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Tajani elogia il modello Marche:
«Ancona un emblema per Forza Italia,
alle elezioni europee puntiamo al 10%»

ELEZIONI - IL MINISTRO degli Affari esteri, candidato, ha girato ieri diverse città della nostra regione in vista della tornata elettorale di giugno: «Vogliamo collocarci in quel grande spazio al centro che attualmente è in mano al ‘partito del non voto’. Se ce la facciamo adesso a raggiungere la doppia cifra, per le prossime politiche possiamo puntare al 18-20% tranquillamente». Ieri sera dopo la tappa nel capoluogo è stato anche e Numana per sostenere il candidato sindaco Tombolini

Da sinistra Francesco Battistoni, Antonio Tajani e Daniele Silvetti

di Antonio Bomba (foto di Giusy Marinelli)

Ancona e le Marche prese ad esempio dalla nuova Forza Italia. L’importanza di votare FI per far contare sempre di più l’Italia in Europa. Dove sta andando il partito dopo la scomparsa del suo fondatore, il boom di iscrizioni dell’ultimo anno e i perché della sua candidatura. Questi i temi principali trattati dal vicepremier, nonché ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, intervenuto ieri sera all’Accademia di Babele in largo Fiera della Pesca ad Ancona, in qualità di segretario nazionale di Forza Italia e di candidato alle elezioni europee di giugno.

Tajani lo scorso anno venne per ben due volte in città a fare comizi a sostegno della campagna elettorale di Daniele Silvetti, nel frattempo diventato commissario comunale del partito, membro dell’assemblea nazionale di FI e soprattutto sindaco di Ancona. Un evento quest’ultimo che a quanto pare ha tracciato un’autentica rotta da seguire visto che, per bocca dello stesso vice presidente del Consiglio «la vittoria di Daniele lo scorso anno è un po’ un emblema perché ha dimostrato che con un candidato di Forza Italia si può vincere, in quanto consente di allargare i confini del centrodestra. Ed è quello che vogliamo fare adesso noi, collocandoci in quel grande spazio al centro che attualmente è in mano al ‘partito del non voto’, visto che non vi sono forze che occupano questo spazio elettorale e politico. Sta poi a noi proporre un’offerta credibile».

Ma gli esempi virtuosi citati dal segretario nazionale con i nostri territori protagonisti non sono certo conclusi qui. Anzi. Copiando questa volta la scelta attuata alle regionali marchigiane del 2020, il partito che fu del ‘Cavaliere’ per questa tornata elettorale ha stretto accordi con ‘Noi Moderati’, ‘Sudtiroler Volkspartei’ e tante liste civiche operanti in tanti comuni italiani: «Seguiamo proprio quell’esperimento» ha affermato Tajani. «Siamo aggregatori di una grande forza che deve essere rassicurante per tutti gli italiani. Dobbiamo essere una certezza a cui il cittadino può aggrapparsi. E la sicurezza non si infonde urlando o facendo proclami roboanti. La si dà essendo seri, credibili, affidabili, responsabili, promettendo meno di quello che uno vuol fare. Come vedete sono venuto a parlare di noi e dei nostri contenuti. Non parlo male di nessuno. Anche in questo ci distinguiamo».

Prima di passare ad altri argomenti però, Tajani ha ricordato come nella dorica «abbiamo (il governo nazionale, ndr) organizzato un importante vertice con Slovenia, Croazia e Austria. Insomma tante cose abbiamo fatto, stiamo facendo e continueremo a fare per valorizzare la città di Ancona e la Regione Marche tutta».

Il leader di FI è poi passato a spiegare le ragioni per cui, secondo lui, Forza Italia è l’unico voto utile in Europa: «Si parla poco di cosa si decide a Bruxelles. E invece i cittadini devono sapere quanto è importante votare e far votare Forza Italia. Perché contano tanto le cosiddette ‘famiglie europee’. E quella che conta di più è la nostra, quella del Partito Popolare Europeo, dove siamo gli unici rappresentanti italiani. Più siamo forti noi più lo è l’Italia. Siamo quindi un voto utile. Altrimenti si rischia di fare come Lega e Movimento 5 Stelle che avevano tanti parlamentari ma non erano ascoltati perché appartenenti ad altre famiglie».

Il tema Silvio Berlusconi non poteva non essere toccato: «Non voglio fare né un museo né un partito nostalgico» ha spiegato Tajani «ma le nostre solide radici – ha subito proseguito – sono Silvio Berlusconi. Spetta a noi costruire sopra di esse, mettendo sempre al centro i cittadini. E quest’ultimi stanno comprendendo bene cosa stiamo facendo. Basti pensare che nel 2023 abbiamo avuto più di 110.000 iscritti. Abbiamo fatto i congressi provinciali, facendo eleggere la nostra classe dirigente dagli iscritti stessi. Abbiamo eletto i delegati al congresso nazionale. C’è stata una grande partecipazione e un grande dibattito politico. Ciò dimostra quanto sia importante il ruolo politico di FI, sugellato dalle ultime elezioni regionali di qualche mese fa. C’è una situazione molto positiva. Il nostro obiettivo è arrivare attorno al 10%. Se ce la facciamo per le prossime politiche possiamo puntare al 18-20% tranquillamente».

Infine le motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi: «Questa è la prima grande battaglia elettorale senza Silvio Berlusconi. Come segretario, non posso chiedere alla nostra classe dirigente e ai nostri candidati di dare il massimo se non sono io il primo metterci la faccia e a combattere sul territorio per raggiungere gli obiettivi politici e numerici che ci siamo prefissati».

Prima di Tajani aveva parlato Daniele Silvetti, come detto in qualità di commissario comunale di Forza Italia, il quale ha ricordato la sua importante esperienza di federatore dello scorso anno. Un percorso, come già ampiamente detto da Tajani, che si sta ripetendo con partiti e liste civiche a livello nazionale: «Proprio come in alcune realtà locali – ha infatti dichiarato Silvetti – sono convinto che Forza Italia possa fungere da forza federatrice tra le anime più civiche, quelle che a livello locale possono fare la differenza, proprio come successo ad Ancona lo scorso anno. Le liste civiche nella loro sommatoria han rappresentato infatti quasi il 50% della maggioranza. Questo anche perché non esistono più i grandi blocchi ideologici. Oggi più che mai l’elettore guarda i contenuti e soprattutto la persona, la sua serietà, la sua concretezza e la sua coerenza».

Silvetti inoltre, per ribadire il proprio concetto, tira fuori dal cassetto dei ricordi il ‘Polo delle Libertà’ e il ‘Polo del Buon Governo’: «È nella vocazione del partito federare. Perché anche nel 1994 quando nacque, subito dopo la caduta della prima Repubblica, Forza Italia fu immediatamente forza federatrice e di coesione con la Lega al nord e Alleanza Nazionale al sud».

E poi «Non mi nascondo. Questo partito mi ha accolto nel 2014 e mi ha visto intraprendere un percorso politico in cui credo fortemente. Ho sempre creduto infatti in un partito ‘pesante’ e articolato, dove si fa politica tutti i giorni e dove si sa quanto sia importante la cinghia di trasmissione con il cittadino, dove le campagne elettorali periodiche sono il momento in cui si fa la sintesi di tutta l’azione politica che si è fatta. E questa Forza Italia 2.0, con la propria classe dirigente e la sua anima federativa, europeista e atlantista può giocare un ruolo importante come punto di riferimento nel centrodestra e non».

Infine Jessica Marcozzi, capogruppo di FI in Regione: «Tajani capolista nella nostra circoscrizione ci onora. Dopo la scomparsa del presidente Berlusconi ci davano per morti, sciolti come neve al sole. E invece proprio come diceva Berlusconi “Tajani non ha mai sbagliato nulla” ed è proprio lui che ci indica e ci indicherà la strada».

Hanno assistito all’evento oltre un centinaio di persone compresi molti assessori e consiglieri comunali di maggioranza dorici.

Prima della tappa anconetana, nella giornata di ieri Antonio Tajani aveva fatto capolino nell’ordine ad Ascoli Piceno, Civitanova Marche, Fabriano e Fano. In serata è invece giunto a Numana anche per sostenere la candidatura a sindaco del commissario provinciale di Ancona di FI Gianluigi Tombolini, in corsa per il terzo mandato. Nell’occasione Tajani ha anche effettuato un endorsement per Sandro Antonelli, candidato sindaco a Osimo.

Questa la lista dei candidati di Forza Italia – Noi Moderati per la circoscrizione ‘Centro’: Antonio Tajani, Francesca Peppucci, Salvatore De Meo, Alessandra Mussolini, Giorgio Silli, Marco Baldassarri, Rossella Chiusaroli detta ‘Ros’, Graziella Ciriaci, Valentina Corsetti, Maria Chiara Fazio detta ‘Chiara Fazio’, Jacopo Maria Ferri, Alessandro Ghinelli, Lorenzo Grassini, Tiziana Pepe Esposito detta ‘Pepe’ e Renata Polverini.

 

 

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