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Ribelli Al Confino, la mostra dell’Anppia
per far conoscere la dura vita
di chi si opponeva al fascismo

OBIETTIVO dell'iniziativa è informare studenti, docenti e cittadini la storia degli oltre 12.000 italiani dissidenti, trasferiti a forza nelle isole dal regime di Mussolini per arginare idee e pensieri considerati pericolosi, escludendoli dalla vita politica e sociale

Al centro Gianluca Quacquarini, presidente dell’Anppia Marche e Ancona all’inaugurazione della mostra alla Rocca Roveresca di Fano

di Antonio Bomba

Ribelli al Confino. L’Anppia, Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, torna a spiegare nelle scuole e non che cosa è stato il fascismo, il confino degli oppositori al regime e di conseguenza il senso dell’antifascismo.

Nella provincia di Ancona sono al momento previste le seguenti tappe. Una a Chiaravalle, quando dal 2 al 3 marzo la mostra si terrà alla sede dell’Anppi e l’altra sempre a Chiaravalle dal 4 al 6  di marzo all’istituto Podesti Calzecchi Onesti. Tuttavia accordi stanno per essere siglati a giorni per date aggiuntive a Sirolo e in diverse altre città della provincia anconetana. Non mancheranno appuntamenti anche nelle altre province. Ad esempio dall’8 al 10 marzo l’Anppia sarà protagonista a Cantiano, paese di Adele Bei, una delle confinate a Ventotene, tra le fondatrici e dirigenti dell’Anppia nazionale.

E proprio dalla provincia di Pesaro e Urbino che ‘Ribelli al confino’ ha preso il via un paio di settimane fa. Una mostra che, come detto, è ideata e organizzata dalla Anppia, fondata da Umberto Terracini, in collaborazione con il Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione nelle isole di Ventotene e Santo Stefano. Luoghi dove i presenti erano soggetti a una vita dura e inumana che tuttavia non impedì, per esempio, ad Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni ed altri confinati l’elaborazione del testo intitolato ‘Per un’Europa libera e unita’ conosciuto come il ‘Manifesto di Ventotene’.

L’obiettivo è pertanto far conoscere a studenti, docenti e cittadini una vicenda che, tra il 1926 e il 1943, ha colpito oltre 12.000 italiani dissidenti, inviati nelle isole, spesso dopo essere stati in carcere, dal regime fascista che spediva oppositori politici, omosessuali, credenti di fede diversa e persone di etnia rom, per arginare idee e pensieri considerati pericolosi ed escludere gli antifascisti dalla vita politica e sociale del paese. La mostra in sé si sviluppa su 16 tematiche che attraverso una descrizione specifica di ognuna di esse intende presentare i caratteri essenziali della storia del confino politico in Italia.

Per la precisione l’inaugurazione si è tenuta alla Rocca Malatestiana di Fano alla presenza di diverse autorità tra cui il sindaco Massimo Seri, del presidente Anppia Marche e Ancona Gianluca Quacquarini e dei figli di confinati politici come Claudio Maderloni e Ninel Donini.

Sempre l’Anppia ricorda inoltre che l’associazione di riunirà sabato 17 febbraio alle ore 17 nella sede di via Esino 65/h per l’assemblea regionale a cui sono invitati a partecipare tutti gli iscritti e non, in modo da poter conoscere l’attività dell’Associazione, attiva dal 1946 in Italia e nelle Marche, e per potersi iscrivere, sottolineando come «sin dalla sua fondazione, l’Anppia si è caratterizzata per essere un’Associazione unitaria, aperta a tutti gli Antifascisti di diverso orientamento politico e culturale».

Oltre al primo presidente Terracini, presidente tra l’altro anche dell’assemblea Costituente, ha annoverato nel corso degli anni tra i suoi dirigenti Sandro Pertini, Nadia Spano, Mario Venanzi, Paolo Bufalini, Giulio Spallone, la marchigiana Adele Bei, Teresa Noce, Fausto Nitti, Claudio Cianca, Angelina Merlin, Alberto Iacometti, Adriano Dal Pont, Pietro Amendola e moltissimi altri. Ancora oggi, l’Anppia si impegna a diffondere e a difendere i valori di Democrazia, Libertà e Giustizia Sociale che hanno animato gli Antifascisti e che sono fondamento della Costituzione.

L’associazione lotta contro ogni iniziativa che si richiami all’ideologia fascista, a livello internazionale, nazionale e locale, attraverso le sue numerose sedi territoriali. La memoria storica è custodita nella sua biblioteca, che raccoglie più di 5.000 volumi sulla storia del fascismo e dell’Antifascismo, alcuni dei quali sono difficilmente reperibili altrove.

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