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Festa del Mare, gran finale
con i fuochi d’artificio e Dante Ferretti (Foto/video)

ANCONA – Stasera il suggestivo spettacolo pirotecnico sul molo Rizzo  al porto antico, nel pomeriggio applausi in Piazza Cavour per il tre volte Premio Oscar, scenografo e costumista che ha raccontato frammenti di vita della sua gioventù e il rapporto con Pasolini durante le riprese del film girato in città

 

 

Con il suggestivo spettacolo pirotecnico sul molo Rizzo  al porto antico, si è chiusa stasera la Festa del Mare 2024 di Ancona. Allestiti della ditta Fonti Pirotecnica Srl di Riccione, i fuochi di artificio hanno iniziato ad illuminare il cielo della città alle 22,30. Per la realizzazione di questo spettacolo sono stati utilizzati circa 12 mila effetti diversi, tra cui alcune figure che costituiscono delle novità in campo pirotecnico, esclusive per Ancona. La gestione è avvenuta con una centralina informatizzata che ha coordinato, attraverso diverse postazioni informatiche, 1.200 detonatori a terra per far partire lo spettacolo in sincrono, per un crescendo di giochi luminosi e quadri monocromatici a 150 metri di altezza.

Dante Ferretti sul palco di Piazza Cavour

Nel pomeriggio applausi a scena aperta in piazza Cavour per Dante Ferretti, il tre volte Premio Oscar, scenografo e costumista ha raccontato frammenti di vita della sua gioventù. «Uscivo di casa e papà mi chiedeva dove andassi, io gli dicevo che andavo a studiare con gli amici, invece andavo al cinema. E quando la sera tornavo – vedevo anche tre film al giorno – ed ero stanco … Abbiamo studiato tantissimo dicevo» ha ricordato al numero pubblico che ha seguito l’intervento. Ferretti ha rammentato il lavoro fatto per il film scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini, nel 1964 proprio ad Ancona. «Pasolini, legatissimo alla madre, la voleva protagonista. Ma come poteva essere? Lei aveva una certa età, Maria era giovane, vergine…Come poteva essere? – ha osservato lo scenografo – Ero io che per il “Il Vangelo secondo Matteo” trovavo i posti per girare qui ad Ancona, ricordo che portai io su la croce, la facevo mettere nei posti dove avremmo girato le scene e che mi indicava Pasolini. Lui mi dava le indicazioni e io costruivo. Ho costruito la nave. Poi sono andato a Ponza a fare altre navi e lì abbiamo girato il resto della pellicola. Cinque-sei giorni, finito il lavoro ho salutato Fellini e sono tornato a casa a Roma». Era appena arrivato a Fregene da un amico quando una telefonata di Rossellini lo ha invitato a rimettersi in viaggio per la Cappadocia. «Ma a fare che?» gli avrebbe risposto Ferretti. E l’interlocutore ha ribattuto: «C’è Pasolini che sta facendo Medea e il direttore di produzione gli ha messo uno scenografo che a lui non va bene, devi venire di corsa, non abbiamo ancora iniziato a girare». E così si è rimesso in viaggio.

(Foto/video Giusy Marinelli)

 

 

«Ancona e il suo mare, un ponte di accoglienza per i profughi e per chi fugge dalle peggiori tragedie» (Foto/video)

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