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Taglio al fondo disturbi alimentari:
studenti in piazza ad Ancona
Italia Viva lancia una petizione

PROTESTA - Mobilitazione su più fronti dopo la decisione del governo di azzerare lo stanziamento nella legge di bilancio. Venerdì 19 manifestazione in piazza Romaa, sabato 20 e domenica 21 gennaio raccolta di firme a Falconara e Senigallia. Il Pd Marche ha presentato una mozione per chiedere l'intervento del governo regionale

anoressia2-325x244Il taglio del Fondo da 25 milioni istituito nel 2021 destinato alla lotta contro i disturbi alimentari, deciso dal governo Meloni, fa discutere in tutta Italia. Anche nelle Marche dove sono attivi tre centri dedicati, diverse sono le iniziative per chiedere che il fondo venga reintegrato. Italia Viva, ad esempio ha proposto una petizione online ma sabato 20 e domenica 21 gennaio raccoglierà firme anche in presenza a Falconara, Senigallia, Cagli, Macerata, Tolentino, Montecassiano, Matelica (su Facebook Italia Viva Marche). Il Pd Marche, invece ha presentato una mozione in Consiglio regionale: l’atto impegna la giunta Acquaroli ad esprimersi convintamente nei confronti del Governo affinché si provveda nel più breve tempo possibile al rifinanziamento del Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e all’emanazione dei decreti attuativi necessari per l’inserimento dei disturbi alimentari nel Livelli essenziali di assistenza (Lea). Venerdì, infine, le associazioni, gli studenti, le famiglie, gli operatori scenderanno in piazza Roma ad Ancona alle 15 per protestare.

Italia Viva fa presente che secondo l’Istituto superiore di sanità «i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in particolare l’anoressia la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata sono un problema di sanità pubblica di crescente importanza e oggetto di attenzione sanitaria e sociale sul piano scientifico e mediatico per la loro diffusione, per l’esordio sempre più precoce tra le fasce più giovani della popolazione e per l’eziologia multifattoriale complessa». Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, tali disturbi rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali tra i giovani, soprattutto quelli di età compresa tra i 12 e i 25 anni. In Italia si stima che ne soffrano approssimativamente oltre 3 milioni e mezzo di persone, di cui il 70% in età preadolescenziale e adolescenziale, con un forte incremento riscontrato post pandemia. «Ai giovani – scrive Fabiola Santini, presidente di Italia Viva Macerata – che sono il futuro della nostra società, di cui questo governo sembra sostanzialmente disinteressarsi, si riservano tagli sulla loro crescita culturale: eliminato il contributo di 500 euro per attività culturali ai 18enni, ora anche sulla loro salute».

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Il dottor Massimo Mari

Italia Viva porta anche la testimonianze di Massimo Mari, direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Ast di Ancona: «I disturbi del comportamento alimentare come altre patologie interessanti l’età di transizione dai 14 ai 24 anni sono in terribile aumento e rappresentano circa l’80% della nuova domanda ai servizi di salute mentale, a sua volta aumentata del 40%. Tale dato emergente testimonia quanto il modello sociale vigente produca disagio mentale. I disturbi del comportamento alimentare (Dca) più di altre patologie sono portavoce della patologia del gruppo familiare e di una società basata sull’immagine e sull’apparire. I progetti di cura adeguati prevedono una presa in carico complessa e poliprofessionale da parte di equipe formate e costanti nel tempo, ma i tagli alla sanità pubblica rendono questa esigenza di ritrovato benessere, utopica. La cecità programmatoria del nostro paese (vedasi la geniale programmazione del Miur sul numero chiuso per i medici) non riesce a cogliere che una famiglia con Dca produrrà fatalmente la riduzione della capacità lavorativa fino all’abbandono totale di chi ne è affetto, e dei suoi caregivers, con perdite importanti nel Pil del paese. Ovviamente questa è una ragione secondaria per investire nella sanità pubblica,(meglio comprensibile da parte di chi riesce a ragionare solo in termini numerici, a patto che almeno su questo riesca). Il dolore, la perdita di senso, la disperazione che una famiglia attraversa quando compaiono questo tipo di vissuti paradossali non può essere valutato economicamente, ma umanamente, e non è neanche lontanamente misurabile da chi non lo conosce di persona o per lavoro. Non avere le risorse umane per intervenire è ragione di estremo burn out delle equipe e spesso causa di gravi errori o carenza di interventi adeguati. A questo chi ci governa, e ci ha governato, ci sta sottoponendo da tanti anni: spesa della sanità pubblica 6.2% del pil; salute mentale per legge dovrebbe essere il 5% della spesa sanitaria; in realtà la media italiana è del 3.6%, nelle Marche il 2.4% . Facciamo il massimo di quello che possiamo».

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Romano Carancini

La mozione regionale è stata presentata dal consigliere del Pd Romano Carancini che sottolinea: «Il taglio esercitato dal governo Meloni rappresenta uno schiaffo inspiegabile, violento e anacronistico: i disturbi alimentari, infatti, oggi rappresentano la prima causa di morte dei giovani, dopo gli incidenti stradali. Un’ “epidemia nascosta” ma dirompente che negli ultimi anni – anche a causa della pandemia – ha visto un incremento dai 680.569 casi del 2019 a oltre 3,5 milioni di casi nel 2023. La metà dei pazienti sono under 18.
Si tratta di uno dei mali del nostro tempo, un gigantesco contenitore – anche frutto del confinamento e dei modelli imposti dalla società – al cui interno si collocano disagi e patologie psicofisiche che se non trattati tempestivamente e con metodi adeguati possono compromettere definitivamente la salute e, nei casi gravi, portare alla morte».

(a.p.)

 

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