Il meteo ballerino non assicurava un sole spendente nelle giornate di festa ma la voglia di vacanze non è mancata nel ponte di Pasqua ed è risultato più che incoraggiante il volume di prenotazioni registrato anche negli alberghi della provincia di Ancona.
«Parliamo soprattutto di prenotazioni dei gruppi con un discreto movimento. Una tendenza che si è manifestata in tutte le destinazioni delle Marche, dalle città d’arte alla costa e fino all’entroterra che attrae molto per la peculiarità dei paesaggi e dei piccoli borghi, mentre per le richieste individuali ‘sotto data’, il last minute per intenderci, poteva andare meglio. – conferma Luca Giustozzi, presidente di Federalberghi Marche – In questi giorni le strutture aperte nelle nostra regione, in media, hanno camere occupate per un 50% o al massimo 60% della disponibilità e la clientela è all’80% italiana», quella ‘domestica’ che opta per una meta nazionale.
«Dati positivi nel rapporto con il trend turistico del resto d’Italia. Certo, se le festività pasquali fossero cadute 15 giorni più tardi sarebbe stato tutto diverso. – aggiunge Marco Manfredi, presidente dell’Associazione albergatori Senigallia Federalberghi – Gli stranieri non si muovono per pochissimi giorni di ferie». La Spiaggia di Velluto in particolare segnala un discreto movimento ma non tutti gli alberghi hanno ritenuto di dover aprire «perché la Pasqua è molto anticipata ed è condizionata dal meteo, Molti partono solo se sono certi di incontrare giornate di beltempo. Nella nostra città ci sono 30 strutture ricettive aperte su 90 (76 alberghi in tutto e poi vari residence) riempite a metà – evidenzia Manfredi – Per Pasqua c’è più un movimento di prossimità ma ci sono anche turisti in arrivo da fuori regione. I ristoranti invece sono sold out. Chi alloggia in b&b va a pranzo o a cena nei locali della città. Piuttosto stiamo lavorando molto sugli eventi della prossima estate. Il cartellone estivo è stato annunciato a Senigallia e c’è già una buona risposta quanto a prenotazioni per le date del ‘Summer Jamboree’ come anche per quelle dell’XMaster. Siamo abbastanza ottimisti: giugno sta andando molto bene e agosto va verso il tutto esaurito».
La Riviera del Conero, invece, scommette sul ponte del 25 Aprile. «Ci sono già molte prenotazioni registrate e prevediamo che ci sarà davvero una buona affluenza» anticipa Annamaria Ciccarelli, presidente degli albergatori della Riviera del Conero. Pasqua e Pasquetta invece trascorreranno sottotono sul versante dei soggiorni perché «le strutture, soprattutto quelle più grandi, hanno preferito rimandare l’apertura valutando che le festività si sarebbero sostanziate solo in un ponte di soli tre giorni. – chiarisce Ciccarelli – C’era il rischio di restare inoccupati per giorni e questo avrebbe comportato costi fissi elevati. I pochi che hanno accettato prenotazioni però hanno avuto un buon riscontro. Quella di quest’anno è una Pasqua anomala sul fronte del turismo mentre i ristoranti sono tutti pieni nel rispetto della tradizione del pranzo pasquale».
Per il resto gli operatori turistici fanno i conti con i soliti problemi, dall’aumento dei costi imposto dall’inflazione, alla ricerca spesso difficile del personale. «Dopo la cancellazione del reddito di cittadinanza sembra che le cose vadano un po’ meglio, – ammette il presidente di Federalberghi Senigallia – e si avverte una maggiore necessità di lavorare. Con i giovani è sempre complicato perché è difficile convincerli a lavorare soprattutto nei giorni festivi. Siamo fiduciosi, però, che comprendano che nel nostro comparto queste sono le esigenze». Sull’aspetto più prettamente economico delle tariffe Manfredi si sente, invece, di rassicurare il popolo dei vacanzieri: «Dopo i ricari energetici nel 2023 molte aziende hanno ritoccato i listini. La prossima estate credo che la maggior parte degli operatori manterrà i prezzi dello scorso anno». Segnali positivi sui quali è necessario lavorare a 360 gradi.
Nella complessa filiera, il settore turistico ha, poi, bisogno di garanzie anche sulla piena efficienza dell’aeroporto di Falconara. «E’ nostra convinzione che al turismo delle Marche, non solo di Senigallia, potrà essere impressa una decisiva crescita quando ci sarà un aeroporto che funziona al massimo. E’ un passaggio indispensabile per farci conoscere di più all’estero. – sottolinea Marco Manfredi – Non tutti oggi sono disposti ad affrontare 15 ore di viaggio in auto per raggiungere la località delle vacanze. Oggi è abitudine comune ‘soffrire’ poco per viaggiare grazie alle potenzialità offerte dal sistema dei trasporti, quindi bisogna trovare soluzioni ottimali per il nostro scalo aeroportuale. Capisco che non è facile perché gestire un aeroporto è costoso ed è facile andare in perdita nei bilanci ma è necessario investire sulla regione anche in questa ottica».
(m.p.c.)
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