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Petrelli: «Mi è stato negato di partecipare
a una conferenza stampa», Montaccini:
«E’ riservata a giornalisti e organizzatori»

ANCONA - Polemica del consigliere dem con il segretario generale del comune di Ancona. Il primo sostiene gli sia stato ingiustamente negato il diritto a essere presente come uditore all'incontro che sindaco e vicesindaco hanno tenuto con gli organi di informazione il 5 dicembre scorso. Il secondo ufficialmente non parla se non attraverso l'email di interpretazione inviata allo stesso esponente del Pd in cui evidenzia come «la partecipazione è limitata ai divulgatori, ai giornalisti e ad altri eventuali membri scelti a discrezione degli organizzatori»

Giacomo Petrelli, consigliere comunale del Partito Democratico

di Antonio Bomba

«Mi hanno negato di partecipare alla conferenza stampa sul bilancio di previsione». È questa l’accusa che il consigliere del Partito Democratico Giacomo Petrelli fa all’amministrazione Silvetti e soprattutto al segretario generale Giovanni Montaccini. Quest’ultimo, dal canto suo, ritiene di aver fornito tramite email la corretta interpretazione della situazione che si era venuta a creare all’esponente Dem e, si desume pertanto, di non aver negato alcun diritto o che.

A essere precisi i fatti risalgono a oltre un mese fa, cioè al 5 dicembre, quando il sindaco di Ancona Daniele Silvetti e l’assessore al bilancio Giovanni Zinni hanno indetto una conferenza stampa per illustrare i punti principali che avrebbero caratterizzato il bilancio di previsione che due settimane dopo sarebbe stato deliberato in assise.

Da qui l’inghippo. Petrelli sostiene di aver chiesto di poter partecipare, pur conscio di non far parte della maggioranza: «So bene – spiega Petrelli da noi raggiunto telefonicamente – che tutto è rintracciabile sull’albo pretorio e tutto ci arriva anche via email a noi consiglierei, ma io volevo seguire la narrazione politica di questa giunta. La chiave del bilancio comunale sta in come esso viene raccontato alla città. Per questo motivo ho chiesto di partecipare come semplice uditore alla conferenza stampa. Volevo fare attenzione alla narrazione messa in atto dalla destra – ripete – anche attraverso la conferenza stampa. Lo considero un mio diritto».

Il Segretario generale Giovanni Montaccini

Sempre Petrelli spiega passo dopo passo come si è mosso: «Il Capo di gabinetto (Maria Gloria Frattagli, ndr) mi ha negato l’accesso. Allora ho immediatamente scritto un’email al presidente del consiglio comunale Simone Pizzi, il quale mi ha risposto ieri girandomi un’email del segretario generale (Giovanni Montaccini, ndr) nella quale evidenziava come “la natura dello strumento della conferenza stampa prevede che l’accesso sia riservato esclusivamente ai giornalisti rappresentanti dei vari organi di informazione e a chi deve divulgare notizie” e che “resta prerogativa dell’organizzatore ammettere altri soggetti esterni” e pertanto non ai consiglieri comunali che possono conoscere gli atti da altre fonti».

Va detto che di conferenze stampa prettamente politiche indette da una giunta con la presenza di membri dell’opposizione a memoria non se ne ricordano. Se ci sono state, dunque, sono state quanto mai rade. Ad alcune si vede ogni tanto arrivare qualche consigliere di maggioranza che a questo punto dobbiamo intendere come espressamente invitato. Secondo Petrelli però non è questo il punto. Pertanto, esentati Frattagli e Pizzi i quali «han solo fatto da tramite» egli pone in evidenza la risposta ricevuta da Montaccini: «Io volevo vigilare – ribadisce – sul racconto che veniva fatto. Inoltre non ho trovato alcun riferimento a quanto sostenuto dal segretario in nessuna norma e in nessun regolamento» e la sua conclusione è la seguente: «Mi domando che cosa ci sia da nascondere. Un consigliere comunale chiede di ascoltare. Di cosa hanno paura? Dell’amministrazione Silvetti non possiamo fidarci».

Da noi contattato sull’argomento il segretario generale Montaccini ha ritenuto opportuno rispondere fornendo a noi di Cronache Ancona l’email inviata a Petrelli passando per Pizzi, senza voler fornire ulteriori commenti sulla vicenda.

«La conferenza stampa – la risposta inizia così – è uno degli strumenti di informazione istituzionale utilizzati dall’amministrazione per garantire un’efficace comunicazione al cittadino, al pari dei comunicati stampa e di altri tipi di pubblicazione, online e offline. La conferenza viene convocata quando, a discrezione dell’amministrazione stessa, sia ravvisata la necessità di un confronto diretto e di persona con gli interlocutori, vale a dire i giornalisti, al fine di veicolare il messaggio alla cittadinanza nel modo più chiaro e completo possibile, senza incorrere nel rischio di travisamenti o fraintendimenti. Le conferenze sono dunque utilizzate per presentare un atto, un provvedimento, un procedimento o un’azione dell’amministrazione particolarmente complessi o rilevanti, fornendo tutte le specificazioni necessarie e rispondendo in tempo reale a eventuali dubbi o domande poste dagli operatori dell’informazione».

Sempre sul tema il preambolo di Montaccini prosegue: «Nel momento in cui la conferenza stampa si conclude, le risultanze sono rese pubbliche attraverso cartelle stampa contenenti comunicati, immagini, dati, fotografie, video e tutto il materiale sviluppato per la comunicazione e ritenuto necessario ad approfondire il tema trattato. La pubblicazione integrale dei contenuti avviene quasi in tempo reale sul sito web istituzionale del Comune e successivamente la notizia viene ripresa dagli organi di informazione, a discrezione di ciascuno di essi, nelle forme e nei modi che questi stessi ritengono opportune in base all’interesse attribuito da ciascun palinsesto. Le notizie comunicate in conferenza stampa sono quindi fruibili a tutti con modalità tempestive e trasparenti».

Da sinistra Daniele Silvetti e Giovanni Zinni il giorno della conferenza stampa sul bilancio di previsione

Dopo l’ampia premessa l’email del segretario generale prosegue entrando nel cuore delle delucidazioni richieste da Petrelli: «La natura dello strumento, come sopra descritta, prevede che l’accesso sia riservato esclusivamente ai giornalisti rappresentanti dei vari organi di informazione e, ovviamente, ai rappresentanti istituzionali deputati per ruolo alla trasmissione delle singole notizie. Si tratta quindi di un momento di lavoro, definizione e confronto nel quale devono essere coinvolti gli addetti ai lavori. Resta prerogativa dell’organizzatore la scelta in ordine all’ammissione di altri soggetti esterni in via eccezionale, comunque in generale estranea alla natura della conferenza stampa medesima».

In seconda battuta l’interpretazione fornita da Montaccini risulta la seguente: «Per quanto riguarda lo specifico ruolo e status dei consiglieri comunali, sottolineo che in questo contesto essi, oltre a fruire immediatamente dei contenuti prodotti, come tutti i cittadini, attraverso i canali sopracitati, dispongono di una pluralità di ulteriori e più idonee sedi per ricevere dall’Amministrazione gli atti e le informazioni di cui necessitano, ivi compreso l’esercizio del diritto di accesso ex art. 43 del Tuel». Fine dell’email del segretario generale Giovanni Montaccini a al consigliere comunale Giacomo Petrelli.

L’interpretazione data da Montaccini, riassumendo, è pertanto la seguente: Possono partecipare soltanto i politici aventi ruolo specifico sui temi trattati a ogni singola conferenza stampa, i giornalisti e chiunque altro gli organizzatori ritengano opportuno far presenziare e intervenire. I consiglieri comunali, se non invitati, non possono, indipendentemente dal fatto che essi siano di maggioranza o di opposizione.
Chissà se la storia si concluderà così.

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