Quest’anno non ridistribuirà gli utili ai Comuni soci Centro Marche Acque, società controllante di Astea spa e controllata dai comuni Cingoli, Filottrano, Loreto, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Numana, Osimo, Porto Recanati, Potenza Picena, Recanati e Sirolo. La novità è emersa nel corso della lunga discussione sugli aumenti della Tari, questa mattina in Consiglio comunale ad Osimo. «Quella che era una consuetudine, la divisione degli utili di Cma, ha creato non pochi problemi al nostro bilancio comunale e l’abbiamo scoperto per caso perché non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale. – ha dichiarato in aula il sindaco Francesco Pirani – Un Comune socio di Cma (pare che sia stato Recanati, ndr) ci ha contattati per chiederci se eravamo a conoscenza della non distribuzione degli utili. Poi dalla lettura del bilancio di Cma ci siamo resi conto che era vero. Questo ci ha costretto ad apportare di corsa una variazione importante di 450mila euro nella parte corrente del bilancio comunale che la prossima settimana sottoporremo al voto della Sala Gialla come maxi-variazione»
Pirani si è poi lasciato andare a considerazioni politiche, riflesso dei dibattiti interni alla nuova maggioranza di governo osimana, impegnata a definire tutti gli incarichi nelle società partecipate e negli enti collegati al Comune. I vertici degli organi amministrativi di Cma, operante nel settore idrico, e di Astea spa, che ad Osimo gestisce anche il servizio rifiuti, e sono tra i più ambiti soprattutto dagli esponenti delle Liste civiche di Dino Latini. «L’amministrazione uscente di centrosinistra ha governato la città per 10 anni ed ha espresso, esprime la governance di Astea spa e Cma, come di tante altre società ed enti – ha fatto osservare il primo cittadino di Osimo sostenuto da una coalizione composta da liste civiche-Fratelli d’Italia – La governance deve però operare nelle sue massime capacità insieme all’Amministrazione comunale per cercare di razionalizzare quelli che sono i compiti indiscutibili di una attività di partecipazione pubblica che opera per l’espletamento di un servizio essenziale per la città come quello dei rifiuti che, tra l’altro, sviluppa costi importanti. Per il servizio di igiene parliamo per il 2024 di 6.700.000 euro che il Comune di Osimo versa ad Astea. Costi sui quali, devo dire la verità, ci sono state fornite risposte fumose, non chiare per capire come si sono sostanziati. La prossima governance da nominare in Astea e Cma dovrà rispondere a principi di collaborazione con l’Amministrazione e dovrà avere requisiti di professionalità e competenza per poter agire su centri di costi ‘nebulosi’ a tutt’oggi, per riuscire a utilizzare tutti i servizi e offrire il migliore rapporto qualità-prezzo per la città» ha concluso Pirani. Gli incarichi nei CdA di entrambe le società scadranno, a bilanci approvati, nel 2026.
Ma il sindaco è andato più a fondo nella analisi dei costi e dei mancati utili. «Altra partita da definire è quella del gestore unico per il ciclo dei rifiuti dell’Ata2, sicuramente il futuro di Osimo e delle nostre società è molto fluito e dinamico. – ha rimarcato Francesco Pirani – Abbiamo anche scoperto che il passivo di En Ergon, la società del gruppo Astea proprietaria del biodigestore di Ostra, è la causa della mancata distribuzione degli utili 2024 di Cma. Questa settimana ho partecipato all’assemblea di Cma per l’approvazione del bilancio ed è stata evidenziata una perdita per l’alluvione del settembre 2022 che ha danneggiato l’impianto di Ostra. Nel business plan di avvio di questa società si parlava di oltre 2 milioni di euro di utili. Ora pare che ci sia una gara che alimenterà il 90-95% il fabbisogno del biodigestore con 2 tonnellate di rifiuti al mese ma il 2024 risentirà ancora della fortissima perdita di En Ergon e anche per il 2025, anche se il dato non è ufficiale, Cma probabilmente non distribuirà gli utili ai 12 Comuni soci. Questo ci fa presagire un 2025 difficile per le entrate correnti del nostro bilancio». Nel corso del dibattito consiliare l’ex sindaco Simone Pugnaloni (Pd), oggi consigliere di minoranza, ha voluto ricordare che il biodigestore di Ostra «è stato il primo ed è l’unico del genere nelle Marche». Poi però ha bacchettato l’attuale primo cittadino: «Quando ero sindaco mi facevo sentire come rappresentante legale del Comune socio di Cma per la ridistribuzione degli utili. Non si accettano passivamente le proposte dei Cda della società ma si media».
(m.p.c.)
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