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Sottorganico il centro di Jesi, revisioni
bombole del metano al ralenti:
protestano automobilisti e officine

ANCONA - Cna e Confartigianato Marche chiedono all’assessore regionale alle attività produttive e green economy andrea Maria Antonini, di intervenire nei confronti della Motorizzazione per risolvere il problema che penalizza decine di migliaia di utenti

 

Revisioni bombole del metano, il centro di revisione di Jesi scoppia. Auto e mezzi pesanti in attesa delle bombole revisionate non possono circolare. Cna e Confartigianato Marche chiedono all’assessore regionale alle attività produttive e green economy andrea Maria Antonini, di intervenire nei confronti della Motorizzazione per risolvere il problema, che penalizza decine di migliaia di utenti. «Intendiamo portarla a conoscenza- scrivono i segretari regionali di Confartigianato Gilberto Gasparoni e di Cna Moreno Bordoni – di una situazione, venuta ad aggravarsi nelle ultime settimane, relativa al Centro di Jesi che fa capo alla Sfbm– Servizio Fondo Bombole Metano Spa – Società a controllo pubblico deputata alla manutenzione e revisione delle bombole a metano per autotrazione, con la finalità di garantire la sicurezza della circolazione. Gli autoriparatori protestano per i disservizi arrecati alle imprese ed ai loro utenti. Sono decine di migliaia gli automobilisti che subiranno ritardi rispetto alle scadenze previste dalla norma per l’attività obbligatoria di revisione delle bombole a metano».

Esistono tre Centri di questo tipo nel centro Italia: uno è il centro di Jesi, un altro è a San Lazzaro di Savena (Bo) ed è sottorganico. Il terzo (privato) è a Latina e opera un solo giorno a settimana. Devono evadere la richiesta di revisione delle bombole a livello nazionale. Una situazione esplosiva per le autofficine del territorio e per gli automobilisti. «Le officine – sostengono Bordoni e Gasparoni – sono costrette a rinviare- sine die – la revisione delle bombole (che va fatta ogni 4 anni) o a tenere ferme per diversi giorni o addirittura per settimane le auto nel proprio piazzale in attesa delle bombole revisionate».

Alcuni dati e numeri per chiarire la portata del problema: le auto a metano in circolazione nel nostro Paese sono circa 1 milione. Nel 2023 la Sfbm ha revisionato circa 500.000 bombole. Le Marche sono una delle Regioni Italiane con il più alto tasso di motorizzazione ibrida a metano. In Italia la quota di veicoli a metano sul totale del parco circolante è pari al 2,1%. Se si considerano i dati a livello regionale emerge che sono le Marche la regione italiana in cui è maggiore la quota percentuale di veicoli a metano sul totale del parco circolante. Nella nostra regione, infatti, i veicoli a metano rappresentano addirittura il 10,4% dei veicoli in circolazione. La provincia italiana con la maggior quota di veicoli a metano sul totale è Macerata (12,6%), seguita da Ancona (12,4%) e Fermo (11,9%). Tutto il fabbisogno regionale ovviamente pesa sul centro di Jesi e le nostre autofficine – e di conseguenza gli utenti – vengono penalizzate più di altre non potendo soddisfare la domanda di servizi. Infine, sono 2000 le officine nelle Marche, 5000 i lavoratori dell’indotto, 20.000 gli utenti coinvolti.

Tutto il centro Italia è costretto a rivolgersi al Centro di Jesi, che pur mantenendo la produzione ai massimi previsti (2 linee e circa 700 bombole al giorno) non ce la fa ad ovviare alle difficoltà degli altri due Centri di revisione di San Lazzaro e di Latina. «Abbiamo ricevuto garanzie dalla Motorizzazione – precisano Gasparoni e Bordoni – che il loro impegno nel fornire ingegneri per le procedure di revisione sarà continuo anche in questo periodo. Inoltre le nostre officine stanno avvisando i clienti con le bombole in scadenza, ma ovviamente riceviamo lamentele e proteste per gli inevitabili ritardi». Due le ipotesi di soluzione avanzate da Cna e Confartigianato Marche di cui dovrebbe farsi tramite l’assessore Antonini con la Motorizzazione e con i Ministeri competenti. La prima soluzione di medio periodo (1-2 settimane): richiedere maggiori approvvigionamenti di nuove bombole dal Monopolista Faber. La seconda soluzione di lungo periodo (1 mese): garantire ai centri di Latina e Bologna il personale mancante per l’attività.

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