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Gli sfollati del sisma in sit-in:
«Volete provare a risolvere la situazione
o vogliamo andare avanti così per anni?»

ANCONA - Decine di persone senza casa dal 5 novembre 2022 hanno fatto sentire la loro voce oggi in piazza Cavour. Chiedono contributi per la ricostruzione delle loro abitazioni. L'assessore Zinni: «Siamo in attesa del Def. Sono fiducioso»

Il sit in degli sfollati del sisma del 5 novembre 2022 tenuto oggi pomeriggio in piazza Cavour

di Antonio Bomba

C’erano. Ed erano anche un folto gruppo. Nonostante il freddo e la location quantomai stretta e affollata, visti gli stand del mercatino. E un orario, le 15 di sabato pomeriggio, non proprio consono a simili iniziative. Eppure erano lì per far sentire la propria voce.

Stiamo parlando degli sfollati del terremoto del 5 novembre 2022. Sono circa 130 le famiglie, per un totale di 400 persone complessive, sistemate ancora in hotel o altri alloggi, i quali chiedono alle autorità competenti non solo di non dimenticarli, ma anzi di attivarsi affinché arrivino i contributi per ricostruire le proprie abitazioni, attualmente inagibili. Perché sino ad ora tutto ciò che è arrivato è stato il contributo cas e, a loro dire, con ampio ritardo.

A far sorgere qualche speranza in più per tutte queste famiglie, è stato l’incontro che il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli hanno avuto in settimana a Roma con il ministro Nello Musumeci per parlare proprio della ricostruzione pubblica e privata post sisma.

Presenti, oggi pomeriggio in piazza Cavour, zona Palazzo della Regione Marche, diversi esponenti politici del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e il vicesindaco di Ancona e assessore alla Protezione civile Giovanni Zinni. Tutti si sono intrattenuti a lungo per ascoltare i problemi dei presenti, fornendo anche parole di conforto con Zinni che, visto il suo ruolo ha anche spiegato ai presenti diverse questioni burocratiche come quella relativa al Cas.

Carlo Terraciano

«Il terremoto – spiega Carlo Terraciano tra i portavoce del ‘Comitato 7.07’ – è stato un fatto. Che la gente abbia danni strutturali alle case e peggio ancora alle proprie vite un’altra. E in 14 mesi (saranno 15 il 5 di febbraio, ndr) abbiamo sentito solo parole. E questo è un problema. Vogliamo provare a risolvere questa situazione – è la triste domanda retorica che pone lui accompagnato da altri sfollati che si aggiungono al coro – o vogliamo andare avanti così ancora altri anni? Anche perché questa tragedia ha generato un ‘indotto’ di problemi anche ai parenti e agli amici che non ci hanno abbandonato e che provano a starci vicino, aiutandoci come possono». Terraciano conclude con un’altra considerazione: «Come è stato possibile concederci lo stato di emergenza 5 mesi dopo il terremoto? Con queste premesse non poteva venir fuori nulla di buono ed infatti quello è stato il ‘via’ a tutti i problemi successivi».

Al suo discorso si accoda il capogruppo del Partito Democratico in Regione Maurizio Mangialardi: «Il problema è stato sottovalutato sin dall’inizio. Io ho presentato un’interrogazione urgente per chiedere lo stato di emergenza dopo 3 giorni dal sisma. E invece niente. Da lì sono nati tutti i problemi».

Antonio Mastrovincenzo, consigliere regionale del Pd

Antonio Mastrovincenzo consigliere regionale del Pd: «Lunedì depositerò un’altra interrogazione, controfirmata dall’intero gruppo consiliare, per capire cosa vuole mettere in campo la Regione per queste persone dopo l’incontro con il ministro della Protezione civile Musumeci. Lui – prosegue Mastrovincenzo – ha dato la responsabilità al ministro Giorgetti. Giorgetti però non viene da Marte. Fa parte di un partito, la Lega, che è in maggioranza al governo, in Regione e anche ad Ancona. Giorgetti deve pertanto dare risposte immediate prima della scadenza dello stato di emergenza, cioè l’11 aprile. Non per ultimo – conclude – deve anche prorogare lo stato di emergenza stesso».

«Chi governa – è il parere di Thomas Braconi, segretario provinciale dei Dem, quantomai simile nei concetti a quello di Terraciano – ha tutta la filiera per poter risolvere la questione. Perché il terremoto c’è stato e questo è indiscutibile. Che le case sono danneggiate idem. Pertanto basta con questo scaricabarile delle competenze dato che sono tutti della stessa area politica. Il tempo delle parole è finito servono atti e ammontare economici certi per queste famiglie».

«Ancora una volta il Pd – spiega Andrea Belegni coordinatore della segreteria regionale del Partito Democratico – dimostra in consiglio regionale come in queste iniziative di essere vicino ai cittadini. Sulla questione in sé – aggiunge – non resta che prendere atto di come questa filiera non stia funzionando a nessun livello. Servono tuttavia risposte e anche in tempi certi».

Amplia il discorso l’onorevole Giorgio Fede del Movimento 5 Stelle: «È incredibile quello che sta succedendo. I protocolli operativi sono definiti da tempo, i numeri non sono nemmeno così rilevanti rispetto ad altre tragedie. Mi sembra davvero strano che non si riesca a trovare una soluzione per queste persone ancora fuori casa dopo oltre un anno. La speranza – prosegue Fede – di trovare qualche risorsa per loro è stata completamente disattesa. Questa è l’ennesima dimostrazione che questo governo non è capace di risolvere i problemi degli italiani».

Ha chiuso la serie degli interventi il vicesindaco Zinni: «Quanto accaduto ha creato disagio a voi come a molti altri e per la nostra amministrazione è indispensabile risolvere questo problema. Ho sentito proprio oggi il governatore Acquaroli e sono fiducioso. L’incontro tenutosi in settimana ha dimostrato che tutti i membri del governo vogliono attivarsi e trovare una soluzione per questo problema» Zinni spiega anche come «i ritardi erano dovuti a problemi tecnici del Mef. Però sia Castelli che Acquaroli hanno garantito che faranno il possibile per riuscire a intervenire sul Def. Perché da lì dovranno uscire tutte le somme necessarie alla copertura. Pertanto adesso – è la sua conclusione – occorre allineare la volontà politica con quella di chi detiene queste somme. Quello sarà l’ultimo treno per portare a casa qualcosa».

Giovanni Zinni, vicesindaco di Ancona e assessore alla Protezione civile

In conclusione riportiamo il messaggio che su Facebook ha postato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli sulla vicenda qualche giorno fa: «Ieri a palazzo Chigi ho avuto un incontro con il ministro Nello Musumeci, insieme al sottosegretario Lucia Albano, al commissario Guido Castelli e al capodipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, per l’avvio della ricostruzione pubblica e privata a seguito del sisma che ha colpito Ancona. Il ministro si è impegnato per avere immediata certezza sulla copertura finanziaria e sull’individuazione dell’iter più rapido per avviare la ricostruzione degli edifici danneggiati. Comprendiamo il disagio dei cittadini che giustamente chiedono certezze e siamo certi che si potrà individuare il percorso procedurale migliore».

Thomas Braconi, segretario provinciale del Pd

Andrea Belegni, coordinatore della segreteria regionale del Pd

L’onorevole Giorgio Fede del Movimento 5 Stelle

Maurizio Mangialardi, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale

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