Nel 2023 l’Inrca ha registrato un incremento del 24% ricoveri rispetto al 2022, ha rispettato al 90% i tempi per le liste d’attesa ed ha digitalizzato i processi di tecnoassistenza, telemedicina e intelligenza artificiale, integrazione sociosanitaria, attivando nuovi modelli organizzativi e implementano la ricerca. Progetti che nell’anno appena iniziato si consolideranno e saranno ampliati con la sperimentazione del “Villaggio della Salute” per rafforzare la prevenzione e la medicina di prossimità, presa in carico e cure a domicilio.
Dei numeri e dei risultati dell’attività sanitaria dell’Irccs Inrca, si è parlato questa mattina nella sede della Regione Marche. Cinque presìdi ospedalieri distribuiti in tre regioni, 477 posti letto accreditati e due Punti salute nelle Marche, destinati negli obiettivi a diventare cinque, un centro diurno Alzheimer, una struttura di cure intermedie e una riabilitativa territoriale. L’istituto di ricerca e cure geriatriche nel 2023 ha registrato un deciso cambio di passo. All’incontro hanno preso parte il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il vicepresidente e assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il sottosegretario alla Presidenza della Regione Marche Aldo Salvi, la direttrice generale Irccs Inrca Maria Capalbo, e la direttrice scientifica facente funzione Fabiola Olivieri. Qualità delle prestazioni e aumento della produzione, governo delle liste d’attesa, digitalizzazione dei processi di tecnoassistenza, telemedicina e intelligenza artificiale, integrazione sociosanitaria, prevenzione e nuovi modelli organizzativi, rispetto degli adempimenti del Pnrr e ricerca: queste le direttrici che hanno guidato le attività dell’Inrca.
Un impegno che è stato evidenziato dal presidente Acquaroli. «L’Inrca rappresenta una nostra eccellenza, interprete di una sanità nuova che la Regione sta costruendo. – ha detto – Insieme con l’Inrca intendiamo raccontare tutte le aziende sanitarie del territorio, ciascuna con la propria specificità ma tutte facenti parte di un sistema che persegue una strategia comune, frutto di grande lavoro messo al servizio della collettività».«L’efficacia di un sistema sanitario – ha continuato Acquaroli – risiede proprio nella capacità delle singole aziende di fare sintesi, squadra e sinergia. Specialmente in una regione, come la nostra, che è una realtà piccola, il valore aggiunto può essere dettato proprio dalla capacità di fare squadra tra le aziende che hanno una vocazione specifica, come l’Inrca e Ospedali Riuniti, con quelle del territorio e all’interno delle stesse aziende locali, sviluppando il dialogo tra i propri distretti, il loro territorio e la rete ospedaliera».
Per l’assessore Saltamartini «l’Inrca è un tassello fondamentale di quel percorso di riforma sociosanitaria avviata che si materializzerà già da quest’anno. Dispone di competenze scientifiche e di professionalità uniche che vanno ulteriormente valorizzate, se non si vogliono disperdere le risorse pubbliche a disposizione. L’Inrca ha anche anticipato il Pnrr con i suoi Punti Salute. Nelle Marche ne apriremo a breve 50 adottando proprio Il modello Inrca. Questo consentirà alla Regione di contrastare la carenza dei medici con la prossimità dei servizi, favorendo l’abbattimento delle liste di attesa».«Siamo orgogliosi di presentare il nostro lavoro – ha poi aggiunto Capalbo – il nostro impegno è rivolto sia alla parte ospedaliera che ai modelli organizzativi innovativi di medicina di prossimità, con l’obiettivo di creare buone pratiche».
I NUMERI DELL’INRCA – Nello specifico, nel 2023 migliora la qualità delle prestazioni erogate e aumenta la produzione, sia in regime di ricovero che ambulatoriale. Si registra un incremento del +24% di ricoveri ordinari rispetto al 2022 e del +49% rispetto al 2021, con un numero di ricoveri quasi sovrapponibile all’attività dell’epoca pre-Covid. Nel corso del 2023 è stato attuato un potenziamento dell’attività del blocco operatorio dei presìdi marchigiani (Ancona e Osimo), con un incremento del numero di interventi chirurgici, che sono passati dai 2.237 del 2022 ai 2.569 del 2023 (+ 15%). Per quanto concerne il governo delle liste di attesa nel 2023 sono state erogate circa 12.000 prestazioni in più, monitorate dal Piano Nazionale per il Governo delle Liste d’Attesa (+30%), con un rispetto dei tempi di attesa per classi di priorità B e D superiore al 90%. Come previsto dal Pnrr, sono stati implementati progetti di tecnoassistenza/ telemedicina/ e sviluppo di una rete di utilizzo dell’intelligenza artificiale. Da segnalare l’avvio della dialisi peritoneale assistita con oss a domicilio e videoconsulto. Per il governo delle liste di attesa sono stati attivati i Punti Salute che sono ambulatori di prossimità, gestiti dall’infermiere di comunità che offrono servizi come rilevazione di parametri vitali, interventi di educazione sanitaria ma anche prestazioni specialistiche erogate a distanza da personale medico Inrca tramite telerefertazione/televisita (Ecg- spirometria- Holter Pressorio 24 ore- videodermatoscopia).
Il 2024 vedrà il consolidamento e l’implementazione delle attività svolte nel 2023, l’avvio della sperimentazione del “Villaggio della Salute”, progetto particolarmente caro alla direttrice Capalbo che coniuga prevenzione, medicina di prossimità, presa in carico e cure a domicilio, e della piattaforma di ricerca con le università. L’Inrca svolge anche attività volte a favorire l’integrazione sociosanitaria, l’invecchiamento attivo, la promozione dell’inclusione sociale e la prevenzione della fragilità dei pazienti anziani attraverso molteplici progetti, tra cui la Rete Aging, la Rete Cardio, la Rete Rin delle neuroscienze e della neuroriabilitazione, il progetto Age-It.
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