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Viva Servizi, Moreno Clementi
confermato
nella giunta esecutiva di Utilitalia

ANCONA – Il direttore generale ancora alla guida della Federazione che riunisce le imprese dei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia e del gas in Italia. «Abbiamo ottenuto l’assegnazione di fondi Pnrr per quasi 28 milioni di euro per la realizzazione del progetto di digitalizzazione di buona parte della rete idrica che consentirà entro marzo 2026 l’abbattimento di un terzo della percentuale di dispersione nel territorio servito»

Moreno Clementi

Moreno Clementi, direttore generale di Viva Servizi è stato confermato nella Giunta Esecutiva di Utilitalia, la Federazione che riunisce le imprese dei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia e del gas in Italia. Le 400 imprese associate a Utilitalia forniscono oggi servizi idrici a circa l’80% della popolazione, servizi ambientali a circa il 55%, di distribuzione gas al 27% e servizi di energia elettrica al 10%, con un valore della produzione pari a 38,5 miliardi di euro e 100.000 occupati. La conferma di Clementi è arrivata nel corso dell’Assemblea Generale che si è svolta a Napoli e che ha visto il rinnovo del mandato al Presidente Filippo Brandolini.

«L’importanza di Utilitalia nell’ambito delle utilities – spiega in una nota Clementi – è in crescita anche grazie ad iniziative come il “Patto per l’Acqua” al quale abbiamo aderito nel 2023 che ci riguarda da vicino e che rappresenta un preciso impegno a compiere ogni azione utile a sostegno di politiche nazionali di tutela ambientale e della risorsa, di resilienza delle reti e dei sistemi di approvvigionamento, per garantire ai cittadini universalità e qualità dei servizi offerti e gestioni all’altezza delle future sfide» .

«Non a caso – ricorda il dg di Viva Servizi – abbiamo ottenuto l’assegnazione di fondi Pnrr per quasi 28 milioni di euro per la realizzazione del progetto di digitalizzazione di buona parte della rete idrica che costerà complessivamente 37 milioni e consentirà di puntare entro marzo 2026 all’abbattimento di un terzo della percentuale di dispersione nel territorio servito che comprende 43 comuni della provincia di Ancona per complessivi 5200 Km, portandola a circa il 23%, dall’attuale 36%, mentre la media nazionale si attesta al 39%»

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