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Quattro professioniste della bellezza
volontarie nel reparto di Oncologia
«Riceviamo più di quel che diamo»

IL PROGETTO "La nuova me" di Cna Marche prevede la presenza nella Pink Room realizzata nell'ospedale di Torrette di estetiste ed hairstylist per trattamenti adatti alle donne malate di tumore. Tra le prime a vivere questa esperienza quattro professioniste maceratesi. Daniela Medei: «Pensavo che vedere il dolore così da vicino avrebbe fatto soffrire anche me, invece ho uno stato emotivo diverso». Serenella Siroti: «Sarebbe bello farlo anche a Macerata». Loretta Genangeli: «Da parte loro ho sentito una grande fiducia che mi ha toccato nel profondo». Emma Ancori: «Bisogna approcciare a loro come faremmo con noi stesse»

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Da sinistra: Emma Ancori, Daniela Medei, Loretta Genangeli, Serenella Siroti

di Alessandra Pierini

Entrare in una corsia di ospedale per regalare un trattamento di bellezza a donne malate di tumore. E’ la scelta di volontariato che hanno fatto quattro professioniste maceratesi, tre estetiste ed una parrucchiera aderendo al progetto “La nuova me” di Cna Marche.

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Uno dei trattamenti

Si tratta di Emma Ancori di Camerino, di Daniela Medei, Serenella Siroti e Loretta Genangeli di Macerata: sono loro le prime quattro in provincia ad aver aderito al progetto Pink Room, nato grazie alla sensibilità di un’altra donna, Lucia Pistelli di Cna, referente regionale del progetto, che ricorda: «A Cingoli nel 2022, a margine di un iniziativa per le donne era presente la professoressa Rossana Berardi e le ho chiesto semplicemente, come siamo abituati in Cna, come potevamo essere utili. A distanza di un anno, dopo un lavoro serio di preparazione nel marzo 2023 siamo diventate operative».

Il progetto “la nuova me” consiste nella riapertura della Pink room (nata nel 2016 e sospesa per il covid) nell’azienda ospedaliero universitaria delle Marche all’interno del reparto di oncologia guidato dalla professoressa Berardi  in collaborazione con la Fondazione azienda ospedaliero universitaria onlus la cui presidente è Marisa Carnevali.

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La Pink Room

Da parte sua Cna Impresa Donna Marche si è impegnata a collaborare con la fondazione con lo scopo primario di offrire gratuitamente a tutte le donne che seguono un percorso oncologico la possibilità di usufruire di trattamenti, di consulenze e di momenti informativi in relazione a tutto ciò che può servire ad affrontare in modo positivo il disagio (fisico e psicologico) dovuto ai trattamenti di cura. Alla Pink Room partecipano le professioniste dell’intera regione. Per quanto riguarda la provincia di Macerata hanno creduto in questo progetto l’ex presidente di Cna Impresa Donna Patrizia Tiranti e l’attuale presidente Daniela Zepponi .

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Daniela Medei

A raccontare le emozioni e la profondità di questi incontri in reparto sono proprio le professioniste che le hanno vissute.
«Questa esperienza – racconta Daniela Medei – mi ha dato modo di vedere che possiamo dare tanto dal punto di vista umano e dei risultati. I nostri trattamenti rendono più accettabile la socialità della persona che si trova ad affrontare le reazioni avverse di una terapia. Lavoro nel campo estetico da 48 anni, ma ho abbracciato immediatamente con entusiasmo questo nuovo approccio in campo oncologico per cui mi sto formando. Mi sono piacevolmente messa in discussione perché ritengo che con le pazienti oncologiche bisogna essere formate e coscienti anche quando si fa una manicure o una pedicure. Per le pazienti vedersi bene è indispensabile per sostenere la parte emotiva ed energetica, ma al loro fianco devono esserci delle professioniste capaci di scegliere per loro. Ci deve essere un modo per capire chi è competente o meno in questo settore, perché questo fa la differenza sul malato». Daniela è stata tra le primissime ad entrare in reparto: «Una esperienza molto toccante. Pensavo che vedere il dolore di una donna malata così da vicino avrebbe fatto soffrire anche me ma dopo 8 mesi di osservatorio in reparto, mi sono accorta di quanto si esca con uno stato emotivo diverso. Senti un grande coinvolgimento ma tiri fuori la parte più energetica di te per fare del bene».

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Emma Ancori

Ha partecipato al periodo di osservatorio per capire le reali esigenze delle pazienti anche Emma Ancori: «E’ una esperienza molto provante e sentita. E’ necessaria una sensibilità maturità e predisposizione per per affrontarla. Negli occhi delle donne  che varcano la soglia della Pink Room, abbiamo percepito le più svariate sensazioni, paura, tensione, angoscia e sfiducia, ovvero quelle cose che solo chi vive la malattia  può comprendere. Io non la vivo in prima persona ma di riflesso in quanto una persona a me cara ne è colpita e percepisco a pelle la difficoltà psciologica e relazionale in cui si trova la persona che ne è affetta». Ancori, come anche Giuliana Medei, sta anche frequentando un corso di operatore oncologico che si sta svolgendo all’ospedale di Torrette. «Ero già da tempo orientata  – racconta – a prendere parte a corsi di specializzazione in estetica oncologica ma solo dopo un attento discernimento mi sono orientata a frequentare un corso che avesse una elevata valenza scientifica. Essere al fianco di queste donne è un’esperienza  molto toccante, non bisogna dare false speranze. E’ necessaria una seria e profonda preparazione tecnica e psicologica. Bisogna approcciare a loro come faremmo con noi stesse».

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Serenella Siroti

«E’ una esperienza toccante che arricchisce» racconta commossa Serenella Siroti. «Ero emozionata e credevo di non essere all’altezza invece è stato molto bello. Abbiamo conosciuto pazienti di ogni età e hanno molta energia e positività, nonostante la malattia. Abbiamo fatto un maquillage e un massaggio al viso e le abbiamo viste gioire per essersi viste con una espressione migliore. Sono estetista da 33 anni e in reparto ho fatto quello che faccio ogni giorno ma mi ha scaldato il cuore, è una coccola a donne come noi».  Da Siroti arriva una proposta: «sarebbe bello poterlo fare anche a Macerata perché sono certa che ce n’è un gran bisogno».

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Loretta Genangeli

Loretta Genangeli è una hair stylist e naturalmente ha affrontato il delicatissimo tema dei capelli: «Ho vissuto la malattia in prima persona e quando mi hanno proposto questa iniziativa ho subito aderito perché mi piace molto l’idea di poter essere di sostegno. Poi so per esperienza che quando scopri la malattia e sai di doverti sottoporre alle terapie, la prima cosa che pensi è che perderai i capelli». L’approccio con le pazienti è stato per Genangeli molto empatico: «All’inizio sembravano un po’ impaurite, come se avessero timore di chiedere, poi si sono sentite rassicurate anche dal fatto che avendolo passato, so cosa dovevano affrontare, c’è stato un approccio di fiducia ed è stato molto toccante. L’apertura è stata massima e sono veramente felice di fare parte di questo progetto».

Al loro fianco c’è sempre stata Lucia Pistelli che commenta: «Io sono stata con loro ogni “ prima volta” e con estremo orgoglio ed emozione posso dire che ho scoperto quanto siano “grandi “ le nostre imprenditrici, grande la loro professionalità ma ancora più grande il loro cuore e la loro sensibilità».

 

 

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