Il caldo africano dei giorni scorsi ha mandato in tilt l’impianto di climatizzazione della struttura residenziale ‘Benicasa’ che ospita tra l’altro il Centro diurno per anziani del comune di Ancona. Nel rispondere alle interrogazioni dei consiglieri Giacomo Petrelli (Pd) e Fabiola Fava (FdI) l’assessore Stefano Tombolini ha annunciato stamattina in Consiglio comunale che, dopo le soluzioni tampone, «entro una decina di giorni l’impianto sarà sostituito. Dopo il guasto è stato constatato che la macchina è andata in blocco e non era recuperabile per problemi di vetustà e di inadeguatezza anche dal punto della tecnologia che utilizzava. Oggi ci sono macchine molto più performanti rispetto a quella è andata in blocco. – ha osservato in aula l’assessore – Probabilmente avrebbe dovuto essere monitorizzata meglio dalla società che gestisce la struttura e lo abbiamo evidenziato. L’ufficio ha dato immediato corso alle procedure per l’acquisto della macchina sostitutiva che sarà attivata a integrazione di quella già esistente». In precedenza l’assessore Manuela Caucci aveva riepilogato come si era svolto l’intervento in emergenza. «Dieci giorni fa ci è stato comunicato che c’era stata una rottura dell’impianto centralizzato di refrigerazione. Immediatamente la cooperativa che gestisce la casa di riposo ha messo a disposizione una ventina di ventilatori e successivamente nel giro di 48 ore io personalmente e la mia dirigente, abbiamo fatto in modo che arrivassero altri 8 apparecchiature per rendere agevoli le zone comuni. Il guasto alla macchina ha riguardato solo il primo il secondo piano, l’ultimo piano dove c’è il centro turno invece ha una macchina a sé stante e quindi si riesce comunque a garantire tutta quella zona sia per le persone che sono all’interno della della residenza sia per quelli che entrano e proprio per andare a cercare il refrigerio».
Caucci ha anche ripercorso tutte le iniziative del servizio a vantaggio degli anziani per combattere le ondate di calore.«Abbiamo riconfermato quello è sempre stato fatto: dopo 2-3 giorni di bollino rosso si attiva immediatamente la Centrale operativa che all’interno proprio del servizio della casa di riposo Benincasa dove le persone anziane possono andare nel centro diurno e stare appunto al fresco, Oltre a questo poi sono disponibili anche alcuni centri per anziani, centri ricreativi per anziani come quello di Posatora, Torrette, dove ci sono zone climatizzate. E’ anche inoltre disponibile la Croce Gialla che ha a sua volta messo a disposizione degli spazi refrigerati e vi è una sorta di centralino contattabile 7 giorni su 7 dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17.30. Per i casi più critici il Comune mette poi a disposizione sei pinguini che possono essere portati direttamente nelle loro abitazioni dagli operatori».
Nelle repliche il consigliere Petrelli ha eccepito che «rispetto a quello che veniva fatto agli anni precedenti ci sono state carenze. Andando a leggere il piano caldo mi pare che sia inferiore all’offerta di stanze refrigerate con aria condizionata degli anni passati. Ad esempio le ex circoscrizioni quest’anno non sono state attivate, e non c’è stato un tavolo con le altre associazioni. Non è stato pubblicizzato un servizio di trasporto per anziani non autosufficienti per raggiungere queste sedi. Non c’è inoltre il servizio di teleassistenza agli anziani, Questa amministrazione si limita a fare i compitini. – ha concluso Petrelli – Nel momento in cui il caldo affligge la città bisognava fare un pochino di più. Mi dispiace perché ci vanno di mezzo gli anziani. E poi 48 ore per rispondere all’emergenza del Benincasa mi pare esagerata. Ringrazio invece l’assessore Tombolini per i termini di riparazione e mi auguro che siano rispettati».
La consigliera Fava si è invece detta sorpresa delle parole del collega d’aula.«Non sappiamo se ci sia stato mai il servizio del Comune per portare gli anziani nei centri refrigerati. Le 48 ore non mi sembrano un tempo enorme visto che l’assessore Caucci si è subito attivato perché un’altra società ha fatto portare un’altra società i condizionatori, ci sono delle regole e procedure da rispettare» ha concluso Fava.
(Redazione CA)
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