Squalifica del “Diana”, un anno di sconto:
«Vista la situazione è un successo
ma 6 mesi e 5mila euro di multa sono tanti»

di Andrea Cesca

L’Osimana è riuscita a far valere le proprie ragioni, la squalifica dello stadio “Diana” passa da diciotto a sei mesi. C’era attesa in città per la sentenza che doveva arrivare da Roma, udienza alla quale il sodalizio giallorosso ha partecipato in via telematica. Il ricorso era stato presentato dalla società a seguito della sanzione comminata dal giudice sportivo dopo i fatti di Massa Martana nel primo turno della Coppa Italia dilettanti. All’Osimana, difesa dall’avvocato Mattia Grassani, è stata rivista la sanzione dai diciotto mesi previsti a sei mesi, lo stadio potrà riaprire al pubblico il prossimo 30 agosto 2024. Rimangono confermate le porte chiuse e campo neutro fino al termine dell’attuale stagione agonistica, la multa di euro 5.000 e le squalifiche per i giocatori Bellucci, Bambozzi e Riccardo Fermani.

«Vista la situazione è un successo ottenuto dall’avvocato Mattia Grassani che ha fatto delle argomentazioni valide testimoniate sulla casistica delle pene, sul fatto che pochi tifosi si sono resi colpevoli rispetto alla stragrande maggioranza di quelli che vengono allo stadio – sottolinea il presidente Antonio Campanelli – . La corte ha ritenuto eccessiva la penalizzazione, alla fine abbiamo ottenuto un anno di sconto, per rimanendo confermato tutto il resto».

L’Osimana può tirare un sospiro di sollievo dopo qualche settimana davvero difficile. «Oramai è andata, spero che tutti si rendano conto che un gesto al quale non si da peso può influire in maniera importantissima su una società. Fino ad agosto tra multa, mancato incasso ed avvocato si pagano diverse decine di migliaia di euro. Spero che questa vicenda serva a sensibilizzare un po’ tutti».

La sentenza soddisfa l’Osimana o ci saranno ulteriori ricorsi?

«Questa brutta storia si è protratta pure troppo tempo, noi siamo gente di sport, non ci piacciono i tribunali. Vogliamo lasciarci questo capitolo increscioso alle spalle, andiamo avanti convinti di aver fatto umanamente tutto il possibile per evitare questi fattacci e invece ci siamo caduti dentro».

Giustizia è fatta?

«No, la sanzione è più accettabile, però dire giustizia è fatta no. Pur non giustificando tutto quello che c’è stato, sicuramente spiacevole, non posso dire una cosa del genere. Non vorrei che le mie parole fossero capite male, in questo periodo abbiamo trovato dei grandi moralisti. Sicuramente sono da condannare certi gesti, ci dispiace per la terna arbitrale, ci scusiamo, però sei mesi di squalifica e cinquemila euro di multa sono tantissimi per l’economia di una società».

I tifosi dell’Osimana hanno sbagliato, l’operato della terza arbitrale è stato integerrimo?

«In questo turno di coppa abbiamo sbagliato tutti, compreso il sottoscritto, sono stato squalificato per qualche protesta. Hanno sbagliato giocatori, tifosi e tutte e due le terne arbitrali. Quella che ha pagato è la società Osimana, è triste dirlo ma è la realtà dei fatti. L’Osimana pur avendo un curriculum rispettabile paga in maniera pesante».

Campanelli resta al timone dell’Osimana?

«Il futuro nessuno lo conosce con certezza, allo stato attuale non ci sono i presupposti perché possa essere diverso. Dopo i primi sbandamenti a botta calda uno fa delle riflessioni. E’ chiaro che tutta questa vicenda lascia un segno e cambia le persone. Se la persona è intelligente cerca di prendere il meglio da tutte le situazioni, anche le più negative, per trarre insegnamento».

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