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«Sanità, la Regione scopra le carte.
Fondi e liste d’attesa:
serve più trasparenza»

L'INTERVENTO di Cgil, Cisl e Uil che hanno chiesto un incontro ad Acquaroli e sperano che la nomina di Salvi possa invertire la rotta: «Un professionista che saprà affrontare una realtà che fino ad oggi l’assessore Saltamartini ha inutilmente tentato di camuffare con esternazioni e proclami improbabili e con promesse irrealizzabili, di chiaro sapore elettorale»

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Filippo Saltamartini e Francesco Acquaroli

«Il presidente Acquaroli gioca l’ultima carta per cercare di salvare in extremis la sanità marchigiana, che sta vivendo un momento di straordinaria ed inedita difficoltà. Il jolly, che ci auguriamo vincente ed a cui facciamo i nostri migliori auguri affinché raggiunga gli obiettivi previsti dal suo incarico, è Aldo Salvi, che ormai tutti conosciamo vista l’ufficialità dell’incarico ricevuto». Così Cgil, Cisl e Uil che sostanzialmente chiedono alla Regione più trasparenza sulla sanità e meno proclami e si augurano che la nomina del sottosegretario possa andare in questa direzione. «Un professionista della sanità che finalmente – continuano i sindacati – potrà e saprà valutare tutte le criticità in cui versa attualmente il Servizio sanitario regionale ed affrontare di conseguenza una realtà che fino ad oggi l’assessore Saltamartini ha inutilmente tentato di camuffare con esternazioni e proclami improbabili e con promesse irrealizzabili, di chiaro sapore elettorale. Il tutto in una situazione resa ancor più caotica a seguito delle difficoltà che sta incontrando il sistema nell’attuare la riforma di riorganizzazione del servizio sanitario regionale, varata con la legge 19 del 2022».

Trasparenza viene chiesta innanzitutto rispetto alle risorse del Fondo sanitario regionale 2024. Dal bilancio preventivo risulta infatti un taglio delle risorse per le Ast e le altre aziende sanitarie di circa 150 milioni di euro, anche se sia il presidente Acquaroli che l’assessore Saltamartini si sono affrettati a dire che quelle risorse verranno reintegrate. 

«Un caos acuito anche dai tentennamenti e dalle opacità della Giunta nel tentare di comunicare la dotazione e i criteri adottati per distribuire le risorse del Fondo sanitario regionale 2024 – aggiungono Cgil, Cisl e Uil – Una questione delicatissima, rispetto alla quale abbiamo formulato una richiesta di incontro urgente che ci aspettiamo venga accolta».

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Aldo Salvi

I sindacati chiedono trasparenza anche per quanto riguarda le liste d’attesa. «Speriamo fortemente che questa “ultima carta” – continuano – possa consentire l’indispensabile ripresa di relazioni sindacali franche, trasparenti ed imperniate su obiettivi comuni. Relazioni che purtroppo fino ad oggi non ci sono mai state, neanche quando, dopo la grande manifestazione regionale che abbiamo promosso ad Ancona il 15 luglio scorso, ci erano state date rassicurazioni (risultate poi false) in tal senso. Le questioni da affrontare sono molte: la messa a terra delle risorse del Pnrr, la riforma dell’assistenza territoriale, il ricorso alle cooperative per far fronte alla carenza di personale. Tuttavia, la “priorità delle priorità”, come riconosciuto anche dall’assessore, è la riduzione delle liste di attesa. Una piaga per contrastare la quale nel post pandemia sono state stanziate risorse importanti, sia dal Governo che dalla Regione. Sarebbe interessante conoscerne la rendicontazione, ossia come sono state spese e quali risultati hanno ottenuto. Anche su questo tema purtroppo, riscontriamo un’assoluta mancanza di trasparenza. Con il “Piano regionale per il governo dei tempi di attesa” dell’aprile 2019 venne costituito il Tavolo di monitoraggio al quale Cgil Cisl e Uil partecipavano insieme ad altre Associazioni e ai principali referenti regionali ed aziendali in materia. Il lavoro condiviso al tavolo diede buoni frutti, contribuendo ad evidenziare criticità e ad approfondire aspetti di particolare rilevanza, offrendo alle Aziende Sanitarie numerosi spunti intesi al miglioramento complessivo del sistema. Dall’insediamento della Giunta Acquaroli il tavolo non è stato più convocato – concludono Cgil, Cisl e Uil – Nonostante ripetute sollecitazioni la Regione ha deciso di porre fine a questa valida opportunità, preferendo invece operare (a suo dire) monitorando i tempi di attesa quotidianamente, ma solo nelle segrete stanze. Solo così l’Assessore può continuare a proclamare che “tutto va bene”. Una domanda sorge spontanea: chissà se anche i cittadini marchigiani pensano che vada tutto bene».

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