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Primo sciopero del 2024
per gli autoferrotranvieri:
Usb ‘ferma’ anche gli autobus

ANCONA - La mobilitazione di 4 ore proclamata dall’Unione Sindacale di Base prevede che mercoledì 24 gennaio il servizio del trasporto pubblico locale venga garantito nelle due fasce orarie dei servizi minimi: 5.30-11 e 15 -20

(foto d’archivio)

 

Mercoledì prossimo, 24 gennaio, è stato indetto il primo sciopero nazionale degli autoferrotranvieri del 2024 che per 4 ore potrebbe mettere a rischio treni, autobus e taxi. La mobilitazione è stata proclamata dall’’organizzazione sindacale Unione Sindacale di Base (Usb).Conerobus S.p.A comunica che nel settore del personale viaggiante, il servizio del trasporto pubblico locale sarà garantito nelle due fasce orarie dei servizi minimi: 5.30 — 11 e 15 – 20. «Nella Regione Marche -.specifica la nota di Conerobus – le modalità di attuazione dello sciopero prevedono che gli uffici sciopereranno 4 ore a fine turno del 24 gennaio; il personale amministrativo, di terra, di officina e lavaggio, addetti ai servizi interni (operai ed impiegati) 4 ore a fine turno nel rispetto delle normative vigenti con la salvaguardia dei servizi minimi essenziali. Le partenze dai capolinea verranno effettuate dalle ore 5,30 alle 11 nella fascia mattinale e dalle ore 15 alle 20 nella fascia serale e raggiungeranno il capolinea di arrivo. Dall’inizio dello sciopero ore 11 nessuna partenza utile dai capolinea o stazioni terminali verrà effettuata; le corse con orario di partenza non ricadente in tali fasce orarie non saranno garantite. Sono esclusi dallo sciopero i servizi per i disabili e i servizi scuolabus».

Nella piattaforma sindacale di Usb, le motivazioni dello sciopero attengono «al libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali; al superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti;- si legge nel comunicato – alla necessità di modificare l’ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato; alla sicurezza dei lavoratori e del servizio, all’introduzione del reato di omicidio sul lavoro; al salario minimo per legge a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato; ad una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali di categoria; al blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché a investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali». Conerobus conclude ricordando che nel precedente sciopero nazionale indetto da Usb, «la percentuale di adesione allo sciopero è stata pari al 3 % del personale interessato».

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