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Trovati con 3 tonnellate di cozze:
maxi sanzione da 21mila euro

ANCONA - L'operazione è stata eseguita dai finanzieri del Roan in servizio di pattugliamento lungo la costa tra Falconara e il capoluogo

Parte del pescato sequestrato e rigettato in mare

Ad appena 15 giorni dal sequestro di ricci di mare e ad una settimana dall’ultimo sequestro di vongole, il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Ancona ha eseguito l’ennesimo sequestro di circa 3 tonnellate di cozze (mitili), pescati abusivamente nelle acque prospicenti il litorale di Ancona.
Due le persone sanzionate per 21mila euro.
Il lavoro dei finanzieri del Roan si è concentrata nel tratto di litorale compreso tra Falconara e Ancona, con l’impiego sia di pattuglie a terra, che di un’unità navale che, nella tarda serata di ieri, hanno sorpreso due pescatori a bordo di altrettante barche da pesca che stavano rientrando per ormeggiare al porto.
I militari, avvicinatisi alle barche per eseguire il controllo, hanno subito notato l’ingente quantitativo di cozze. Nel frattempo, si sono anche accorti che nelle immediate vicinanze delle due barche, era ormeggiato un altro natante da diporto, anche quello carico di cozze, risultato di proprietà di uno dei due pescatori.

Una motovedetta del Roan della Guardia di Finanza

Il prodotto ittico pescato, pari a 3mila chili complessivi di molluschi bivalve tipo mitili, è stato sottoposto a sequestro, mentre ai due pescatori sono state elevate sanzioni per la pesca abusiva professionale, effettuata in tempo vietato, per un ammontare complessivo di 4mila euro. Inoltre, per uno dei due i pescatori, risultato proprietario del natante da diporto, sono stati aggiunti altri 17mila euro per aver violato la normativa connessa all’esercizio della pesca sportiva, avendo ben oltre superato i limiti quantitativi consentiti, pari a 50 chili.
Le cozze, ancora vive, sono state rigettate immediatamente in mare, al fine di evitare ulteriori danni all’ecosistema marino.
Attività che vengono svolte dalla Guardia di Finanza per assicurare la concorrenza leale della filiera ittica. Inoltre, i prodotti ittici pescati in modo fraudolento, possono essere potenzialmente dannosi per la salute, poiché privi dei previsti controlli sanitari e dei documenti di tracciabilità.

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