Sarà un mese cruciale, quello di settembre, per la sigla dell’accordo di fusione tra l’Inrca di Ancona e l’ospedale di Osimo. Il 30 scadranno i termini del progetto sperimentale di integrazione dei servizi tra i due presidi ospedalieri e forse già la prossima settimana la regione approverà il documento che ratificherà un percorso partito ormai 10 anni fa.
“La decorrenza operativa del nuovo soggetto giuridico, nato dalla fusione dei due ospedali, dovrebbe però essere quella del 1 gennaio 2018 – annuncia il dg dell’Inrca, Gianni Genga – La regione sta lavorando all’atto con cui dovrà definire la natura giuridica di questo soggetto. Nei giorni scorsi si sono svolti diverse riunioni con le parti sociali e i sindacati, con i comitati di partecipazione delle 5 Aree vaste della regione, alla presenza delle dirigenze di entrambe le aziende, dell’Inrca e dell’Area Vasta 2. Il percorso è più che avviato ed entro i termini di scadenza della sperimentazione l’atto sarà formalizzato. Avremo anche modo di presentare i risultati di questi due anni di integrazione dei servizi tra i due ospedali, partita il 1 ottobre del 2015 con l’attività di Urologia e Chirurgia dell’Inrca e della struttura di Osimo, poi estesa ad altre discipline (leggi l’articolo). Non dimentichiamo che gli atti propedeutici di questa fusione sono stati assunti dalla Regione nel 2007 e che, in prospettiva del nuovo ospedale dell’Aspio, tracciavano già la strada da seguire. Adesso siamo vicini a concretizzarla. E in questa fase finale è naturale che ci sia un po’ di agitazione”. Nel frattempo sono anche ripartiti i lavori del nuovo Inrca in costruzione all’Aspio di Camerano (leggi l’articolo). Definito il contratto con la ditta, in questi giorni l’intervento si è concentrato sulla messa in sicurezza antisismica delle opere di fondazione del nuovo complesso sanitario, che ingloberà i reparti del presidio della Montagnola e del Ss. Benvenuto e Rocco.
I LAVORI PER IL PRONTO SOCCORSO DEL SS. BENVENUTO E ROCCO – L’altro nodo da sciogliere resta il progetto di ampliamento del pronto soccorso dell’ospedale di Osimo, che opera in locali vetusti e stretti, non più rispettosi degli standard ministeriali. L’8 settembre il consiglio comunale di Osimo discuterà l’ordine del giorno presentato del gruppo di minoranza delle Liste civiche che sollecita garanzie al sindaco Pugnaloni sulla gara d’appalto dei lavori di potenziamento del pronto soccorso di via Leopardi (leggi l’articolo). Il bando di gara non c’è ancora ma dovrebbe essere pubblicato a breve come promesso dal dg dell’area vasta 2, Maurizio Bevilaqua (leggi l’articolo). Si tratta della prima tranche dei lavori, per un investimento di 300.000 euro necessari per completare le 7 stanze della terza corsia di Chirurgia al primo piano della struttura ospedalieri, trasformarle in Obi e collegarle ai locali, al piano terra, del pronto soccorso con un ascensore interno. “Il progetto di ampliamento del pronto soccorso di Osimo non entra in conflitto con il progetto di fusione dei due ospedali – spiega Genga- L’Area vasta 2 può infatti iniziare l’intervento di restyling e se nel frattempo si definirà a livello normativo la fusione Inrca-Osimo, vorrà dire che quanto realizzato transiterà nel patrimonio del nuovo soggetto giuridico, che, all’occorrenza completerà, definirà o porterà a termine il progetto. Non è un problema, insomma, l’importante è che si facciano questi lavori. Posso garantire che il miglioramento del pronto soccorso di Osimo è un obiettivo regionale. In questo momento è evidente che la struttura, l’immobile ospedale, è in carico all’Area Vasta 2. Il progetto di ristrutturazione quindi non può che essere approvato dall’Area Vasta 2. La permanenza del pronto soccorso di Osimo è uno dei punti fermi nella programmazione regionale. Non è messo in discussione”.
LA DISCUSSIONE SUL TRASFERIMENTO DEL PERSONALE – Qualche punto interrogativo continua a restare in sospeso sull’assorbimento del personale del pronto soccorso di Osimo nella nuova azienda-Inrca. “Sarei tenuto a pensare – commenta il dg dell’Inrca – che anche il pronto soccorso del Ss. Benvenuto e Rocco e il suo personale entreranno nel nuovo soggetto giuridico come tutte le altre funzioni dello stabilimento ospedaliero, ma se ci sono altre strade le valuteremo”. Gianni Genga stempera infine le preoccupazioni dei dipendenti del settore amministrativo dell’ospedale osimano. Nei giorni scorsi erano trapelati timori sul destino incerto che li attende ed era stata ventilata la loro esclusione dall’organico del nuovo soggetto giuridico. “Sono situazioni che si stanno affrontando da un punto di vista di ipotesi regolamentari e giuridiche – chiarisce il direttore generale dell’istituto di ricerca per anziani – Anche in questo caso c’è stato un confronto sindacale. Capisco che possano esserci aspettative particolari ma si farà il possibile per contemperare, rispetto al disegno complessivo, le esigenze dei singoli lavoratori come all’epoca è accaduto per il personale di Marche Nord. Si è discusso di mobilità e in questa fase la regione sta coordinando il tavolo. Di sicuro nessuno resterà a piedi. Io cerco sempre di confrontarmi con chi vive le difficoltà quotidianamente”.
(m.p.c.)
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