«Dopo 10 anni della nostra Amministrazione lasciamo ad Osimo un bilancio sano e con i conti perfettamente in ordine. Non solo è stato garantito il finanziamento e la sostenibilità di tutte le opere pubbliche programmate, per un importo di svariati milioni di euro e nonostante il prezzo delle materie prime abbia fatto lievitare i costi per la realizzazione delle opere pubbliche, ma è stato possibile anche ridurre negli ultimi anni l’Imu sulle aree fabbricabili, il canone unico patrimoniale per le occupazioni di suolo pubblico e soprattutto portare la soglia di esenzione Irpef a 15.000: la soglia più alta in tutta la Regione Marche». Così l’assessore Mauro Pellegrini ha sintetizzato i risultati di due mandati amministrativi, nel corso della conferenza stampa di fine anno.
«Alla fine del 2013 il debito pro capite per ogni osimano era di 898,40 euro; nel 2022 (dati dell’ultimo consuntivo approvato) il debito pro capite è di 426,68 euro. Quindi – ha sottolineato Pellegrini – i numeri, nella loro incontrovertibilità, parlano chiaro: dopo 10 anni della nostra Amministrazione, il debito per ogni osimano si è più che dimezzato. Nel corso del 2023 l’Amministrazione comunale, a discapito delle previsioni iniziali, non ha contratto alcun mutuo per finanziare le opere pubbliche: ha fatto invece ricorso all’avanzo libero di amministrazione (ovvero i ì risparmi di spesa sulla parte corrente del bilancio per l’esercizio 2022) per oltre 2 milioni di euro: di questi, un milione è stato utilizzato per la manutenzione stradale».
A testimoniare la sana gestione dei bilancio vi è il rispetto di tutti gli 8 parametri obiettivi fissati dallo Stato ai fini dell’individuazione degli enti locali in condizioni di deficitarietà strutturale, e precisamente: l’incidenza delle spese rigide sulle entrate correnti; incidenza degli incassi delle entrate sulle previsioni effettive; anticipazione di tesoreria; sostenibilità dei debiti; disavanzo iscritto in spesa del conto del bilancio; importo debiti fuori bilancio riconosciuti e finanziati; Importo debiti fuori bilancio in corso di riconoscimento; percentuale di riscossione effettiva riferita al totale delle entrate. «Ebbene, circostanza certamente non scontata e piuttosto rara, il Bilancio del nostro Comune è in regola con tutti gli otto indicatori. Ma non basta. Secondo l’indicatore del Ministero sulla tempestività dei pagamenti, il Comune di Osimo paga i propri fornitori con un anticipo di 16,4 giorni rispetto alla scadenza prevista della normativa vigente» ha rimarcato l’assessore al bilancio.
Sul fronte del contenzioso legale, poi, le spese rispetto alle precedenti Amministrazioni «sono sensibilmente calate e soprattutto non lasciamo alcun debito fuori bilancio, contrariamente a quanto fatto dalla precedente Amministrazione Simoncini per le spese legali. – ha aggiunto Pellegrini che detiene anche la delega al contenzioso legale- L’annoso contenzioso al Tar con la Provincia di Ancona sulla questione del vecchio Prg della precedente amministrazione Latini si è in pratica esaurito a seguito dell’adozione del nuovo Piano Urbanistico Comunale della nostra Amministrazione comunale. In sostanza non lasciamo in eredità alla futura Amministrazione alcun contenzioso legale di rilievo. Anzi, con riferimento al contenzioso, vecchio di quasi trent’anni, tra il Comune, il consorzio Codelsa e l’Ati Marinelli riguardante la vicenda dell’ospedale di San Sabino, proprio un mese fa abbiamo instaurato, a seguito di una pronuncia molto favorevole della Corte di Cassazione, un giudizio in riassunzione all’esito del quale ci attendiamo che venga accertato in favore del Comune di Osimo un credito nell’ordine di circa 700/800 mila euro».
A breve uscirà la sentenza del Tribunale di Ancona anche sul ricorso promosso dal Comune contro la Fotosolar, «contenzioso concernente l’impianto fotovoltaico presso il PalaBaldinellli. Anche in questo caso, visto l’esito favorevole della Ctu e vista soprattutto la proposta conciliativa del giudice, ci attendiamo il riconoscimento di un credito di più di 350 mila euro per il periodo 2014/2022, mentre il riconoscimento annuo di una somma di circa 70.000 quale corrispettivo del diritto di superficie» ha concluso Mauro Pellegrini.
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