di Antonio Bomba
Gestore unico dei rifiuti per la provincia di Ancona. Fiducia ad AnconAmbiente e alla modalità ‘in house providing’. Con 22 comuni favorevoli e 5 astenuti, l’assemblea di Ata 2 rifiuti ha deliberato oggi pomeriggio a favore della ‘conferma di indirizzo dell’Assemblea per il riavvio dell’attività istruttoria per la procedura di affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani nell’Ato 2 di Ancona e la prosecuzione tecnica dei contratti in scadenza’. Presenti il 75% dei comuni aventi diritto a partecipare.
La delibera, traducendo il suo complesso nome, prevede che si riattivino tutte le procedure necessarie per valutare se AnconAmbiente può effettivamente diventare il gestore unico dei rifiuti per tutta la provincia di Ancona e non dover ricorrere all’affidamento del servizio a società private. L’iter sarà lungo 6 mesi.
L’intero progetto è stato illustrato, a sindaci e loro delegati presenti, dal presidente di AnconAmbiente Antonio Gitto. La relazione non ha mancato di porre in evidenza tutti i punti che dovrebbero permettere di superare le criticità messe in evidenza a marzo scorso dalla Corte dei Conti, quando fu chiamata a fornire un parere sulla Corum, decretandone di fatto la bocciatura nella modalità in cui era stata sin lì concepita.
Così, diventando Aa pivotale, non verrà creata nessuna nuova società partecipata. Anzi, sul territorio ne spariranno diverse. AnconAmbiente acquisirà infatti i rami d’azienda di JesiServizi, Sogenus e Cis. Ecofon Conero Spa verrà invece incorporata ad AnconAmbiente tramite fusione e, di fatto, sparirà. Questi movimenti renderanno partecipi di AnconAmbiente città come Jesi, Osimo, Filottrano, Numana, Sirolo, diversi comuni della Vallesina e molti altri ancora. Tutti gli altri, Falconara e Senigallia ad esempio, potranno comunque entrare in società, anche se le modalità sono ancora da definire.
La relazione di Gitto pone anche in risalto come, una volta che tutto il ciclo integrato sarà a regime, diminuiranno i costi per la società specializzata nella raccolta dei rifiuti così quelli dei servizi forniti ai cittadini.
Nel frattempo però, tutti i contratti in essere con le varie società che di comune in comune si occupano di rifiuti sono stati prorogati al 30 giugno 2024. Una data non casuale visto che, se tutto andrà a gonfie vele, dal giorno successivo AnconAmbiente sarà ufficialmente incaricata come gestore unico. Attenzione però, questo non significa che dal 1 luglio tutti gli altri spariranno. Si procederà comunque un passo alla volta, per permettere ad AnconAmbiente di fornirsi di personale e mezzi necessari a soddisfare tutta la nuova domanda e i nuovi comuni. Si prevede quindi una partenza scaglionata con gli ultimi comuni serviti da AnconaAmbiente nel 2026.
Soddisfatto il sindaco di Ancona Daniele Silvetti: «AnconAmbiente è una società solida, con oltre 50 anni di esperienza nell’igiene ambientale. Si propone all’intera provincia con un progetto altrettanto solido e che supera tutte le criticità poste in evidenza lo scorso marzo dalla Corte dei Conti. Tutto questo – sottolinea Silvetti – mettendo assieme amministrazioni di colore politico differente. Segno che si è agito tutti uniti nell’interesse comune e dei cittadini, visto anche che il nuovo servizio dovrà garantire una razionalizzazione delle risorse e servizi migliori per tutti».
Sulla stessa linea il presidente della provincia di Ancona e dell’Ata 2 rifiuti Daniele Carnevali: «Oggi è stato compiuto un importante passo in avanti per la gestione unica dei rifiuti nella provincia di Ancona, dopo le difficoltà incontrate nella scorsa primavera. L’iniziativa ha fatto tesoro delle osservazioni della Corte dei Conti, la quale criticava la creazione di nuove società partecipate e la mancanza di uno specifico soggetto che possedesse il necessario know-how nel settore rifiuti». Per Carnevali questa iniziativa «è aperta e inclusiva. Si sono così verificati i presupposti politici e tecnici per raggiungere questo obiettivo rincorso da tempo».
I prossimi passi: per marzo 2024 è prevista la presentazione e la valutazione del piano industriale. Un passaggio utile anche ad aggiornarsi sullo stato dei lavori e magari ad aggiustare il tiro su qualche punto specifico. Dopodiché, nei successivi 3 mesi, l’Ata 2 procederà alla valutazione tecnica ed economica del detto piano per definire l’affidamento al nuovo gestore unico.
Resta ancora da decidere se lo smaltimento avverrà in impianti di proprietà o no. Il discorso in merito è vivo e aperto e una decisione verrà presa più avanti. La Corte Dei Conti dovrà poi fornire anche questa volta un parere sulle delibere che alcuni comuni dovranno veder approvate nei rispettivi consigli.
All’inizio avevamo detto che i comuni astenuti che sono stati cinque. Essi sono Falconara, Monte San Vito, Camerata Picena, Belvedere Ostrense e Morro D’Alba.
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