E’ scattato il conto alla rovescia per tornare alle urne ed eleggere il nuovo sindaco di Osimo. La sfida del ballottaggio sembra spostarsi sui numeri più che sulle nuove alleanze. Domenica mattina dovranno essere depositati, nei termini di legge, i simboli per il ballottaggio e formalizzati eventuali apparentamenti che almeno ad oggi non si sarebbero ancora concretizzati. Tra i contatti con i candidati scontenti e quelli con i nuovi potenziali elettori, i 2 schieramenti ancora in corsa fanno la conta dei voti in vista del ritorno alle urne il 23 e 24 giugno ma anche nell’ottica dei possibili scenari consiliari. Michela Glorio (40,09%) ha staccato Francesco Pirani (34,69%) di 966 preferenze. Sembra sofferta l’apertura ad un’alleanza ufficiale con tutte le liste della coalizione Antonelli, il candidato sindaco escluso dal secondo turno, sia con i partiti e movimenti di centro sinistra a sostegno di Glorio, sia con le Liste civiche e FdI che invece appoggiano Pirani, perché tutti i potenziali vincitori sindaci si vedrebbero depauperate in Consiglio comunale le maggioranze scelte al primo turno dall’elettorato rispettivamente di 5 e 6 seggi.
I consiglieri di Antonelli rischierebbero di avere troppo peso specifico nel gruppo di governo di 15 consiglieri e se passassero in maggioranza con uno dei due candidati sindaci, in minoranza diventerebbero 10 i consiglieri dell’avversario sconfitto, tutti monocolore. Una situazione pericolosa, da qualsiasi angolatura la si osservi. Ecco perché finora non avrebbero sortito esito positivo i colloqui collettivi, come anche quelli tentati con le singole componenti della coalizione civica di Antonelli, per recuperare e compattare almeno i voti di area politica verso nuovi orizzonti. «Ha dato la mia disponibilità a dialogare con entrambi gli schieramenti, premettendo che l’apparentamento dovrebbe essere siglato con tutte le 7 liste della mia coalizione in nome della condivisione e dell’unità. Al momento non ho ricevuto risposte» spiega Antonelli. Nessuno può escludere, invece, un appoggio esterno più o meno esplicito o lasciato alla volontà degli elettori con il voto di coscienza nel ritorno alle urne tra due week end.
Oggi si è registrato a distanza anche un botta e risposta tra le Liste civiche latiniane e un esponente della coalizione Antonelli a dimostrazione di quanto sia increspato il mare dei rapporti nel centrodestra, che è andato al voto già spaccato al primo turno: FdI con il sostegno a Pirani, Forza Italia e Lega (senza simboli) con Antonelli. Gli storici movimenti civici in una nota hanno ricordato come «dal 1991 le Liste civiche da sempre che vincano o perdano, che amministrino il potere o siano all’opposizione, non scendono mai sotto il 30% dei voti. E’ successo anche questa volta, che era la condizione peggiore se non impossibile per le liste civiche storiche. Un fatto storico, quasi inspiegabile. Perché le Liste civiche da sempre non amministrano più Osimo da 10 anni, non hanno leve di comando da cui realizzare opere e fare servizi valutabili positivamente dagli osimani. Eppure, puntualmente al momento delle elezioni da 34 anni Osimo si ricorda di loro e li vota. Alcune parti della città ancora con il 70% dei voti. – scrivono i movimenti civici – Si tratta di un rapporto simbiotico, quasi inscindibile, che sembra sempre non esistere più, ma che ogni volta invece si rinsalda. Le Liste civiche hanno preso voti in tutte le parti delle città, anche quelle più ostiche, ove non sono mai o più arrivate. Fanno politica tutti i giorni dell’anno per tutti gli anni a servizio degli osimani e questo impegno non viene mai disconosciuto dagli osimani. Non c’è argomento, progetto, problema, aspetto della città che non sia oggetto di impegno, valutazione, risoluzione da parte delle Liste civiche da Sempre. E questo avviene non a ridosso delle elezioni, ma sempre e avviene sia che ci sia da guadagnare voti o meno. Le Liste civiche da Sempre ci mettono la faccia, indicano una soluzione, giusta o sbagliato che sia» concludono nel comunicato.
A fare le somme sulla carta per spiegare l’origine di quel 30% di consenso ci ha pensato, però, Carlo Nardi, scrittore e candidato al Consiglio comunale con la coalizione Antonelli. «La matematica non è un’opinione. – obietta Nardi – Visto che le vecchie Liste civiche cantano vittoria sbandierando un fantomatico 30% di consensi, sarà il caso di fare ordine perché la matematica, al contrario della politica, non è un opinione. È chiaro l’intento dei latiniani: sminuire il successo personale di Francesco Pirani perché imbarazzante per alleati sempre mal digeriti tanto che in passato si è arrivati quasi allo scontro fisico. Infatti se togliamo il 15% circa dei consensi presi da Pirani e FdI, quest’ultimo direi deludente visto il 33% europeo (ma va anche ricordato che alla scorsa tornata fu quasi lo stesso per la Lega) le vecchie liste civiche sono al 15% , dichiarando così il loro definitivo tramonto dagli albori passati condivisi anche dal sottoscritto. Scrivere che sono al 30% è un sassolino nella scarpa che l’abile Pirani, appassionato di trekking, si toglierà presto perché risulta assai fastidioso per il cammino verso la poltrona da sindaco. Insomma, le vecchie liste civiche vedono il baratro di fronte e mistificano i dati. Pirani (e Staffolani) lo hanno capito benissimo ed hanno capito anche che i latiniani tirano a perdere il ballottaggio per dettare poi legge anche in FdI, visto che a fare ombra al presidente del Consiglio regionale non ci sarà più l’odiato coordinatore provinciale, volato a Bruxelles. Ora se Acquaroli per una volta ascoltasse gli osimani, forse, fra cento anni, potremmo dire che da questo ingorgo politico è nata una nuova Osimo. – chiude Carlo Nardi – Tutto questo si sarebbe potuto evitare se Acquaroli avesse scelto Antonelli sin da subito e non si fosse fidato di chi ha portato il 15%…cioè il 10% in meno di Antonelli…e questa è matematica». Al ballottaggio, nel caso di Pirani c’è da capire come colmare il divario con l’avversaria. Sempre che tutti tornino a votare.
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