facebook rss

Resti di Andreea nel casolare, esame del dna.
«Simone è scioccato e molto provato.
Continua a dichiararsi estraneo ai fatti»

GIALLO - Per gli inquirenti le ossa ritrovate in un casolare di Castelplanio sono quelle della 27enne scomparsa nel 2022 ma per la certezza servono gli accertamenti medico legali che sono stati disposti dal pm. Il legale del fidanzato della ragazza: «E’ consapevole che la sua posizione giudiziaria potrebbe aggravarsi ma stenta a capire da che cosa deve difendersi. Siamo tutti molto dispiaciuti che questo possa essere l’epilogo dopo quasi 2 anni di ricerche». Il sindaco Fabio Badiali: «Siamo vicini alla madre della ragazza. Questo luogo era stato setacciato e non è emerso niente, ci sono state sviste?»

Il recupero dei resti trovati nel casolare

 

 

di Maria Paola Cancellieri (Foto di Giusy Marinelli)

Sarà l’esame del Dna insieme agli altri accertamenti medico legali per risalire alle cause della morte a certificare che quelle ossa rinvenute ieri pomeriggio appartengano ad Andreea Rabciuc. I resti, avvolti in brandelli di un giubbotto e di una scarpa, sono stati scoperti in un casolare diroccato sulla Montecarottese, nel territorio comunale di Castelplanio.

Reperti che hanno fatto subito ipotizzare agli investigatori che potessero appartenere alla 27enne scomparsa ormai 22 mesi fa da Montecarotto.

Per tutta la giornata di oggi proseguirà il sopralluogo dei carabinieri della Compagnia di Jesi, comandanti dal maggiore Elpidio Balsamo, e del Nucleo Investigativo di Ancona nell’area dell’immobile che si trova a poco meno di un chilometro dal terreno, dove intorno alle 5 del 12 marzo 2022 la ragazza, campionessa di tiro a segno di origini romene residente a Jesi, era stata vista allontanarsi dopo aver trascorso in una roulotte una serata con 2 amici ed il fidanzato Simone Gresti, con cui aveva litigato.

Simone, unico indagato per sequestro di persona e per spaccio di sostanze stupefacenti, stamattina insieme al padre ha incontrato il suo legale Emanuele Giuliani.

Andreea Rabciuc

«E’ scioccato e molto provato – racconta l’avvocato Giuliani – Certo è consapevole che la sua posizione giudiziaria potrebbe aggravarsi ma stenta a capire da che cosa deve difendersi proprio perché continua a dichiararsi estraneo ai fatti. Siamo tutti molto dispiaciuti, al di là delle responsabilità che dovranno essere accertate, che questo possa essere stato l’epilogo dopo quasi 2 anni di ricerche».

Simone ha sempre riferito di aver pensato che quella mattina Andreea si fosse incamminata sola, senza soldi e cellulare, lungo la strada Montecarottese, spinta dal desiderio di cambiare vita ed ha sempre pensato che fosse ancora viva in una latitudine diversa dalla Vallesina.

Per questo motivo aveva lanciato tanti appelli nella trasmissione ‘Chi l’ha Visto’ di Rai Tre. Fino ad oggi dalle indagini non sono mai emersi elementi che minassero la sua versione dei fatti.

Quel silenzio prolungato ha invece straziato il cuore di Georgeta Cruceanu, la mamma di Andreea, ieri la prima ad essere avvisata del ritrovamento del cadavere.

Lo scorso 7 dicembre, la donna in occasione del 29esimo compleanno della figlia sui social aveva ancora una volta chiesto a Simone e alle altre 2 persone che l’avevano vista in vita per l’ultima volta di «liberarsi le coscienze e dire tutta la verità».

Lei non ha mai creduto alla tesi dell’allontanamento volontario. Ieri sera, a Georgeta, disperata e in lacrime, non è stato permesso di avvicinarsi al casolare illuminato dai lampeggianti.

L’immobile di proprietà di due fratelli di Moie di Maiolati era già stato ispezionato a marzo 2022 dopo la denuncia di scomparsa della giovane, come molti altri ruderi sparsi nelle campagne di Castelplanio, Montecarotto e Maiolati Spontini, con droni e cani molecolari. I proprietari che l’utilizzano come legnaia, hanno spiegato ai militari di non esservi più entrati dal giorno di quella perlustrazione. I resti ieri sarebbero stati rinvenuti nell’ex cucina, inagibile perché a rischio crolli, con la porta chiusa ma una finestra divelta. Il dubbio che quel corpo possa essere stato spostato è una delle ipotesi investigative, condivisa anche dal sindaco di Castelplanio, Fabio Badiali, che ieri e questa mattina si è recato al casolare dove si sta svolgendo il sopralluogo alla ricerca di ulteriori indizi e prove.

«E’ un atto dovuto, la vicenda di Andreea ha toccato le coscienze della Vallesina. – commenta Badiali – Siamo dispiaciuti e vicini alla madre della ragazza. Questo luogo era stato setacciato e non era emerso niente, mi domando: ci sono state sviste? Il fatto sarebbe grave come lo è se il corpo fosse stato spostato qui in un secondo momento. Mi auguro che la magistratura possa far luce su questo caso che presenta ancora molti contorni oscuri. Per la mamma di Andreea, se gli esami confermeranno che si tratta di lei, non resterà che la consolazione di poter piangere la figlia davanti a una lapide».

Il pm Irene Bilotta, incaricata delle indagini, nella notte appena trascorsa ha disposto il trasferimento dei poveri resti all’Istituto di Medicina Legale di Torrette ad Ancona dove domani pomeriggio, lunedì 22 gennaio, si svolgerà l’esame delle ossa come accertamento tecnico irripetibile alla presenza dei legali e dei consulenti di parte nominati. Sempre domani proseguiranno, inoltre, i rilievi dei carabinieri nel casolare sulla Montecarottese. Ad aprile 2023 il gip aveva concesso una proroga di 18 mesi alle indagini nella speranza di arrivare a una svolta in questo giallo, che forse ora si avvicina.

(ultimo aggiornamento alle ore 19)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X