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La Sanità e la salute degli anconetani
protagoniste del ‘consiglio aperto’.
Invitati Acquaroli e Saltamartini

LA CONVOCAZIONE dell'assemblea è stata richiesta dai consiglieri di minoranza. Invitate a partecipare le autorità in campo sanitario regionali, così come i dirigenti delle aziende sanitario-ospedaliere e i sindacati

La sala del consiglio comunale di Palazzo del Popolo si appresta a ospitare il primo consiglio comunale aperto della sindacatura Silvetti

di Antonio Bomba

Giornata quantomai particolare per la politica anconetana quella di domani. Nel pomeriggio è infatti previsto il primo consiglio comunale aperto della sindacatura Silvetti. Il tema specifico di cui si parlerà è la sanità nella città dorica. L’appuntamento a cui, se vorranno, potranno partecipare tutti i cittadini, è previsto per le 15,15 nella sala del consiglio di Palazzo del Popolo.

Perché sarà così speciale pertanto il consiglio di domani? Perché oltre alla giunta e ai consiglieri comunali, il presidente dell’assemblea Simone Pizzi ha ufficialmente invitato a partecipare il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini e l’assessore Francesco Baldelli. Assieme a loro dovrebbero esserci il direttore dell’Ast Ancona Giovanni Stroppa, il direttore generale dell’ospedale di Torrette Armando Gozzini, la direttrice generale dell’Inrca Maria Capalbo e le rappresentanze sindacali di categoria come stabilito dai capigruppo.

Il consiglio comunale aperto sulla sanità, questo il suo nome ufficiale, è stato richiesto dai consiglieri di opposizione per poter informare la cittadinanza tutta su dove sta andando la sanità con le sue cure e le sue strutture.

Per saperne di più su cosa dovremo attenderci domani, Cronache Ancona ha raggiunto telefonicamente Susanna Dini, capogruppo del Pd e Simone Pizzi presidente del consiglio comunale.

Iniziamo quindi proprio dalla prima firmataria di questa particolare iniziativa. Dini perché convocare un consiglio comunale aperto e perché proprio sulla sanità?

«Il Consiglio aperto è stato chiesto da tutta l’opposizione a dicembre. Ne abbiamo sentito la necessità visto anche quanto emerge quotidianamente sulle strutte sanitarie o servizi socio sanitari della nostra città. È notizia di oggi, per fare un esempio su tutti, dell’ulteriore decremento del costo del personale di 4 milioni di euro su Torrette. Era notizia di qualche settimana fa invece che, per quanto riguarda l’aumento del tetto di spesa del personale, all’Ast di Ancona ne erano stati assegnati solamente 180mila che rappresentano il 2% della somma totale a disposizione per tutta la Regione».

Quali ritiene siano al momento le maggiori criticità a cui stanno andando incontro e, a cui rischiano di andare incontro, i cittadini anconetani nell’ambito sanitario?

«Il rischio più grande è che le persone smettano di curarsi per diversi motivi, primo fa tutti le lunghissime liste di attesa per le visite diagnostiche e ambulatoriali. Un altro rischio è la carenza di tutti i servizi sociosanitari fondamentali quali per esempio l’assistenza domiciliare, consultori, salute mentale, la presa in carico dei ragazzi con disabilità. Approfitto qui per ricordare inoltre che ad Ancona abbiamo l’ospedale pediatrico Salesi. E quando si parla di Salesi parliamo della cosa più preziosa che abbiamo nella nostra società, vale a dire i bambini e loro cure».

Susanna Dini, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale

Cosa può fare a suo modo di vedere un’amministrazione locale per provare a migliorare le cose su un campo che non è propriamente il suo?

«A differenza di quello che ci è venuta a dire in commissione l’assessore Caucci il Comune di Ancona può fare molto. Intanto perché lei stessa ha deleghe importanti quali Politiche sociosanitarie e Rapporti con aziende ospedaliere e Inrca. Poi perché il sindaco è il primo responsabile della salute dei cittadini, fa parte della conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio sanitaria. E poi perché in ciascuna azienda sanitaria territoriale è costituita la conferenza dei sindaci per l’espressione dei bisogni di salute e di servizi alla persona nel territorio di competenza, come da Legge 19/22 della nostra Regione. Nel caso di Ancona il rilievo è ancora maggiore visto il ruolo di capoluogo la centralità della città nel sistema sanitario. Inoltre il Comune può e deve sollecitare la Regione e far funzionare la filiera».

Vuole lanciare un appello ai cittadini a partecipare spiegando perché secondo lei è importante essere parte attiva lunedì pomeriggio?

«Lunedì è importante esserci. Perché nulla è più importante della salute di chi vive la nostra città. Quello che noi ci auguriamo è che la giunta di destra venga con delle risposte concrete e non con i “faremo e i vedremo”. E che non si veda dopo 4 anni di governo (regionale, ndr) la storia del “quello di buono è stato fatto da noi, quello di meno buono lo abbiamo trovato così”. Anche perché presenteremo un documento, vedremo se su un argomento come questo si riuscirà a votarlo tutti insieme per il bene della nostra città. Infine ne approfitto per ringraziare lo straordinario impegno di tutti gli operatori sanitari».

Simone Pizzi, presidente del consiglio comunale di Ancona

E adesso spazio a Simone Pizzi. Presidente ci dica: che consiglio comunale sarà quello di domani?

«Sarà come dice il nome un consiglio comunale dedicato a un tema specifico. E posso anticipare che questo sarà il primo di una serie di consigli monotematici su temi di particolare interesse per la città di Ancona».

Il primo sarà un campo che lei conosce molto bene, quello della sanità.

«È un settore attraversato da profondi cambiamenti politici e non. In cui la differente modalità di finanziamento e soprattutto la pandemia da covid 19 hanno disegnato uno scenario profondamente diverso da quello a cui eravamo stati abituati. E proprio in contesti come questi che assume un ruolo quantomai fondamentale la comunicazione».

Sarà comunque un consiglio comunale. Eppure un’amministrazione locale non ha potere decisionale di tipo diretto in ambito strettamente sanitario.

«È vero. Ma sono certo che proprio interpellando prima e ascoltando poi le autorità sanitarie si possono comunque raggiungere risultati soddisfacenti».

E proprio per questo, possiamo intuire, avete invitato a partecipare l’assessore alla sanità e i direttori di Ast, Torrette e Inrca.

«Un dialogo serio e rispettoso tra tutte le parti si è sempre dimostrato quantomai proficuo. Ed è il tipo di percorso che mi auguro si compia nel consiglio comunale di domani».

Insomma, mai come in questo caso, il famoso appello «la cittadinanza è invitata a partecipare» assume particolare significato.

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