Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso sulla chiusura del Punt Nascita presentato dal comune di Fabriano nel 2020, «chiudendo il capitolo giudiziario». A comunicarlo è stato ieri il sindaco Daniela Ghergo. «La chiusura del Punto Nascita di Fabriano e’ una vicenda che e’ stata gestita malissimo da tutti i soggetti coinvolti, e si chiude con una sentenza dall’esito scontato. Purtroppo a pagare le conseguenze sono stati unicamente i cittadini delle aree interne, che si sono visti privati di un presidio necessario e insostituibile. – scrive la prima cittadina di Fabriano – Al di la’ della sentenza della Consiglio di Stato, che si basa su motivazioni giuridiche afferenti alle normative in vigore all’epoca, ritengo che la questione del Punto Nascita a Fabriano sia ancora aperta e vada affrontata politicamente con argomenti che tengano conto della peculiarità e delle esigenze del nostro territorio. E’ infatti inaccettabile che i punti nascita della regione Marche siano tutti situati al di fuori delle aree interne. Così come non è accettabile che ai cittadini delle aree interne venga riconosciuto solo il diritto di morire nel proprio territorio di appartenenza e non quello di nascervi. Su questo continueremo a chiedere con forza di far valere i diritti di una intera comunità».
Una posizione sostenuta con forza anche da ‘Codici Marche’ che esprime la propria ferma opposizione alla recente decisione del Consiglio di Stato di confermare la chiusura del reparto di Neonatologia dell’Ospedale di Fabriano, una decisione che consideriamo profondamente ingiusta e lesiva dei diritti dei cittadini delle aree interne.« La sentenza del Consiglio di Stato, che giustifica la chiusura con la motivazione delle poche nascite, è un esempio chiaro di come si subordinano la salute e il benessere delle puerpere e dei neonati a mere considerazioni mercantilistiche – dichiara in un nota Massimo Guido Conte, segretario di Codici Marche -. Non si capisce la ratio di un ragionamento che ignora le reali esigenze del territorio e della popolazione». Dal febbraio 2019, il punto nascita di Fabriano è stato progressivamente smantellato, con un declassamento del reparto di Pediatria che oggi opera solo in modalità ambulatoriale, nonostante la presenza di quasi 8.000 bambini nel comprensorio. La chiusura definitiva, sancita ieri dal Consiglio di Stato, ha portato a una mobilità passiva senza precedenti, con molte mamme costrette a recarsi nel vicino ospedale di Branca-Gubbio, in Umbria.
La chiusura del punto nascita di Fabriano non solo ignora la peculiarità e le esigenze del nostro territorio, ma anche le difficoltà delle vie di comunicazione e l’assenza di servizi di trasporto adeguati. Inoltre, è stato completamente trascurato il fatto che i tagli alla sanità avrebbero dovuto essere sospesi fino al 2022 per le città del cratere sismico, come Fabriano, in seguito ai terremoti del 2016. Codici Marche Odv continuerà a battersi affinché i diritti dei cittadini delle aree interne siano rispettati e affinché si trovi una soluzione politica che tenga conto delle reali necessità del territorio.«Chiediamo con forza che vengano riconosciuti i diritti di un intero territorio e che si provveda a ripristinare un servizio essenziale come quello del punto nascita» conclude nel comunicato Conte.
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