie la Chiesa di San Ugo, che prende il nome del patrono di Sassoferrato (il beato Ugo degli Atti) luogo di culto e di devozione frequentato da tutta la comunità. «Sono certo che la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche – sottolinea il sottosegretario – assumerà le necessarie iniziative a tutela dell’integrità paesaggistica di un territorio che per la ricchezza del suo patrimonio artistico è meta di migliaia di visitatori. Il Ministero vigilerà con particolare attenzione».

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