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Rischiava l’amputazione
dopo un incidente sul lavoro:
a Torrette gli reimpiantano il pollice

ANCONA - L'uomo, un 48enne del Teramano, era stato trasferito d'urgenza all'ospedale regionale . E' durato cinque ore il delicatissimo intervento effettuato dall'équipe diretta dal prof Michele Riccio

Al centro il prof. Michele Riccio con alcuni suoi collaboratori

Era corso al pronto soccorso di Atri, nel Teramano, dopo essersi provocato una sub-amputazione del pollice della mano mentre stava utilizzando una forbice elettrica.
L’episodio è accaduto sabato scorso intorno alle 17, e la situazione in cui versava l’uomo, un 48enne, era apparsa subito urgente e meritevole di valutazione iperspecialistica. Da qui, la decisione di mettere in atto il Pdta (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali) inter-regionale che prevede la centralizzazione dei traumi complessi di arto superiore all’ospedale di Torrette, sede dell’Hub di chirurgia traumatica della mano e dell’arto superiore della regione Marche.
Al suo arrivo nell’ospedale regionale di Ancona, il paziente è stato prontamente portato in sala operatoria dove i due chirurghi reperibili dell’equipe diretta dal prof. Michele Riccio, la dottoressa Olimpia Mani e il dottor Alexander Dietrich Neuendorf, insieme al personale infermieristico altamente specializzato, erano già li presenti, pronti ad accoglierlo.

Dopo 5 ore di lavoro intenso, grazie alle competenze microchirurgiche di tutta l’equipe e alla preziosa strumentazione in dotazione del Dipartimento, necessaria e indispensabile in un Centro di Riferimento Regionale per tale patologia, l’impresa è stata portata a termine ed è stata ripristinata la vascolarizzazione del moncone sub-amputato, oltreché la ricostruzione dei nervi digitali.
Il paziente è tornato in camera alle prime luci dell’alba, sollevato di avere ancora con sé quel pollice vitale e trofico. Attualmente, l’uomo si trova ancora ricoverato in prognosi riservata ed è sottoposto a stretto monitoraggio infermieristico e medico.
La rete regionale per il trattamento dei traumi della mano e arto superiore si è dimostrata ancora una volta imprescindibile ed essenziale per un Sistema Sanitario di eccellenza che voglia continuare a garantire l’accesso alle migliori cure iper-specialistiche disponibili sul territorio.
La Sod di Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano del nosocomio regionale dunque non si ferma mai, dimostrando ancora una volta energie e competenza per salvare dall’amputazione quel pollice, essenziale per l’attività lavorativa del paziente.

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