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«Migliora la qualità delle acque:
tre i punti inquinati nelle Marche
Valori ok a Senigallia e a Numana»

GOLETTA VERDE, i risultati del monitoraggio: sforati i limiti a Falconara, Porto Sant'Elpidio e San Benedetto. L'anno scorso erano sei le aree da bollino rosso. Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche: «Questo trend, però, di certo non ci deve fare abbassare la guardia perché sappiamo bene che le foci dei fiumi sono il tallone d’Achille del nostro territorio. La foce del fiume Esino è presenza fissa tra i punti inquinati o fortemente inquinati dal 2021»

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I punti controllati da Goletta Verde nelle Marche

Si chiude la tappa di Goletta Verde nelle Marche con la presentazione dei dati sul monitoraggio delle acque delle coste marchigiane: 3 i punti su 12 campionati dai volontari e dalle volontarie di Legambiente che sono risultati inquinati. I due punti ispezionati nel Maceratese sono risultati nei limiti. 

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Uno dei prelievi effettuati

A sforare i parametri due punti prelevati alle foci dei fiumi e un punto a mare: alla foce del fiume Esino in località Rocca Priora a Falconara Marittima (Ancona); il prelievo effettuato alla foce del fiume Tronto presso la Riserva naturale regionale Sentina a San Benedetto; il punto a mare, presso la foce del fiume Tenna a Porto Sant’Elpidio (Fermo). Nel Maceratese sono stati controllati due punti: la foce del fiume Musone a Porto Recanati e a Civitanova al fosso Maranello, entrambi sono risultati nei limiti. I prelievi sono stati effettuati dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde dal 17 al 18 luglio scorsi per poi essere analizzati da laboratori specializzati. I risultati del monitoraggio delle acque sulle coste marchigiane sono stati presentati questa mattina durante una conferenza alla Mole Vanvitelliana ad Ancona presso il Museo Omero.

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Il fosso Maranello che sbocca a mare a Civitanova

L’osservato speciale da Goletta Verde nelle Marche è il punto di prelievo alla  foce del fiume Esino, a Falconara Marittina. «Gli “osservati speciali”, novità di quest’anno, sono quei punti storicamente critici per i quali Legambiente ha deciso di ripetere i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio della campagna – spiegano gli ideatori – a supporto della fotografia scattata nei mesi estivi. Il punto attenzionato risulta essere da anni oltre i limiti di legge, e anche nei campionamenti effettuati nei mesi di aprile, maggio e giugno i risultati hanno confermato la tendenza negativa degli ultimi anni».

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La foce del Musone

«Registriamo il miglioramento dei dati sulla qualità delle acque delle coste marchigiane rispetto all’anno scorso quando i punti risultati oltre i limiti di legge erano ben sei, la metà dei punti campionati complessivamente – dichiara Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche – Questo trend, però, di certo non ci deve fare abbassare la guardia perché sappiamo bene che le foci dei fiumi sono il tallone d’Achille del nostro territorio. Ormai il punto esaminato alla foce del fiume Esino è presenza fissa tra i punti inquinati o fortemente inquinati dal 2021. Stesso discorso per la foce del fiume Chienti che non è tra i punti monitorati ma è un tratto di costa dichiarato non balneabile per la presenza di pericolose sostanze contaminanti. Ci ha sorpreso l’esito del monitoraggio alla foce del fiume Musone che, dopo diversi anni, è risultato avere parametri a norma. Chiediamo alle autorità e alle amministrazioni locali uno sforzo in più per efficientare la rete fognaria e gli impianti di depurazione ma soprattutto nell’effettuare maggiori controlli per individuare eventuali scarichi abusivi, i controlli dovrebbero essere estesi anche alle aree dell’entroterra».

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La presentazione dei risultati

«Come ogni anno stiamo solcando le coste italiane con la campagna Goletta Verde di Legambiente, e anche nelle Marche oggi abbiamo spiegato qual è lo stato di salute del mare che bagna le coste marchigiane – il commento di Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde – In alcuni casi le annose criticità continuano a permanere mentre in altri, come per la foce del fiume Musone, la situazione è rientrata nei parametri di legge. Chiediamo vengano sfruttati nel miglior modo possibile i fondi messi a disposizione dal PNRR: sono 8 gli interventi ammessi a finanziamento per l’efficientamento. Mettere subito in cantiere questi lavori vorrebbe dire trovare la via d’uscita dalla procedura d’infrazione inflitta dall’Unione Europea e, soprattutto, dare un contributo decisivo a tutela dei mari e della loro biodiversità, al turismo e alla blue economy della costa delle Marche».

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