Si è aperta una vera e propria querelle politica sul mancato rinnovo del contratto all’associazione ‘Specchi Sonori’ che nell’ultimo decennio ha allestito il cartellone teatrale per i ragazzi ad Osimo. L’opposizione di centrosinistra critica la decisione della nuova amministrazione comunale targata Liste civiche-Fdi. «La fine del rapporto storico tra la Stagione di teatro ragazzi ‘Scena dei piccoli’ (curata dall’Associazione Specchi Sonori) ed il Teatro Del Comune di Osimo è un episodio che deve far riflettere tutti i cittadini. – scrive in una nota la capogruppo della Liste Glorio, l’ex candidata sindaca Michela Glorio, con parole condivise anche dal Pd – Questo spazio culturale, che per anni ha rappresentato un punto di riferimento patrocinato dal Comune per la formazione artistica e sociale di tanti bambini e giovani, è stato chiuso per volontà dell’Amministrazione Pirani e dell’assessora alla Cultura Fantasia. La cancellazione delle rassegne teatrali “La Scena dei Piccoli” e “La Scena dei Ragazzi” è avvenuta senza alcun dialogo con l’Associazione Specchi Sonori, che ha gestito con passione e dedizione queste attività per anni. La decisione è stata unilaterale, senza consultare chi ha contribuito alla crescita culturale della nostra comunità, dimostrando una totale mancanza di sensibilità verso il mondo della cultura e un disprezzo per chi ha lavorato duramente per mantenerla viva».
Secondo Glorio l’Amministrazione Pirani «ha già dimostrato di non comprendere l’importanza della cultura come strumento di crescita e coesione sociale, preferendo tagliare fondi e chiudere spazi vitali. Questa decisione è un segnale preoccupante della direzione che la nostra città sta prendendo: una direzione che non tiene conto del valore della cultura e della formazione per le nuove generazioni. Avendo vinto il bando regionale l’Associazione Specchi Sonori continuerà, dove possibile, la sua importante attività ma sarà costretta a cercare nuovi spazi e collaborazione potenzialmente con altri Comuni limitrofi perdendo così Osimo un’importante realtà culturale- conclude Michela Glorio – Non possiamo naturalmente rimanere in silenzio di fronte a questo scempio. È nostro dovere denunciare con forza questa decisione e chiedere che l’Amministrazione riconsideri immediatamente la chiusura della scuola di teatro, riaprendo il dialogo con tutte le parti coinvolte. La cultura non può e non deve essere sacrificata sull’altare del risparmio o della superficialità. La scuola di teatro di Osimo deve continuare a vivere, e noi faremo tutto ciò che è in nostro potere per garantirlo».
«Grave il comportamento della ex candidata a sindaco Michela Glorio, che vuole far passare alla cittadinanza un messaggio totalmente errato e fuorviante. – replica Giorgio Magi, capogruppo consiliare di Fdi Osimo – L’amministrazione Pirani non ha cancellato nessuna stagione teatrale dedicata ai più piccoli, ma ha solamente affidato l’organizzazione a delle compagnie teatrali associate all’ Amat (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) di cui peraltro il comune di Osimo è socio. Peraltro l’Associazione Specchi Sonori, che si è occupata durante l’amministrazione Pugnaloni dell’organizzazione dei spettacoli per i minori, non ha presentato nessun programma per la stagione 2024/2025 e non ha mai presentato un piano economico seppur richiesto dall’assessore Fantasia. La sinistra – conclude Magi – non può pretendere di continuare a decidere per gli Osimani anche dai banchi dell’opposizione. Perché tutta questa premura per questa Associazione? Che rapporti ci sono con la vecchia Amministrazione comunale? Perché hanno avuto per 10 anni il monopolio assoluto? Tranquillizzo gli osimani che a breve sarà presentato il cartellone dedicato ai più piccoli, e che l’offerta teatrale per i bambini sarà all’altezza del comune di Osimo».
L’assessore Michela Staffolani (FdI) entra più nei dettagli della vicenda. «Conosco Federica Fantasia e le motivazioni che l’hanno portata a fare tale scelta. Di sicuro, ed al contrario di altri, non è stata mossa da preconcetti ideologici ma da valutazioni oggettive. Siamo stati eletti per cambiare, e cambiare significa anche fare scelte in discontinuità col passato. Saranno i risultati a determinare se abbiamo fatto scelte giuste o sbagliate Ad oggi, gli attacchi e gli insulti gratuiti apparsi sui social nei confronti dell’amministrazione e dell’assessore, sono assolutamente ingiustificati e deprecabili» esordisce esprimendo solidarietà alla collega di giunta Federica Fantasia alla guida dell’Assessorato alla Cultura. «Non riesco a capire il significato delle polemiche che sono fiorite attorno a questa vicenda. – aggiunge Staffolani – L’Associazione ‘Specchi Sonori’, per la quale nessuno ha messo in dubbio la preparazione e la professionalità dei suoi fondatori, secondo il contratto siglato con la precedente amministrazione comunale e concluso allo scadere della scorsa stagione teatrale per ragazzi, organizzava gli spettacoli della ‘Scena dei Piccoli’ senza pagare l’affitto del nostro teatro, incassando tutti gli introiti dei biglietti staccati dalla biglietteria per i singoli spettacoli. In più all’associazione veniva concesso un contributo di 7mila euro circa stanziato dal comune di Osimo. E’ evidente che forniva un servizio alla città, ma a che prezzo? Un servizio oltretutto in monopolio».
L’assessore ricorda inoltre che la nuova scelta è ricaduta su Amat, «di cui è socio anche il nostro Comune, e che organizza da decenni con successo la stagione di prosa del teatro ‘La Nuova Fenice’ come di altre realtà della nostra regione. Amat ha un circuito più ampio anche per il teatro dei ragazzi. Saprà quindi garantire un cartellone di qualità per gli spettacoli dei più piccoli e tra l’altro voglio ricordare che Amat collabora con ‘Specchi Sonori’. Non capisco cosa sia stato cancellato: non c’era alcun contratto in essere da rispettare, le condizioni di Amat sono migliori e i bambini osimani torneranno come ogni anno a teatro per assistere a spettacoli che non deluderanno. Mi sembrano pretestuose le argomentazioni dell’opposizione – conclude Michela Staffolani – che forse pensa di essere ancora al governo della città, di poter imporre le sue scelte».
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