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«Caldo, Acquaroli intervenga
vietando le attività
all’aperto nelle ore più calde»

ANCONA - Il consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo (Pd) sollecita al governatore delle Marche l'emanazione di un'ordinanza, come hanno fatto già diversi presidenti di regione, che vieti fino al 31 agosto, i lavori esterni dalle 12.30 alle 16 per evitare stress termico e colpi di calore a chi opera in agricoltura e in edilizia

Antonio Mastrovincenzo

 

«Lavoratori a rischio per le temperature elevate: Acquaroli intervenga vietando le attività all’aperto nelle ore più calde». A sollecitare un intervento del governatore delle Marche è il consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo, vicepresidente Commissione consiliare Sviluppo Economico e Lavoro. «L’innalzamento delle temperature di questi giorni estivi, l’umidità e la prolungata esposizione al sole rappresentano un pericolo per i lavoratori che svolgono le loro attività all’aperto, in particolare per quelli che operano in agricoltura e in edilizia. – ricorda in una nota Mastrovincenzo – Soprattutto nelle ore più calde del giorno possono verificarsi stress termico e colpi di calore, che rappresentano un rischio particolarmente elevato per i lavoratori. Chiedo pertanto al presidente Acquaroli di emanare un’ordinanza che vieti, in queste settimane estive fino al 31 agosto, i lavori esterni dalle 12.30 alle 16 così come hanno peraltro già fatto i presidenti di altre Regioni, dalla Toscana alla Calabria, dal Lazio alla Puglia».

Secondo Antonio Mastrovicenzo «bene hanno fatto Cgil, Cisl e Uil regionali ad inviare una nota all’assessore Aguzzi, sottolineando che lavorare in condizioni di stress termico, così come evidenziato anche nelle linee guida del Ministero, può determinare gravi danni alla salute e una riduzione del livello di attenzione dei lavoratori che può portare ad un incremento degli infortuni. Acquaroli intervenga quindi al più presto con un provvedimento: la salute e la sicurezza dei lavoratori devono essere una priorità assoluta della Regione. In questi anni, purtroppo, non è stato così» conclude il consigliere regionale del Pd.

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