Si registrano ancora flessioni nel settore dell’Elettrodomestico all’inizio del 2024: persiste la contrazione di volumi che riguarda l’intero comparto e da cui non viene risparmiata neanche Elica, azienda di cappe di Fabriano est. A suonare il campanello d’allarme è ancora una volta la Segreteria Fiom di Ancona. «In assenza di politiche industriali da parte delle istituzioni e della nuova convocazione del tavolo di settore non più aggiornato da febbraio», Cgil Fiom «esprime la propria preoccupazione per la tenuta delle aziende del settore Elettrodomestico. Nello specifico, i dati della comunicazione trimestrale di Elica, lasciano evincere uno scenario molto preoccupante, – mette in evidenza una nota ufficiale del sindacato – se analizzato nello specifico, dovuto non tanto alla riduzione del fatturato che ormai riguarda sia il cooking che il settore dei motori, ma fondamentalmente al continuo aumento dell’indebitamento, salito ad oltre 56 milioni di euro e la continua riduzione di marginalità. – si legge in una not della Fiom Ancona – Basta pensare che gli utili dell’intero gruppo nei primi tre mesi dell’anno sono di appena 29.000 euro su un fatturato di oltre 117 milioni. Dati estremamente preoccupanti che si inseriscono in un contesto difficile ed imprevedibile, dove si rende necessario un confronto continuo con le Organizzazioni sindacali e l’individuazione di percorsi condivisi, dentro un modello partecipativo, come d’altronde previsto dall’accordo sottoscritto al Mise il 21 dicembre del 2021».
Nelle Marche «oggi ci ritroviamo con ammortizzatori sociali aperti per l’intera Corporate di Fabriano e contratto di solidarietà in scadenza tra qualche mese nello stabilimento di Mergo. Si rende quindi improcrastinabile riprendere al più presto la discussione per riportare al centro i principi dell’accordo sottoscritto dopo la grande mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, per condividere le azioni da mettere in campo» sottolinea l’organizzazione sindacale. La Fiom di Ancona chiederà con forza all’azienda di onorare gli impegni presi, analizzando i seguenti punti: ripristino degli organici, ormai scesi a meno di 350 unità, mentre secondo l’accordo, al termine del periodo dovranno essere di 400 Fte: questo si deve realizzare esclusivamente con staffette generazionali ed assunzioni dal territorio; mantenimento degli impegni dei volumi produttivi previsti e concordati; recupero dei periodi non usufruiti di ammortizzatore sociale, considerato che la fabbrica sta lavorando da tempo a pieno regime, chiaramente al netto delle 200 uscite durante le procedure di mobilità; condivisione di investimenti in processo e prodotto, che vadano oltre gli annunci di cui veniamo a conoscenza tramite mezzo stampa, dentro un percorso di strategia di cui le lavoratrici ed i lavoratori devono essere messi a conoscenza e devono poter esprimere il loro punto di vista».
Chiederà inoltre «piani formativi già effettuati e in programma nell’immediato futuro, punto fondamentale per un’azienda che vuole traguardare il futuro e che comunque vengono effettuati con un’importante utilizzo di risorse pubbliche.Federazione Impiegati Operai Metallurgici Ancona Per navigare nel mare in tempesta, come oggi sono i mercati, è necessario avere una nave solida, motori ben funzionanti, ed una Elica che giri e che non rischi di incagliare le pale. Siamo pronti, come sempre, a dare il nostro contributo, con le nostre idee, le nostre proposte, come già fatto nel 2021, quando scelte incomprensibili del Management hanno rischiato di compromettere la sopravvivenza del presidio produttivo del fabrianese» conclude la Segreteria Fiom di Ancona
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati