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Inchiesta “Oro nero”:
in 18 a processo

ANCONA - Incidente al serbatoio dell’Api di Falconara del 2018: rinviati a giudizio l'ad, i dirigenti, i capireparto e i tecnici della raffineria e l'ex dg dell'Arpam. Le accuse, a vario titolo: disastro ambientale, gestione illecita di rifiuti speciali, lesioni colpose, rivelazione di segreto d’ufficio, istigazione alla corruzione e abuso d’ufficio. La prima udienza è fissata per il 5 febbraio 2025. Soddisfatti i comitati che si sono costituiti parte civile. La società: «Siamo certi di dimostrare l’assoluta correttezza dell’operato»

La delegazione delle parti civili che ieri ha preso parte all’udienza per il rinvio a giudizio dell’inchiesta ‘Oro Nero’

 

 

Inchiesta ‘Oro Nero’, in 18 a processo. L’udienza preliminare sull’incidente avvenuto nell’aprile 2018 alla cisterna Tk61 della raffineria Api di Falconara si è svolta al tribunale di Ancona ieri davanti alla gup Francesca De Palma. L’accusa era sostenuta dalla pm Irene Bilotta, che dopo le indagini del Noe, ha chiesto per gli indagati il processo. Al termine dell’udienza la gup ha deciso di accogliere la richiesta e rinviare a giudizio gli allora dirigenti dell’Api, a partire dall’ad Giancarlo Cogliati, e tecnici della raffineria, oltre ai responsabili di settore, capireparto e Giancarlo Marchetti, ex dg dell’Arpam, organo tecnico esterno competente sui controlli sulle emissioni della raffineria. 

Le accuse contestate, a vario titolo, vanno dal disastro ambientale, gestione illecita di rifiuti speciali, lesioni colpose, rivelazione di segreto d’ufficio, istigazione alla corruzione e abuso d’ufficio. La prima udienza del processo davanti al collegio penale è fissata per il 5 febbraio del 2025

Un centinaio le parte civili costituite, tra le quali il comune di Falconara e 5 associazioni (Italia Nostra, Wwf, Falkatraz, Onda Verde e Legambiente). «Ci siamo: si andrà a processo per disastro ambientale, udienza fissata per il 5 febbraio 2025 ore 9. Per quanto riguarda la trascrizione delle intercettazioni ci sarà un’udienza dedicata per il conferimento dell’incarico, fissata per il 9 settembre ore 14:30. – hanno scritto i Comitati costituitisi parte civile che in delegazione ieri hanno preso parte all’udienza – Eravamo presenti in tanti al Tribunale di Ancona fra l’udienza di ieri mattina e il pronunciamento del pomeriggio».

Il comunicato ufficiale di Api è stato diramato ieri sera: «Api raffineria, in relazione all’ordinanza del GUP, intende riaffermare di avere sempre fornito alle autorità la massima collaborazione anche durante le indagini e attende fiduciosa che si entri nel merito del processo il più velocemente possibile e che si compia l’iter giudiziale che si appresta ad affrontare con serenità, certa di dimostrare l’assoluta correttezza del suo operato. La nostra società, che opera sul territorio da 90 anni, si impegna costantemente a mantenere i più alti standard di etica e integrità, aderendo rigorosamente a tutte le leggi e regolamenti applicabili e da ciò dipende la nostra fiducia e la certezza dell’operato delle nostre persone».

L’incidente era avvenuto nell’aprile 2018 alla cisterna Tk61 della raffineria Api di Falconara. Il tetto galleggiante del serbatoio si era inclinato durante un’operazione di bonifica ed era fuoriuscito gas percepito nell’aria per giorni nella zona, tanto che oltre mille cittadini avevano sporto denuncia.

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