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«Aborto legale sicuro e garantito,
la Regione è inadempiente»
Le associazioni manifestano in Consiglio

PROTESTA - Martedì l'assemblea legislativa delle Marche discuterà un’interrogazione e un’interpellanza del Partito democratico sul tema e in aula saranno presenti diverse associazioni

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La protesta in Regione nel febbraio del 2021

«Regione Marche inadempiente sul diritto all’aborto legale, sicuro e gratuito». Associazioni pronte a scendere in piazza. Mentre al G7 in corso in Puglia, proprio il diritto all’aborto è un tema caldo sul quale i rapporti tra i Capi di stato dei paesi membri si stanno surriscaldando, nelle Marche le associazioni denunciano: «Metodo farmacologico disponibile solo in poche strutture – precisano le associazioni – e solo fino a 7 settimane di gestazione invece che fino a 9 come nel resto d’Italia, obiezione di coscienza, rete consultoriale in sofferenza per mancanza di personale e strumenti, presenza di associazioni antiabortiste nei consultori». Per martedì 18 giugno, quando il Consiglio regionale ha calendarizzato all’ordine del giorno la discussione su questi temi, oggetto di un’interrogazione e di un’interpellanza del Partito democratico, nel pubblico saranno presenti l’Associazione dei ginecologi territoriali (Agite), Aied Ascoli Piceno, l’Associazione ginecologi non obiettori (Laiga) e Pro-choice rete italiana contraccezione aborto, con la rete femminista Marche Molto+di194 che indice anche un presidio nel piazzale antistante la sede del Consiglio, in Piazza Camillo Benso di Cavour ad Ancona.

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Manuela Bora

All’ordine del giorno della seduta è in discussione l’interrogazione n. 1185, già presentata il 18 aprile che chiama in causa la Giunta regionale e l’Assessore competente su “interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine, in regime ambulatoriale o di Day Hospital e mancato recepimento linee di indirizzo del Consiglio Superiore di Sanità del 12/08/2020”.

Nel testo dell’interrogazione, a prima firma della consigliera Pd Manuela Bora, si sottolinea che «la quota di Ivg farmacologica nelle Marche (20,7%) è meno della metà della media nazionale (47,3%), con forte variabilità tra punti Ivg». E’ calendarizzata anche un’interpellanza sulle Modalità di applicazione della legge 194/1978 con particolare riferimento alla presenza delle associazioni c.d. “pro-vita” nei consultori.

«L’accesso all’Ivg nelle Marche non è complicato solo dalla indisponibilità del metodo farmacologico oltre la 7 settimana, ma anche dai livelli di obiezione di coscienza nei consultori e negli ospedali, come mostrano i dati che abbiamo ottenuto dalla Azienda sanitaria regionale con una specifica richiesta di accesso agli atti – dichiara Marte Manca, attivista trans-femminista di Pro-choice Rica (rete italiana contraccezione aborto). Quanto ai consultori, oggetto dell’interpellanza, – in riferimento all’anno 2023, su 66 consultori familiari meno della metà rilasciano le certificazioni Ivg, cioè 27. In base alla legge 194, l’obiezione di coscienza è consentita solo sulla procedura abortiva e non per ciò che la precede o la segue e dunque non dovrebbe essere permessa in consultorio. Eppure, in 7 sedi consultoriali il personale è al 100%, in 18 sedi lo è dal 40% al 67%, in 13 sedi la percentuale va dal 20% al 33 %. Solo in 9 sedi non c’è personale obiettore».

Quanto agli ospedali, a Fermo e Jesi l’obiezione di coscienza è al 100%, a Senigallia, Civitanova e Fano tra l’80% e il 90%, solo ad Ancona e Urbino è sotto al al 30%”. «L’8 marzo 2022 è stata inviata una diffida da parte di oltre 20 associazioni ed entità per chiedere l’applicazione delle linee di indirizzo del 2020, senza che questa abbia prodotto alcun riscontro» – fa notare la Rete femminista Marche Molto+di194 – La Regione, nonostante la massiccia letteratura scientifica internazionale e le linee di indirizzo ministeriali, in campo di Ivg farmacologica è ancora in fase di sperimentazione, dal 2016. Nel 2024, dopo 8 anni, siamo ancora qui ad aspettare: perché l’Ivg farmacologica in Day Hospital con un solo accesso e/o in consultorio non avviene in tutte le Marche?»

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