Nel Giorno del Ricordo, stabilito il 10 febbraio, data della firma del trattato di Parigi che ridisegnò nel 1947 il confine orientale dell’Italia, il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, ha deposto una corona di alloro ad Osimo, davanti al monumento “Agli esuli Istriani, Fiumani e Dalmati. Agli esuli del mondo”. Alla cerimonia sul Belvedere di Largo Trieste sono intervenuti anche il presidente Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Marche sud Orazio Zanetti Monterubbianesi e Lauretta Giulioni, sindaco di Filottrano.
Di fronte alla scultura, dono dell’artista Ubaldo Pierpaoli, posizionata nel 1999, il presidente Latini ha ricordato che «questo lembo dell’Adriatico ha sentito l’esilio di tante persone, costrette a lasciare le loro terre, le loro comunità, le loro famiglie, semplicemente perché dichiarati italiani non graditi. Gli esuli fiumani, istriani, dalmati sono stati accolti anche in molte città delle Marche, come Ancona, Pesaro, Osimo. La ferita di questa pagina di storia a lungo rimossa deve essere rimarginata – ha aggiunto Latini, dopo aver ricordato il ventesimo anniversario della legge che nel marzo del 2004 ha istituito il “Giorno del Ricordo” – Dobbiamo ogni anno ricordare questa data non come un esercizio retorico, ma oggi più che mai con forza viva, perché siamo vicini a tanti conflitti che toccano i nostri principi ineludibili».
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