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«Casa e Ospedale di Comunità per Osimo,
la Regione deve assumersi l’impegno»

AL VOTO - Lo sostiene Michela Glorio, candidata sindaca del centrosinistra. «La nostra è la quarta città della provincia di Ancona, punto di riferimento per un bacino di 100mila abitanti, e merita investimenti. Abbiamo chiesto di avere entrambe le strutture dopo il 2026, quando i reparti dell’ospedale saranno trasferiti nel nuovo Inrca di Camerano. C’è spazio per accoglierle entrambe ma non sono previste riconversioni con fondi del Pnrr». Franco Pesaresi (Asp Ambito 9): «Il progetto esiste dal 2018 ma non è stato mai realizzato ne’ finanziato»

Michela Glorio in video collegamento con Franco Pesaresi durante la conferenza stampa

 

 

La sanità di Osimo,  città capofila della Valmusone, resta un tema centrale della campagna elettorale di Michela Glorio. L’ha sottolineato questa mattina la candidata sindaca  del centrosinistra nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede elettorale di piazza Marconi. «La sanità osimana oggi è in buona salute – ha assicurato – Abbiamo lavorato in questi 10 anni per rafforzare l’ospedale Ss Benvenuto e Rocco gestito dell’Inrca, perchè fosse previsto l’ampliamento del Pronto soccorso, fosse sostituita la vecchia Tac con una nuova, fosse attivata la telemedicina e arrivassero nuove professionalità, tanto che tutti i reparti oggi hanno un dirigente medico alla guida. Ma il patrimonio pubblico va valorizzato per sviluppare servizi socio-sanitari efficienti in vista del 2026, anno in cui verranno trasferiti tutti i reparti nel nuovo Inrca ora in costruzione a Camerano»

E’ seguito un collegamento video con Franco Pesaresi, direttore dell’Asp Ambito 9 di Jesi e del Network Non Autosufficienza (Nna) per fare il punto della situazione anche sulle previsioni del piano sanitario regionale. «Le strutture sanitarie non vanno trascurate. Garantire che i servizi esistenti funzionino, che sia presidiati, è essenziale. – ha esordito Pesaresi in videochat – Ad Osimo l’ospedale verrà trasferito nel 2026 nel nuovo Inrca, e ci si domanda fin d’ora come verrà utilizzata la struttura esistente. Va garantita l’assistenza sanitaria necessari agli abitanti di Osimo, non possiamo permetterci di lasciare senza servizi l’attuale presidio ospedaliero, una struttura di quelle dimensioni. Mantenerla con una destinazione: questo è l’obiettivo. Arriva quasi automatico che possa essere la sede della nuova Casa della Comunità di Osimo».

L’ospedale di Osimo

Il direttore dell’Asp Ambito 9 di Jesi ha poi ricordato che su indicazione della Regione era stata effettuata una ricognizione dei presidi sanitari esistenti per valutare la progetualità delle rete delle Case della Salute che doveva essere realizzata nel territorio marchigiano. «Nel 2018 prima l’Area Vasta di Ancona e poi l’Asur hanno deliberato questo passaggio inserendo anche la Casa della Salute di Osimo. Un progetto che esiste fin dal 2018 ma che non è stato organizzato. Oggi la Casa della Salute è chiamata Casa della Comunità: è prevista in questo territorio che non è stata mai realizzata. E’  un luogo fisico dove si concentrano tutti i servizi non di tipo ospedaliero, quelli diagnostici, il punto prelievi, il consultorio, il centro di salute mentale, dei medici di medicina generale dei pediatria di libera professione. Perchè in ospedale – ha evidenziato Pesaresi – nella nostra vita tutti siamo andati poche volte. La Casa della Comunità che è una struttura molto importante e l’idea è di realizzare una anche ad Osimo secondo la previsione contenuta nell’impianto del piano sanitario regionale. Oltretutto qui c’è proprio una sede vocata, l’attuale ospedale che sarà dismesso, e quella può essere la sede per dare una risposta all’utenza. Una proposta da portare avanti, si tratta di un’opera prevista dalla programmazione sanitaria che non è stata finanziata dalla Regione Marche sebbene Osimo sia uno dei Comuni tra i più grandi delle Marche. Purtroppo con i fondi del Pnrr saranno realizzate 29 Case della Comunità e ad Osimo non è stata prevista. Va rimediato a questa dimenticanza della Regione. L’altra prospettiva è poi quella di realizzare l’Ospedale di Comunità che non è un ospedale ma una struttura residenziale intermedia Rsa, utile ai pazienti nel post acuzie e alle necessità di chi è convalescente dopo un intervento chirurgico. Può prevedere da 20 al massimo di 40 posti letto.  Nella provincia di Ancona ce ne sono già diverse operative».

Michela Glorio, sostenuta da Pd, Energia Nuova, Ecologia e Futuro, Popolari per Osimo, OsiAmo e M5S,in conclusione ha rimarcato che la «sanità resta uno dei temi forti. Osimo è la quarta città della provincia di Ancona che è punto di riferimento per un bacino di 100mila abitanti, sicuramente investimenti su Osimo devono essere fatti e previsti. La Regione deve assumersi questo impegno. Abbiamo chiesto di avere entrambe le strutture dopo il 2026, la Casa di Comunità e l’Ospedale di Comunità nel nostro ospedale, quando resterà vuoto, c’è spazio per accoglierle entrambe. Lo chiederemo con forza alla Regione. Un altro sogno degli osimani è quello di riportare in vita l’ex Muzio Gallo di Villa. Per noi sarebbe importante trasformarlo nella sede di un servizio socio-sanitario che andrò concordato con la Regione, nel rispetto della sua destinazione storica. E’ con questo spirito collaborativo e propositivo che mi impegnerò per valorizzare il patrimonio pubblico e sviluppare servizi socio-sanitari efficienti. Il diritto alla salute per gli osimani e le osimane è un obiettivo che si può raggiungere con determinazione e capacità nel reperimento di fondi e nel dialogo con gli enti più direttamente coinvolti. Ma dobbiamo farci ascoltare ed avere l’appoggio dei cittadini».

I PROGETTI PROGRAMMATI DALL’AST 2 – Dall’analisi dei dati emerge che anche nelle Marche si sta assistendo al progressivo invecchiamento della popolazione, con il conseguente aumento dell’incidenza delle malattie croniche. Si prevede che nel 2050 i marchigiani con almeno 65 anni saranno il 37,6% della popolazione, a fronte del 25,4% attuale. Nelle Marche sono previsti 65,7 milioni di Euro per Ospedali e Case della Comunità; di questi 23,2 milioni di euro per i nuovi Ospedali di Comunità. Nel dettaglio per la Provincia di Ancona l’Ast 2  prevede al momento a Senigallia  una Cot (centrale operativa territoriale); a Corinaldo  una Casa della Comunità per un investimento di  3,2 milioni di euro; a Filottrano una Casa della Comunità da 1,2 milioni di euro; a Jesi una Casa della Comunità da 500mila euro, l’Ospedale di Comunità da 7 milioni di euro e una Cot; a Fabriano  una Casa della Comunità  da 1,1 milioni di euro e una Cot. Nel capoluogo di regione,ad Ancona poi sono programmate 2 Case della Comunità da 3,8 milioni e 2 Cot; a Chiaravalle una Casa della Comunità  da 2 milioni e un Ospedale della Comunità da 200mila euro;a Loreto una Casa della Comunità  da 2 milioni di ero e un Ospedale di Comunità da 200mila euro. Attualmente ad Osimo sono presenti una sede dell’Inrca presso la sede dell’ospedale Ss Benvenuto e Rocco e un poliambulatorio e centro di salute mentale ma ma nell’attuale Piano Regionale non sono previsto investimenti con l’utilizzo dei fondi Pnrr.

(m.p.c.)

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