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«Avis, le Marche regione
virtuosa nella raccolta
del plasma e del sangue»

ANCONA – Lo confermano i dati del Centro Nazionale Sangue sulle donazioni in rapporto al numero degli abitanti. Soddisfatto il presidente Daniele Domenico Ragnetti: «Nel 2023 abbiamo avuto circa 103mila donazioni, siamo tornati ai livelli pre-pandemia. Non posso che dire grazie ai nostri donatori».

Daniele Ragnetti presidente Avis regionale Marche

 

 

L’Avis Regionale Marche ha appena terminato il suo ultimo progetto denominato “Welfare Cult: relazioni, cultura e benessere”. Finanziato dalla Regione, è stato promosso nella seconda metà del 2023 da una rete di associazioni che ha visto Acli Marche come capofila e proprio l’Avis Marche come braccio operativo. Lo scopo era il contrasto agli effetti di esclusione sociale, precarizzazione e marginalizzazione, con la cultura come filo conduttore. Per l’Avis ovviamente è diventata la cultura del dono, della donazione del sangue. Stilare un bilancio è d’obbligo, ma essendo entrati da poco nel 2024 è doveroso un resoconto del presidente Daniele Domenico Ragnetti sull’anno che è appena stato salutato. Tanto più che grazie ai suoi fedeli donatori le Marche si sono issate (e confermate) al top in Italia.

«Il Centro Nazionale Sangue –esordisce in una nota il presidente dell’Avis Marche, Ragnetti- ha reso noti i dati sulle donazioni del sangue in Italia e, in rapporto al numero degli abitanti, le Marche risultano la regione più virtuosa sia nella raccolta del plasma che del sangue. Abbiamo avuto circa 103mila donazioni, siamo tornati ai livelli pre-pandemia. Non posso che dire grazie ai nostri donatori». Relativamente al sangue è una bella conferma, è quasi una novità per il plasma perché le Marche erano sempre ad alti livelli ma mai al vertice. Proprio la raccolta del plasma assume una particolare rilevanza.«Sì perchè l’Italia è in deficit del 25%. Grazie a quanto abbiamo potuto raccogliere ci è stato possibile ad esempio aiutare le altre regioni».

Grandi numeri, merito anche di una struttura capillare ed efficiente.«E’ senz’altro un fattore, poichè nelle Marche ci sono 225 comuni e 142 Avis dislocate sul territorio. Davvero tante, mentre nelle città di grandi dimensioni magari tutto è più complicato. Peraltro abbiamo anche margini per crescere ancora». Alle spalle il progetto “Welfare Cult: relazioni, cultura e benessere” che ha visto l’Avis Marche impegnato ed attivo su più fronti, protagonista a Belforte, nell’anconetano, partecipando all’Overtime Festival, ritrovandosi a Loreto per la tradizionale festa pre-natalizia e dando vita a corsi di formazione per i suoi dirigenti. Un progetto ha soddisfatto le aspettative.«Abbiamo espletato quelle che erano le finalità e riuscendo ad essere presenti in tutte le Marche. Teniamo molto alla sinergia con le associazioni e al lavoro in rete». Questo 2024 vede Pesaro Capitale italiana della cultura. «L’Avis Pesaro si è già mossa e noi stiamo studiando alcune proposte» conclude Ragnetti.

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