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Accusata di inefficienza,
la giunta ribatte all’opposizione:
«Con noi i cittadini si sentono anconetani»

IL SINDACO Daniele Silvetti e i suoi assessori replicano alle accuse mosse dalla minoranza, ricordando quanto fatto fino ad ora e fissando le priorità future. Non mancano accuse rivolte alla precedente amministrazione, la quale avrebbe contratto troppi mutui. Critiche anche a come era stato gestito l'assessorato alla cultura

Il sindaco Silvetti con alcuni assessori della giunta comunale

di Antonio Bomba

L’opposizione attacca, la giunta risponde. Giornata viva come non mai quella odierna per il mondo della politica anconetana.

Stamattina la minoranza si è compattata (Massimo Mandarano di Italia Viva a parte) accusando Daniele Silvetti e la sua squadra di essere responsabili di «nove mesi di fallimenti». Oggi pomeriggio il sindaco e i sui delegati hanno risposto, ricordando le priorità fissate in una riunione extra tenuta qualche giorno fa e in cui, in sede di analisi, si evidenziano i troppi mutui ereditati dalla giunta Mancinelli che hanno finito con l’ingessare il bilancio. A finire sotto accusa è anche e soprattutto un settore specifico: quello della cultura per come questo è stato gestito negli ultimi 10 anni. Parole forti da ambo le parti insomma. Una giornata particolare o l’inizio di una nuova fase? Chissà

A ogni modo la prima cosa emersa da questo incontro extra è che, secondo loro, questa amministrazione è riuscita a diffondere un nuovo senso di appartenenza alla città, riconsegnandole la vitalità perduta. La chiave di questo successo è stata individuata nei Grandi eventi, ma anche nel G7 della Salute di ottobre. Una vetrina internazionale che permetterà al capoluogo di essere finalmente riconosciuto e riconoscibile.

Occorre adesso fare un passo indietro però prima di introdurre il prossimo argomento. Perché, stando sempre a quanto si apprende, la riunione tra sindaco e assessori è iniziata con un’analisi del bilancio della scorsa sindacatura e in particolare dei capitoli di cultura e turismo. Ebbene, dall’analisi successiva alla lettura degli atti, risulta loro evidente la frammentazione del reperimento di risorse nel settore cultura con una assegnazione delle stesse che viene definita «a dir poco singolare e in assenza totale del rispetto di equità», mentre risulterebbero scarse le risorse assegnate al turismo.

La premessa era d’obbligo per parlare proprio di cultura che Silvetti e i suoi ritengono di aver rimesso nella strada giusta, mettendo ordine alle cosiddette assegnazioni. E in tal senso deve essere intesa la ‘Manifestazione di interesse’ istituita per assicurare uguale accesso al finanziamento al panorama associativo, mentre il metodo precedentemente utilizzato viene letteralmente definito di «libero arbitrio» e causa di «contenitori inutilizzabili per mancanza di autorizzazioni e per lavori non praticati a regola d’arte che ne hanno compromesso anche il parziale uso».

Cambiando argomento spazio è dedicato anche ai lavori pubblici, uno dei maggiori problemi della città di Ancona da decenni. A tal proposito l’amministrazione ritiene di aver iniziato ad approcciare il problema con una differente metodologia, vale a dire con «la presa in carico delle richieste di intervento» grazie all’adozione di un software gestionale che dovrebbe permettere una catalogazione degli interventi da fare, scongiurando così l’effetto macchia di leopardo e la frenesia del periodo «pre-elettorale».

Le manutenzioni da sempre viaggiano di pari passo con il decoro, altro problema che la dorica si trascina dietro dalla notte dei tempi. Su questo fronte Silvetti e i suoi delegati ricordano le opere svolte lungo corso Garibaldi, oltre a tante altre piccole opere, mentre la revisione del contratto di servizio con AnconAmbiente, ne sono certi, permetterà di intervenire dove il degrado è più presente.

Sul tema del sociale la giunta Silvetti assicura poi di «essere sempre dalla parte dei più deboli (oggi erano stati additati dall’opposizione esattamente del contrario, cioè di essere dalla parte dei forti, ndr)» dichiarando però di voler risolvere il problema dei più fragili accompagnandoli «in un percorso di collocamento differente dallo stazionamento sporadico nelle diverse zone della città».

Due parole anche su loro stessi, vale a dire la squadra di governo, la quale si auto-dichiara «coesa, unita, pronta al confronto e determinata a non mostrare al cittadino ciò che non è» utilizzando sempre tutta la franchezza possibile. Sempre a tal proposito si fa notare che la nuova macro struttura dirigenziale, fortemente voluta da Daniele Silvetti, «è il segnale chiaro della fiducia in loro riposta e anche nell’operato svolto e in quello che avrebbero voluto sviluppare».

Infine la sicurezza con più agenti in seno alla polizia locale che dovrebbero permettere il controllo capillare di tutto il territorio.

L’azione amministrativa però, non si manca di far notare, risulterebbe limitata a causa dei troppi mutui ereditati, i quali avrebbero «irrigidito il bilancio, limitando ogni margine di manovra, vincolando e ipotecando l’attività amministrativa dei prossimi anni». E proprio per questo motivo è ritenuta più fondamentale che mai la filiera istituzionale, al fine di poter intercettare quanti più fondi possibili per Ancona.

«L’amministrazione comunale? Nove fallimenti in altrettanti mesi e tante promesse non mantenute»

 

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