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«Il consiglio comunale è chiuso per feste,
ma viste le intenzioni politiche
della giunta Silvetti è quasi meglio così»

ANCONA - I gruppi di opposizione lamentano la scarsa attività in assise come nelle commissioni

Il primo consiglio comunale della sindacatura Silvetti

di Antonio Bomba

Il Consiglio comunale è «chiuso per feste». A sostenerlo sono tutti i gruppi consiliari di minoranza facenti parte dell’assise dorica, i quali contestano alla giunta Silvetti di produrre pochi atti che si traducono, consequenzialmente, nella scarsa attività dell’assemblea così come delle commissioni.

Così il Partito Democratico, Ancona Futura, Azione – Riformisti, Ancona Diamoci Del Noi, il gruppo Misto – Italia Viva – Il Centro e Altra Idea di Città sostengono che «Tra una festa e l’altra – inizia così il loro messaggio – in Comune si lavora poco. Nel mese di gennaio si è tenuto un solo consiglio comunale e non più di una commissione consiliare a settimana».

Questo, come già anticipato, secondo i gruppi di opposizione è dovuto al fatto che «La giunta Silvetti non produce delibere da portare in consiglio e, al momento, non sono calendarizzate altre sedute dell’assemblea».

Inoltre, proseguono «nelle prossime due settimane, causa lavori di sistemazione del sistema informatico, il consiglio comunale non potrà riunirsi. Per questo era necessario organizzare al meglio i lavori per rendere più efficiente questo organo comunale, magari – è la loro opinione – anche considerando la possibilità di convocare una seduta nella sede alternativa dell’auditorium della Mole».

Ma i problemi per il Pd e gli altri gruppi di minoranza non sono finiti con quanto han dichiarato. Infatti per loro la «ciliegina sulla torta è che alcuni argomenti all’ordine del giorno, che dovevano essere esaminati nelle commissioni, hanno un ritardo di più di 100 giorni».

Così «Tra una festa e un’altra – è la loro conclusione – l’amministrazione Silvetti produce poco. Ma considerate le intenzioni politiche è quasi meglio così».

Un consiglio comunale tenuto alla Mole in epoca Covid

L’accusa di convocare pochi consigli comunali era stata fatta a Daniele Silvetti e ai suoi delegati anche la scorsa estate, vale a dire a inizio sindacatura. Poi, da settembre, questi erano sempre stati tenuti con una buona regolarità e le accuse erano pertanto cadute.

Da notare infine come alla Mole, proposta oggi come sede alternativa visti i lavori in corso a Palazzo del Popolo, si svolsero tutti i consigli comunali (eccetto che uno tenuto a Palazzo del Popolo) convocati nel periodo che va dal post terremoto del 5 novembre 2022 fino alla fine del mandato di Valeria Mancinelli. E, anche precedentemente, le sale dell’opera di Luigi Vanvitelli erano tornate utili per far riunire l’assise in alcune determinate occasioni.

Vale infatti la pena a questo punto di ricordare come la sede ufficiale del consiglio comunale sarebbe quella di Palazzo degli Anziani. Ma la sala adibita è inagibile, per l’appunto dal sisma di novembre 2022. Dovrebbe però tornare in grado di ospitare l’assemblea comunale dal 2025, una volta che i lavori di ripristino saranno ultimati.

Tommaso Fagioli e Jessica Amicucci in consiglio comunale a Palazzo degli Anziani

Non sono in pochi però a sperare se non addirittura a premere affinché si resti nella sede di Palazzo del Popolo, molto più facile da raggiungere per tutti. Senza dimenticare che i dipendenti comunali non dovrebbero più traslare da una parte all’altra gli atti, per definizione copiosi

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