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Sala Gialla senza numero legale,
salta il consiglio comunale:
latiniani e minoranza danno forfait

OSIMO – Seduta consiliare oggi pomeriggio aperta a chiusa in 5 minuti. Erano presenti solo 10 consiglieri su 25. L’opposizione: «Eravamo in sala ma abbiamo aspettato a sederci. Non possiamo essere la stampella di chi ha vinto le elezioni perche' deve essere autosufficiente. Noi siamo pronti ad andare al voto»

La Sala Gialla semivuota oggi pomeriggio

 

«Non essendoci il numero legale per iniziare la seduta, il Consiglio comunale si chiude e verrà riconvocato» si è limitato a scandire il presidente Stefano Simoncini. Sono rimasti accesi poco meno di 5 minuti, oggi pomeriggio, giusto il tempo di fare l’appello, i microfoni della Sala Gialla. Un record che forse non trova precedenti nella storia più recente del parlamentino osimano. Si sarebbe dovuto discutere delle surroghe dei consigliere dimissionari Alberto Maria Alessandrini Passarini (nominato nel CdA di Osimo Servizi) e Achille Ginnetti. (nominato nel CdA della Asso), della loro sostituzione nelle commissioni consiliari. Avrebbero dovuto essere nominati i componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione osimana Padre Bambozzi e delle Consulte comunali. Alle 19, dopo la mezz’ora canonica di attesa dall’orario di convocazione, erano seduti in aula solo in 10 su 25 consiglieri: il presidente Stefano Simoncini, il sindaco Francesco Pirani, Lorita Taddei, Samuele Longo, Giorgio Magi, Mauro Calcaterra, Damiano Pirani, Angela Orsaletti, Stefano Pesaresi e Massimo Cingolani. Fuori dall’emiciclo sono rimasti i rappresentanti dell’opposizione e anche i due neo consiglieri di maggioranza Fabiola Martini e Lanfranco Migliozzi che avrebbero dovuto surrogare rispettivamente Alessandrini Passarini e Ginnetti.

E a dare forfait in blocco non sono stati solo i 9 i consiglieri della minoranza di centro sinistra, vale a dire Michela Glorio, Paola Andreoni, Simone Pugnaloni, Mauro Pellegrini, Eliana Flamini, Simonetta Tirroni, Maria Francesca Verdolini, Caterina Donia e Tommaso Spilli. Non erano presenti in aula soprattutto i 4 consiglieri di maggioranza della cordata latiniana, in primis Dino Latini seguito da Marco Monteburini (new entry?), Emanuele Carpera e Filippo Zagaglia. Segnale che le acque sono sempre più agitate e in burrasca nella maggioranza osimana. E’ stata consumata proprio oggi la rottura definitiva?

«Eravamo nella sala del consiglio ma abbiamo aspettato a sederci per verificare che la maggioranza avesse i numeri.- commenta dando voce alle minoranze Michela Glorio, capogruppo di ‘Lista Glorio’– Dopo la seduta del 6 agosto e la perdita temporanea della maggioranza abbiamo voluto verificare quale sia lo stato di salute di questa amministrazione. Il sindaco Pirani deve capire se ha i numeri per continuare a governare oppure no. Noi siamo pronti ad andare al voto». «Non siamo noi che dobbiamo garantire la maggioranza.- aggiunge la capogruppo del Partito Democratico, Paola Andreoni –  Pirani se vuole governare Osimo deve capire se ha o non ha i numeri per poterlo fare. Quando inizieranno a capire che debbono occuparsi della città e dei suoi cittadini? Attività amministrativa bloccata perché ciò che conta sono le poltrone da occupare».

«La maggioranza del sindaco Pirani non ha i numeri per governare- rimarca anche la consigliera dem Eliana Flamini – Oggi il Consiglio Comunale è saltato, perché al momento dell’appello la maggioranza ha dimostrato di non esserci e per dimostrarlo la minoranza non è entrata nell’emiciclo! Non siamo la stampella di questa amministrazione. Se non si hanno i numeri per governare, basta con questa farsa! Responsabilità!» «La maggioranza del sindaco Pirani per la seconda volta non ha il numero legale in consiglio comunale, non ha quindi i numeri per governare.- sottolinea l’ex sindaco Simone Pugnaloni, consigliere Pd – Credo davvero sia il momento di tornare a votare. E’ l’unica riflessione che rivolgo al primo cittadino. La minoranza non puo’ essere la stampella di chi ha vinto le elezioni perche’ deve essere autosufficiente».

(m.p.c.)

 

«Col blocco ingiustificato dei lavori consiliari si impedisce la realizzazione del programma ma noi proseguiamo»



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