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Un pannello sui rapaci del Conero
per ricordare Marco Borioni

ANCONA - Un gesto simbolico fortemente voluto dal Circolo il Pungitopo e dagli amici di Marco in collaborazione con il Parco del Conero

Un momento dell’inaugurazione del pannello rapaci Marco Borioni

Un pannello sui rapaci del Conero è stato ripristinato, lungo il sentiero 313 di Pietralacroce nella zona di riserva naturale del Parco per ricordare Marco Borioni, a due anni dalla scomparsa.
Il pannello, presente da anni, era stato deturpato da vandali.
L’appassionato conoscitore e difensore della natura viene descritto in un breve profilo che figura sul pannello, arricchito dalle sue foto dei rapaci del Conero. Il pannello è posto proprio in vista della falesia dove i falchi pellegrini, cui Marco ha dedicato la sua vita, continuano a cacciare e riprodursi. Un gesto simbolico fortemente voluto dal Circolo il Pungitopo e dagli amici di Marco in collaborazione con il Parco del Conero.
«Tutto quello che avete fatto mi ha scaldato il cuore» ha commentato commossa Maria Rosa Baldoni, moglie di Marco, intervenuta all’inaugurazione.
Nel suo intervento, il presidente del Pungitopo Emiliano Stazio ha sottolineato il ruolo importantissimo di Marco nella storia del parco ed il suo straordinario contributo alla conoscenza del Conero, patrimonio culturale divulgato attraverso le due pubblicazioni “Ali in un parco” e “Rapaci sul Conero”.
«L’iniziativa – ha dichiarato il vicepresidente del Parco, Riccardo Picciafuoco – rappresenta un altro tassello importante dell’opera di informazione dei tanti frequentatori del Parco che l’Ente continua a curare e sostenere; solo la conoscenza delle tante risorse naturali che racchiude il nostro territorio ricco di biodiversità può consentire di diffondere quella “cultura della tutela attiva” che può salvaguardare questo straordinario patrimonio ecosistemico e trasmetterlo alle future generazioni».
Tra i presenti anche Roberta Giambartolomei dell’Ente Parco cui si deve la realizzazione grafica del progetto che rappresenta una felice collaborazione con gli ambientalisti. Un modo spontaneo per ricordare Marco e la sua passione che resta ancora viva è il senso dell’iniziativa che, si spera, possa favorire la ripresa del proficuo monitoraggio sulle migrazioni dei rapaci. E’ grazie all’appassionato lavoro di Marco e dei suoi collaboratori che oggi il Conero figura tra i dieci principali siti per il birdwatching in Italia ma quella sistematica campagna di osservazioni è stata abbandonata dal 2010.
L’auspicio condiviso da tutti è dunque che l’Ente Parco possa riavviarla non solo per doveroso aggiornamento ma anche per conoscere come in questi ultimi anni i cambiamenti climatici e le altre variazioni ambientali abbiano influito su questo straordinario fenomeno della natura. Sarebbe certamente il modo migliore per ricordare la figura di Marco e del suo impegno appassionato, generoso e ancora contagioso.

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