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«Stop alle bombe e alla brutalità»:
nuova manifestazione pro-Palestina (Foto/video)

OSIMO - Secondo corteo di 'Gaza nel cuore' organizzato oggi pomeriggio per le vie del centro storico. I manifestanti sono tornati in strada con cartelli e striscioni per «denunciare i crimini di guerra in corso»

 

 

«Per la Palestina stop alle bombe e alla brutalità… bombe, ospedali no alle spese militari». Gridavano questi slogan i manifestanti che oggi pomeriggio hanno partecipato al corteo ‘Gaza nel cuore 2’. Per chiedere il cessate il fuoco sui territori palestinesi dalle 15.30 circa ad Osimo è partita la protesta pacifica, promossa da diverse realtà associative cittadine ma anche di respiro regionale e nazionale riunite in un comitato organizzatore collegato alla campagna di mobilitazione ‘Amicizia Italia – Palestina’. E’ il secondo appuntamento, dopo quelli di novembre 2023, che il comitato organizza ad Osimo.

Il corteo ‘Gaza nel cuore 2’ sfilao oggi pomeriggio nel centro storico di Osimo

Oggi il serpentone di manifestanti con cartelli, striscioni  e altoparlanti, scortato da polizia e carabinieri, è sfilato dall’immediata periferia della città fino al centro storico, passando per via Montefanese, via Colombo, via Battisti, Largo Trieste, via Matteotti e corso Mazzini fino a raggiungere in piazza del Comune dopo circa un’ora di tragitto. Ospiti d’onore il giornalista italo palestinese Samir Al Qaryouti e la scrittrice e attivista per i diritti umani Patrizia Cecconi che sono intervenuti prima dell’avvio del corteo nel piazzale del San Carlo. Al termine in Piazza Boccolino, tra gli interventi finali anche quello di Moni Ovadia, autore ed attore teatrale da sempre in prima linea per la causa palestinese, collegato dalla Sicilia dove si trova in questo momento in tournée.

«Dopo la manifestazione svoltasi ad Osimo il 25 novembre 2023 denominata ‘Gaza nel cuore’ speravamo di non doverne organizzare altre. – scrivono in un nota gli organizzatori – Purtroppo invece il genocidio del popolo palestinese a Gaza continua, con una contabilità delle vittime tra la popolazione civile che è diventata ancor più agghiacciante: oltre 31.000 vittime di cui quasi la metà bambini. Con questa campagna intendiamo informare e sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo in Palestina non solo attraverso manifestazioni di piazza, ma anche attraverso conferenze, concerti musicali, cineforum, eventi sportivi, per tutto il tempo necessario a bucare il muro del silenzio eretto da mass media e istituzioni. La nostra coscienza ci impone di non voltarci dall’altra parte e di denunciare i crimini di guerra in corso».

 

 

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