Il copione era sempre lo stesso: le vittime venivano accerchiate, minacciate anche con l’utilizzo di coltelli, e costrette a consegnare il denaro.
Rapine e tentate rapine, commesse in centro a Jesi, che avevano destato allarme sociale anche perché a colpire era la spregiudicatezza dei relativi autori: un gruppo di minorenni con a capo un 19enne.
Le indagini, svolte dai carabinieri della Compagnia di Jesi e dagli agenti del Commissariato, hanno però consentito di individuare i responsabili. Il 19enne, nella mattinata di ieri, è stato raggiunto da un’ordinanza di applicazione di misura cautelare disposta dal Gip del tribunale di Ancona, eseguita dai carabinieri.
In particolare, i militari del Norm e della Stazione di Jesi hanno ricostruito due episodi: una tentata rapina aggravata subita da due 20enni, nel corso della quale avevano anche riportato lesioni personali; e una rapina aggravata subita da un altro 20enne il quale, sotto la minaccia di un coltello puntato al petto, era stato costretto a consegnare una banconota da 20 euro e la cover del proprio cellulare.
Gli agenti del Commissariato di Jesi hanno ricostruito invece l’episodio relativo alla rapina aggravata subita da un 60enne, accerchiato mentre si trovava ad una fermata dell’autobus, aggredito e derubato del proprio portafogli contenente 2.200 euro.
Il 19enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari nella propria abitazione. I minori sono stati denunciati in stato di libertà alla procura per i minorenni.
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