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Torna “Ci sto? Affare fatica”,
coinvolti i ragazzi dai 14 anni,
comuni, scuole e associazioni

L'EDIZIONE 2024, promossa dal Csv Marche, è stata presentata questa mattina al Ridotto delle Muse di Ancona

Presentazione di ‘Ci sto? Affare fatica’ edizione 2024

di Antonio Bomba

Ci Sto? Affare Fatica”. Torna dal 17 giugno al 26 luglio l’iniziativa promossa dal Csv Marche volta a coinvolgere i giovani in lavori di volontariato su beni comuni individuati dal proprio comune di appartenenza, attraverso squadre composte dalle amministrazioni stesse, dalle scuole o dalle associazioni.

Tutte le novità in serbo per l’edizione 2024 sono state presentate questa mattina al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona davanti a diverse autorità.

Chiara Costantini però, co-coordinatrice del progetto per Csv Marche, ha prima esposto i numeri del 2023. Un passo necessario per far comprendere a tutti gli straordinari risultati ottenuti nella passata estate. L’iniziativa si è così sviluppata nell’arco di 6 settimane tra giugno e luglio e ha visto protagonisti 884 giovani marchigiani, tra i 16 e i 35 anni. In totale però a essersi interessati a ‘Ci sto? Affare fatica’ sono stati oltre i 1.000 ragazzi. In totale si sono attivati 48 Comuni, 14 per Ancona, Pesaro e Urbino e Macerata, 3 per Ascoli Piceno e Fermo, per un totale di 147 squadre. Altre 30 amministrazioni avevano espresso il desiderio di partecipare, ma non sono riuscite ad attivare nemmeno una squadra per mancanza di iscritti. A seguire e indirizzare gli 884 giovani sono stati gli oltre 100 handyman che han passato ai ragazzi tutte le competenze necessarie per ripristinare i beni individuati.

Chiara Costantini, co-coordinatrice del progetto

Tra i punti di forza emersi è stato dato ampio risalto al fatto che l’intera comunità di ogni città o paese è stata coinvolta: comune, scuole, giovani, pensionati e chi fornisce i cosiddetti ‘buoni fatica’. Il tutto in una dimensione intergenerazionale che ha permesso agli handyman di trasferire anche competenze digitali ai ragazzi, con questi ultimi che alla fine si sono visti attribuire un riconoscimento per l’impegno profuso e la fatica svolta attraverso premi, encomi e targhe apposte accanto al bene ripristinato. Il tutto con delle relazioni sociali virtuose che sono proseguite anche al termine del progetto. ‘Ci sto? Affare fatica’ è stato anche un ottimo deterrente all’isolamento sociale dei giovani. Uno dei più gravi strascichi lasciatoci dalla pandemia.

L’edizione 2024, sempre in base ai dati forniti da Costantini, si svolgerà come già annunciato tra il 17 di giugno e il 26 di luglio. Le iscrizioni invece sono aperte dal 15 maggio. Al momento risultano interessati ben 90 comuni sparsi tra tutte le province, la costa e l’entroterra. Tra le novità assolute il fatto che l’età minima dei giovani coinvolti scenderà a 14 anni. Ciò permetterà il coinvolgimento degli istituti scolastici superiori che potranno creare ognuno 3 squadre con l’obiettivo di ‘intercettare’ tutti i ragazzi che ormai sono troppo grandi per i centri estivi, ma ancora troppo piccoli per le prime esperienza lavorative.

Marco Battino, assessore alle Politiche giovanili e al Volontariato del Comune di Ancona

L’iscrizione per i giovani potrà essere fatta nel sito www.cistoaffarefatica.it. Per i tutor invece su www.csvmarche.it. Altra novità è il fatto che anche le associazioni di volontariato potranno farsi carico di una squadra attraverso l’iniziativa ‘adotta una squadra’. Infine, a fine luglio verrà dedicato un evento ad hoc per i giovani protagonisti, mentre sarà previsto anche un premio attraverso un video contest che si svilupperà su TikTok.

Marco Battino, assessore del Comune di Ancona per le Politiche giovanili e il Volontariato, è stato il primo a prendere parola: «La nostra amministrazione ha partecipato con tanta volontà a questa iniziativa. Perché riteniamo che attraverso bandi di questo tipo si possa rendere protagonisti i ragazzi, i giovani». Anche perché «dan loro la possibilità di conoscere la società e mettersi al servizio della stessa. Da però anche l’opportunità di fare gruppo, imparare nuove competenze e fare volontariato» attività quest’ultima «che è importantissima soprattutto dove a volte l’ente pubblico non riesce ad arrivare. Unire tutti questi aspetti è fondamentale. È ciò che i giovani vogliono ed è ciò di cui hanno bisogno. Mi auguro una nutrita partecipazione».

Dopo Battino è intervenuto Massimo Iavarone in nome e per conto dell’Ufficio scolastico regionale: «Abbiamo veicolato questa iniziativa anche agli istituti superiori di secondo grado. Ci si potrà iscrivere entro il 20 di maggio. Il volontariato è un elemento imprescindibile nello sviluppo della coscienza critica degli studenti marchigiani. Senza questa distillazione, senza l’amore nella propria comunità, tutti gli altri insegnamenti resterebbero sterili».

Massimo Iavarone

È stato poi il turno dell’assessora alle Politiche giovanili della Regione Marche Chiara Biondi: «Il cuore di questo progetto sono i giovani. Ho voluto modificare l’età di partecipazione abbassandola ai 14 anni. Ciò ci permetterà di coinvolgere sempre di più anche le scuole. Questo progetto giunge alla quinta edizione e ogni anno la partecipazione è andata ad aumentare. Questo significa che i giovani sono sempre più attenti al bene comune. I giovani si mettono in gioco e si ‘sporcano’ le mani. È una forma di cittadinanza attiva che li responsabilizza anche nei confronti del bene comune che è quello di tutti. Per questo teniamo particolarmente a questo progetto. C’è stata una grande partecipazione e una grande risposta. Questo sta a significare che il progetto piace e si sta diffondendo sempre più, ha ottenuto degli ottimi risultati e ci rende virtuosi a livello nazionale».

Simone Bucchi, presidente Csv Marche: «Un ringraziamento sentito a tutti gli operatori del Csv che si occupano di questo progetto. Per farlo occorre tenere conto delle esigenze di Regione, Comune, scuole, ragazzi e associazioni. Non è facile ma grazie a loro ci riusciamo. Ma un doveroso grazie va anche alla Regione stessa e tutte le altre pubbliche amministrazioni, compreso l’Ufficio scolastico regionale. Siamo arrivati a 90 comuni che hanno fatto richiesta. Ma in questo percorso una parte fondamentale è svolta anche dalle famiglie. Ci occupiamo della crescita dei loro figli in un momento delicato». Bucchi è altresì convinto che «il tempo dei giovani è quello di oggi, non il futuro. Così crescono sapendo di avere responsabilità ma anche la nostra fiducia. È così si passa dalle parole ai fatti».

Chiara Biondi, assessora alle Politiche giovanili e al Volontariato

Ha proseguito Marco Lo Giudice, esponente della rete nazionale di ‘Ci sto?’: «La Regione Marche è la prima regione italiana ad aver creduto al progetto. Siamo partiti dalla piccola esperienza bassanese e adesso siamo qua. La cosa è emozionante. Siamo partiti nel 2016 dal niente. Chi aderisce a questo progetto non ne fa una questione di lavoro ma di impegno civico che viene poi pienamente riconosciuto come tale con un ‘buono fatica’ dalla comunità che diventa così educante per davvero. È un modo per dire grazie attraverso un premio. Ha un valore pedagogico molto potente».

Ilaria Traditi responsabile della comunicazione del progetto: «La comunicazione è stata di diversi tipi. Anzitutto verso le istituzioni. Poi verso i cittadini e per fare questo abbiamo utilizzato molto i social network come Facebook e Instragram, attraverso la pubblicazione di foto e video diventati poi virali attraverso la condivisione. Utile a tal proposito è stata la condivisione verso i social della rete nazionale al fine di avere uno stretto collegamento e un’ampia diffusione su tutti i territori. Abbiamo infine riscontrato un forte impatto mediatico da parte dei media e in generale tanto tanto interesse, con tanto di servizi televisivi, speciali e circa 5 mila iscritti alla nostra newsletter».

Infine un risultato raggiunto proprio attraverso una corretta e sana comunicazione: «In passato qualcuno – spiega Traditi – ha considerato una forma di compenso i bonus fatica. E invece siamo riusciti a far comprendere che sono dei riconoscimenti per l’impegno profuso e il lavoro svolto».

Simone Bucchi, presidente di Csv Marche

Marco Del Giudice, referente nazionale della rete ‘Ci sto?’

A sinistra Ilaria Traditi, responsabile della comunicazione del progetto

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