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Zinni: «I monopattini? ‘Un’intrusione’
nel concetto di mobilità dolce.
Zone 30 o 20? Ancona città difficile»

ANCONA - Il nuovo mezzo di trasporto, in voga soprattutto tra i giovani, è stato oggi oggetto di dibattito in consiglio comunale

Gente in monopattino

di Antonio Bomba

Monopattini. Un mezzo di circolazione sempre più utilizzato soprattutto dai giovani, i quali lo preferiscono al caro e vecchio motorino 50cc che tanto di moda è andato per generazioni intere. D’altro canto presenta dei vantaggi importanti. Anzitutto è quantomai ecologico, capace di rendere a dovere per ogni tragitto di breve e media percorrenza e facile da spostare anche a mano, dovesse mai servire. E infatti ad utilizzarlo sono sempre più persone.

Tuttavia, all’aumento della circolazione di monopattini nel traffico cittadino e ad alto scorrimento, è inutile negare che siano aumentati i pericoli. Per chi li guida anzitutto, ma anche per gli automobilisti. E infatti gli incidenti dovuti a incomprensioni e distrazioni varie di qualcuno non mancano. Anzi. E dei pedoni vogliamo parlarne? Già costretti a temere ogni passaggio di auto adesso han visto i rischi aumentare all’improvviso ogni qual volta tocca loro attraversare la strada.

Nessuna condanna e nessuna inquisizione contro i monopattini. Anzi. Segneranno con ogni probabilità una parte importante del futuro di ogni città. Con ogni probabilità basterebbe solamente normare meglio il tutto e usare quanto più buon senso possibile. Un concetto buono per chiunque quest’ultimo, compresi gli automobilisti e qualsiasi altra categoria.

Ad ogni modo la questione è stata trattata oggi, diremmo in maniera dolce proprio come la modalità di traffico che tutti cercano, in consiglio comunale, su domanda di Francesco Andreani di Ripartiamo dai Giovani a Giovanni Zinni.

«Il tema dei monopattini – ha così iniziato a rispondere l’assessore alla Mobilità – è nuovo e desta preoccupazione perché effettivamente è un assimilabile alla bicicletta ma arriva di fatto anche a velocità tutto sommato importanti. Il problema è che questo si interseca sul tema della mobilità dolce. Ma l’umile parere di un assessore che non può fare leggi – ritiene Zinni – è questa è un’intrusione perché i monopattini possono raggiungere velocità non paragonabili a chi va a piedi o in bicicletta».

L’analisi del vicesindaco si amplia spostandosi sull’intero tema della mobilità sostenibile nella città dorica: «Io lo dico francamente. Ancona è una città difficile. Ogni volta che si va a realizzare una zona 30 o 20, in un’area dove c’è una certa velocità di circolazione e che ‘tenta’ l’automobilista a correre un po’ troppo, effettivamente scattano poi proteste e resistenze. Anche perché ciò cambia i tempi della vita».

Il giudizio sui monopattini di Zinni però non è in sé. Infatti egli ritiene che «questi si possono intersecare facilmente nella circolazione andando a prevedere delle zone di questo tipo che spesso sono prodromiche alla realizzazione di ciclabili su strade preesistenti e dunque non dedicate». Sempre per il delegato del sindaco questo resta «un grosso problema perché abbiamo come strumento per prevenire incidenti solo il controllo della circolazione stradale. E fare una ciclabile non dedicata, non protetta, è evidente che è un rischio che mettiamo in seno alla circolazione stradale».

Giovanni Zinni, assessore alla Mobilità

A tal proposito l’assessore alla Mobilità ricorda come il Comune di Ancona «Ora ha il progetto ‘Biciclettiamo’ da realizzare attraverso i fondi Pnrr. In futuro ragioneremo complessivamente anche con il Pums. Però – rimarca Zinni rivolgendosi ad Andreani – non le nascondo che lei ha toccato un tema che ci fa dire che noi dobbiamo evitare di inventarci le ciclabili su strade con tante corsie o con eccesso di infrazioni della strada rispetto ad alcune minori. E da qui – aggiunge – comprendere dove fare zone 30 e zone 20 senza imprigionare comunque la città».

In conclusione Zinni annuncia all’aula che solleciterà «il comandante a prestare un occhio di attenzione al problema monopattini. L’auspicio è che quando aumenteremo il personale del corpo possa effettuare ancor più controlli stradali e ovviare anche a questo problema».

«Utilizzate questo veicolo in maniera intelligente. Rispettate il codice della strada» è stata invece la conclusione di Francesco Andreani.

Francesco Andreani, Ripartiamo Dai Giovani

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