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«Vietato dare da mangiare ai piccioni»,
firmata l’ordinanza con multe
fino a 500 euro per i trasgressori

ANCONA – L’ha emanata ieri il sindaco Daniele Silvetti ravvisando la necessità di contenere anche il numero dei gabbiani presenti in città riducendo le risorse alimentari e quelle riproduttive con i siti di nidificazione e per eliminare il pericolo di trasmissione di eventuali malattie infettive nonché il degrado per gli edifici pubblici e privati

Gabbiani e piccioni in piazza Pertini

 

Il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, ha firmato l’ordinanza ai fini igienico sanitari “per il controllo della diffusione dei piccioni domestici ed altri volatili sinantropi sul territorio comunale” con l’invito esteso a tutti di non dare da mangiare ai pennuti. La decisione è arrivata ieri, dopo aver ponderato la gravità delle problematiche emergenti dal continuo aumento della popolazione di piccioni “torraioli” tale da costituire un serio rischio di natura igienico-sanitaria. Il loro guano rappresenta un possibile veicolo di diffusione di malattie interspecifiche che possano interessare l’uomo, in particolare persone debilitate o immunodepresse, o particolari categorie sociali come anziani e bambini, oltre che danno a carico di edifici pubblici e privati, deterioramento del patrimonio storico artistico.

«Visto che è spesso segnalato agli Uffici comunali la quotidiana abitudine dei cittadini di distribuire cibo ai piccioni aumentando, di fatto, in modo innaturale, il numero delle colonie in quantità incompatibili con l’ecosistema urbano… – si legge nell’atto – constatata altresì la diffusione anche di gabbiani reali nei centri urbani, causata da uno squilibrio nei cicli ecologici provocato dall’urbanizzazione e conseguentemente dall’eccesso di produzione e dispersione di rifiuti alimentari» che nei centro urbano trovano « ulteriore fattore di attrazione», il primo cittadino dorico ordina «all’interno dei centri urbani, sia in area pubblica che in aree private condominiali a tutti i cittadini di non alimentare in alcun modo i piccioni ed altri volatili sinantropi (es. gabbiani) all’interno dei centri urbani, nonché disperdere o abbandonare rifiuti alimentari nelle strade, piazze o altri luoghi pubblici e ambiti privati scoperti»

Chiede oltre di «impedire la sosta abituale o permanente dei piccioni ed altri volatili sinantropi su terrazzi, tetti, lastrici solari, davanzali, cornicioni, nicchie, anche all’interno di cortili o altri siti privati, applicando dissuasori non cruenti come ad esempio griglie, reti o altri dispositivi e/o realizzare l’immediata chiusura di tutte le aperture, anche dì aerazione , attraverso i quali i piccioni possono ivi introdursi e trovare riparo o luogo per la nidificazione, facendo attenzione a non rinchiudere esemplari all’interno dei locali». Gli anconetani vengono inoltre invitati a «controllare l’integrità dei contenitori dei rifiuti, in particolare organici, onde evitarne dispersione, causa di somministrazione incontrollata di cibo; provvedere a proprie spese alla pulizia e disinfezione periodica dei locali, cortili e degli anfratti nei quali detti volatili abbiano nidificato e depositato guano, nonché provvedere alla pulizia e disinfezione periodica delle zone sottostanti cornicioni, balconi, pensiline, o oggetti vari di qualsiasi tipo, imbrattati da guano».

Le stesse disposizioni sono rivolte anche agli amministratori condominiali che hanno l’obbligo «di provvedere per quanto di competenza per le pertinenze esterne comuni dei condomini», ai titolari di strutture pubbliche in particolar modo strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali e strutture dedicate all’ospitalità di bambini di provvedere; ai concessionari di aree pubbliche e ai gestori dei pubblici esercizi di non lasciare scarti di prodotti ortofrutticoli e di altri generi commestibili in prossimità di mercati, di esercizi pubblici e commerciali e tutti i proprietari di immobili o amministratori di condominio – o a chiunque che per qualsiasi titolo vanti diritti reali su immobili presenti nel territorio comunale- nei riguardi di immobili anche non agibili o sfitti da lungo tempo «e, perciò, esposti al rischio di nidificazione ed allo stazionamento di piccioni ed altri volatili sinantropi per evitare che possano nidificare»

Il Comune a sua volta «ha il compito di monitorare le situazioni a rischio legate alla presenza di posatoi e di siti di nidificazione dei piccioni ed altri volatili sinantropi ed attivarsi tempestivamente per la pulizia e interclusione contestuale degli accessi presso gli immobili ad uso pubblico e pulizia delle aree pubbliche, per quanto di competenza, dove si registri la presenza dì materiale fecale ed organico». I trasgressori saranno puniti con una sanzione amministrativa che oscilla dai 77 ai 500 euro.

(Redazione CA)

(foto Giusy Marinelli)

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